Le cause e le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea
A seguito della rottura di un vaso sanguigno della base cerebrale (vena o arteria che sia) si può assistere alla cosiddetta emorragia subaracnoidea.
Le primissime conseguenze dell’emorragia subaracnoidea consistono nel verificarsi di un vasospasmo, della riduzione cioè della capacità di portata delle arterie. Ricevendo meno sangue, e quindi meno ossigeno, il cervello va ovviamente incontro a danni seri e decisamente molto importanti. Purtroppo, in casi come questi, il decesso del paziente è piuttosto frequente ed è senz’altro la più grave tra le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea.
Le cause, i sintomi e le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea
I sintomi scatenanti le eventuali conseguenze dell’emorragia subaracnoidea consistono principalmente in mal di testa forte e improvviso, vomito, nausea, senso di rigidità del collo, problemi alla vista (fotosensibilità, offuscamento, vista doppia), confusione mentale, svenimenti e convulsioni.
Nonostante tali sintomi possano essere facilmente confusi con altri tipi di patologie, è bene allertare subito un medico per evitare di perdere tempo e procrastinare fatalmente i soccorsi.
Proseguendo, tra le cause dell’emorragia subaracnoidea troviamo molti fattori di rischio quali: il fumo, l’alcool, l’ipertensione, l’età avanzata, l’aterosclerosi, l’abuso di stupefacenti, i traumi al capo, la presenza di casi simili in famiglia, alcune infezioni, la diminuzione di estrogeni tipici della menopausa, i disturbi del sistema connettivo, il rene policistico, la sindrome di Ehlers-Danlos, la malformazione artero-venosa cerebrale e la coartazione aortica (fonte: www.farmacoecura.it). Le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea possono essere, come premesso, davvero molto gravi. Continuate a leggere di seguito per saperne di più.
Quali sono le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea?
Le più conosciute conseguenze dell’emorragia subaracnoidea sono:
– il vasospasmo;
– l’ischemia (a sua volta conseguenza del vasospasmo);
– la perdita di alcune funzionalità agli arti e/o ai muscoli facciali;
– ulteriori emorragie;
– il forte abbassamento dei livelli di sodio (iponatremia);
– l’idrocefalo (ovvero l’accumulo di un liquido che aumenta la pressione sul cervello);
– coma.
Un intervento tempestivo del dottore e del personale paramedico può essere fondamentale nel trattamento dell’aneurisma e nella riduzione di quelle che possono essere le eventuali conseguenze dell’emorragia subaracnoidea!
Tra gli esami diagnostici che potrebbero essere utili a chi sospetta un problema, troviamo:
– la TAC (sia computerizzata che angiografica);
– la risonanza magnetica (anche sotto forma di angiografia con mezzo di contrasto);
– l’angiogramma (effettuato attraverso l’inserimento di un catetere e di un mezzo di contrasto verso le arterie cerebrali)
– altro
La prevenzione, ad ogni modo (e non ci stancheremo mai di ricordarlo), è uno dei modi migliori per contrastare le conseguenze dell’emorragia subaracnoidea la quale, come già detto, è molto spesso causa del decesso del paziente.