La famosa frase stampata sui cibi in scatola che recita “Da consumarsi preferibilmente entro” dà adito a tanti dubbi. Diciamo che è più un avvertimento di qualità che di sicurezza. Considerando che oltre il 30% degli sprechi alimentari si verifica dopo l’acquisto, vale la pena considerare questa domanda: quanto tempo dopo una data di scadenza si può mangiare il cibo?
Prima di passare alle specifiche degli alimenti, è importante sapere come le aziende escogitano tali date. Tenendo conto di ciò che sanno con certezza, come il modo in cui il cibo è confezionato e come è stato trattato nell’imballaggio, devono anche indovinare a quale temperatura verrà trasportato, per quanto tempo potrebbe non essere refrigerato e quale temperatura del frigo utilizzerà il consumatore.
Osservando insieme tutti questi fattori (noti e sconosciuti), le aziende fanno la loro migliore ipotesi su quando il cibo potrebbe deteriorarsi per la prima volta. Ecco alcune regole generali per gli alimenti più comuni.
Latticini: 1-2 settimane
Il latte prodotto e confezionato nello stesso identico modo potrebbe avere una data di scadenza diversa a causa dell’ampia gamma di standard di datazione.
Se il frigorifero è a un 1 °C, è molto più probabile che il latte possa durare una settimana oltre la scadenza. Più a lungo viene tenuto il frigo chiuso, meglio è. Oltre a questi due suggerimenti, il buon vecchio test dell’olfatto è la soluzione migliore.
I prodotti a base di yogurt potrebbero sorprendere. Ad alcuni buongustai piace che il loro yogurt sia scaduto. Forse è la roba acquosa sulla parte superiore dello yogurt che spaventa; niente paura, è solo la separazione delle proteine del siero di latte. Il test dell’olfatto è abbastanza affidabile anche per lo yogurt.
Con il formaggio a pasta dura, basta togliere la muffa. Invece con quello a pasta molle, meglio buttarlo. La consistenza altamente permeabile del formaggio a pasta molle consente alla muffa di diffondersi più facilmente.
Uova: 2 settimane, ma fare sempre il test
Riempire un bicchiere d’acqua e mettici dentro delicatamente un uovo. Se galleggia, è un uovo marcio, contrariamente è commestibile. Le uova spesso superano questo test anche due settimane dopo la data di scadenza.
Grano: 1 anno
Con alimenti trasformati non aperti come cereali e patatine, si possono mangiare mesi dopo la data di scadenza. Se, invece, i cereali sono raffermi, ci sono molti modi creativi per utilizzarli, dal pangrattato alla crosta.
Alimenti verdi: guardarli foglia per foglia
Fare attenzione con le insalate. Che si tratti di umidità proveniente dai nebulizzatori o dalle foglie stesse, l’acqua alimenta la crescita dei batteri. Non importa se è prima o dopo la scadenza, gettare sempre le verdure viscide.
Carne: non rischiare se non si è sicuri
I cambiamenti di colore sono i principali indicatori che la carne non è più sicura da mangiare. Un cambiamento di colore con una sensazione “viscida o appiccicosa” è un segno insindacabile. Sebbene non ci siano due alimenti che avranno la stessa scadenza, fidarsi del proprio istinto quando si tratta di valutare gli alimenti oltre essa.