Le cause degli eosinofili bassi nel sangue

Eleonora Teragnoli

Le cause degli eosinofili bassi nel sangue News e curiosità

Può accadere talvolta di sottoporsi a delle analisi del sangue e di riscontrare la presenza di eosinofili bassi. Per la precisione, gli eosinofili sono dei particolari leucociti (o globuli bianchi) che il corpo impiega per difendersi da allergie e infestazioni da parassito. Normalmente, si può parlare di eosinofili bassi quando i valori risultanti dalle analisi si presentano al di sotto dell’1% o, eventualmente, dei 450 eosinofili per microlitro (o milionesimo) di litro di sangue (vi comunichiamo, a tal proposito, che i limiti entro cui gli eosinofili devono restare stabili sono compresi tra l’1 e il 3% totale).
Ovviamente, riscontrare la presenza di eosinofili bassi nel sangue non deve significare un immediato allarme. I loro valori, infatti, possono essere influenzati anche dall’orario in cui ci si è sottoposti all’esame, dagli stimoli dell’ambiente, dall’eventuale esercizio fisico, dall’uso di cortisonici e dalle esposizioni allergiche.
Fatta la dovuta premessa, però, è bene comunicare che tra le possibili cause di eosinofili bassi possiamo trovare l’insufficienza renale cronica, l’ipotiroidismo, l’agranulocitosi, l’anemia perniciosa o reumatoide, alcuni traumi di varia natura e l’esposizione a un intervento chirurgico.

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Cause più gravi di eosinofili bassi nel sangue

Oltre a quelle sopra descritte (che già di per sé non risultano essere complicazioni da niente), potrebbe rivelarsi una delle cause più significative di eosinofili bassi anche la presenza di uno shock anafilattico.
In ogni modo, sia in caso di eosinofili bassi che di eosinofili alti, è sempre il caso di contattare quanto prima un medico e di ricercarne la causa effettiva. Solo allora, infatti, sarà possibile intraprendere il trattamento adeguato.

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Come effettuare l’esame e cosa fare in caso di eosinofili bassi

L’esame che ci rivela l’eventuale presenza di eosinofili bassi va svolto in laboratorio, non richiede necessariamente che il paziente si presenti a digiuno e prevede il prelievo di 7 ml di sangue in provetta con tappo color lavanda. In molti, a proposito del prelievo, consigliano di non lasciare il laccio emostatico per più di 60 secondi.
Una volta effettuato l’esame e constatata la presenza di eosinofili bassi nel sangue, non allarmatevi. In primo luogo, infatti, ripetete il test. C’è da dire, infatti, che l’esame in questione è talmente delicato che molte variabili possono influire su quello che è il suo risultato finale. Rifate dunque il test presentandovi in laboratorio alla stessa ora e nelle stesse condizioni della volta precedente. Già dalla sera alla mattina, infatti, i valori degli eosinofili bassi nel sangue possono variare significativamente, offrendo al paziente un risultato anziché un altro (alla sera, per la precisione, la conta degli eosinofili risulta essere superiore).

 

 

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