Gardnerella nell’uomo: sintomi, diagnosi e cura dell’infezione

Adele Guariglia

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La Gardnerella vaginalis è un batterio famoso per essere la principale causa della vaginosi batterica nella donna, ma la realtà è che può interessare anche l’uomo.
Spesso chi ne soffre non sa nemmeno di averla, un leggero bruciore, un piccolo fastidio che va e viene, e la convinzione che poi passerà da solo.

La Gardnerella, anche se raramente, può diventare fastidiosa e, se trascurata, coinvolgere anche la partner, creando un circolo vizioso di infezioni reciproche.

Gardnerella nell’uomo: cos’è e come si trasmette l’infezione

La Gardnerella vaginalis è un batterio che vive normalmente nella flora vaginale femminile. Di solito resta silenziosa, invisibile, una parte di quel delicato ecosistema che tiene tutto in equilibrio.
Quando però i lattobacilli, i “batteri buoni”,diminuiscono, la Gardnerella prende il sopravvento ed è a quel punto che compare la vaginosi batterica.

Negli uomini, invece, il batterio può arrivare durante un rapporto sessuale, ma non sempre causa problemi. In molti casi, resta semplicemente “ospite” del tratto urinario o del glande, senza provocare sintomi.
In questo caso di parla di colonizzazione, non di infezione. È come se il batterio fosse lì, ma senza creare danni.

L’uomo colonizzato può diventare però, senza saperlo, portatore asintomatico e cioè trasmettere la Gardnerella alla partner, che svilupperà la vaginosi. E da lì il ciclo si ripete, in silenzio, finché qualcuno non decide di fare un controllo.

Colonizzazione o infezione da Gardnerella nell’uomo?

La differenza è sottile ma importante. Nella colonizzazione il batterio è presente ma non provoca alcuna reazione, nessuna infiammazione, nessun disturbo.
L’infezione, invece, si manifesta quando la Gardnerella comincia a moltiplicarsi e l’organismo reagisce. A quel punto possono comparire sintomi come bruciore, secrezioni, arrossamento o irritazione.

Gli studi clinici confermano che l’infezione sintomatica è poco frequente, ma possibile. In alcuni casi è stata associata a uretriti, balaniti e persino a prostatiti croniche.
Un lavoro pubblicato su ScienceDirect ha documentato perfino episodi di batteriemia (cioè presenza del batterio nel sangue) in pazienti immunodepressi. Sono casi rari, ma mostrano che la Gardnerella può, in certe condizioni, diventare davvero patogena.

La trasmissione è quasi sempre sessuale, anche se non è considerata una malattia a trasmissione sessuale vera e propria. L’uso del preservativo resta comunque un’arma semplice e molto efficace per ridurre il rischio di contagio e reinfezione.

Sintomi della Gardnerella maschile e come riconoscerli

Nell’uomo la Gardnerella può passare inosservata per molto tempo. In altri casi, invece, si fa sentire con sintomi leggeri e poco specifici, che spesso vengono confusi con altro.
Il più comune è un leggero bruciore durante la minzione, una sensazione che può ricordare quella di una cistite. Alcuni uomini riferiscono prurito, arrossamento o una piccola secrezione all’apertura del pene, talvolta accompagnata da un odore insolito.

Il disturbo tende a peggiorare dopo i rapporti sessuali, ma può anche scomparire per qualche giorno e poi tornare. È proprio questa variabilità che rende la diagnosi complicata, perché molti pensano a un’irritazione passeggera o a una candida, e non si rivolgono al medico.

Un altro elemento importante è la somiglianza con altre infezioni come la Gardnerella, la clamidia, l’ureaplasma o il micoplasma che possono dare sintomi quasi identici. Senza un test specifico e mirato, è impossibile distinguerle con certezza.

Sintomi Gardnerella nell’uomo:

  • lieve bruciore o pizzicore quando si urina;
  • piccola secrezione trasparente o biancastra all’apertura del pene;
  • odore insolito o sensazione di irritazione dopo i rapporti.

In certi momenti il disturbo scompare, poi torna improvvisamente. Questa alternanza è tipica della Gardnerella, che può restare silente per settimane prima di riattivarsi.

Diagnosi della Gardnerella nell’uomo: test e visite consigliate

L’urologo, o in alcuni casi l’infettivologo, valuterà la storia clinica e i sintomi, prescrivendo gli esami più appropriati.
Il più preciso oggi è il test PCR, che identifica il DNA del batterio. A volte viene richiesto anche un tampone uretrale o un’urinocoltura per escludere altre infezioni.

Non è raro che il risultato del test sia positivo anche in assenza di sintomi. In quel caso non è detto che serva una cura, il medico può decidere di non intervenire subito, ma di monitorare la situazione. L’uso di antibiotici senza reale necessità, infatti, può alterare la flora batterica naturale e favorire recidive.

Ci sono però situazioni in cui è bene agire, ad esempio, quando i disturbi persistono per più di qualche giorno, quando si avverte dolore o bruciore costante o quando la partner soffre di vaginosi ricorrenti. In questi casi, la terapia è consigliata a entrambi.

Cura della Gardnerella nell’uomo: farmaci e tempi di guarigione

La Gardnerella si cura facilmente, il trattamento prevede l’uso di antibiotici mirati, come metronidazolo o clindamicina. La durata della terapia varia da 7 a 10 giorni, ma dipende dalla risposta individuale. A volte, nei casi più resistenti o associati a prostatite, il ciclo può essere prolungato.

Durante la terapia è consigliabile sospendere i rapporti sessuali o, almeno, usare sempre il preservativo. È un accorgimento per evitare reinfezioni di coppia.
Molti specialisti associano agli antibiotici l’uso di probiotici specifici, utili per ristabilire l’equilibrio del microbiota e ridurre le recidive. Alcuni studi suggeriscono che anche un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre e fermenti lattici, può favorire una guarigione più rapida.

Trattamento del partner e prevenzione delle recidive

Se la donna soffre di vaginosi batterica e l’uomo non viene trattato, il batterio può rimanere silente nel suo organismo e riattivarsi dopo qualche tempo.
Per questo motivo, quando la Gardnerella viene diagnosticata, è importante che entrambi i partner vengano valutati e curati insieme. È l’unico modo per spezzare definitivamente il ciclo di reinfezioni.

Oltre alla terapia, esistono piccoli gesti quotidiani che aiutano molto:

  • evitare detergenti troppo aggressivi,
  • asciugarsi sempre bene dopo il lavaggio,
  • preferire biancheria di cotone
  • limitare l’uso di antibiotici non prescritti.

Come prevenire la Gardnerella maschile?

La prevenzione parte dall’igiene, è sufficiente una detersione quotidiana delicata, con detergenti neutri e un’accurata asciugatura.
Chi ha una relazione stabile può concentrarsi sulla prevenzione di coppia, una buona comunicazione, controlli periodici e l’abitudine di affrontare insieme eventuali disturbi.

FAQ – Domande frequenti

  1. L’uomo può avere la Gardnerella senza sintomi?
    Sì, può essere portatore silenzioso e trasmetterla alla partner anche senza accorgersene.
  2. La Gardnerella è una malattia sessualmente trasmissibile?
    Non del tutto, ma il contatto sessuale è la via più comune di diffusione.
  3. Come si diagnostica la Gardnerella?
    Con un tampone uretrale o un test PCR eseguito su indicazione medica.
  4. Come si cura?
    Con antibiotici specifici e, spesso, probiotici per ristabilire la flora.
  5. Si può prevenire?
    Sì: igiene equilibrata, preservativo e trattamento di coppia sono le strategie più efficaci.

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