Le conseguenze del trauma cranico commotivo

Eleonora Teragnoli

Le conseguenze del trauma cranico commotivo Medicina

In generale, si suole parlare di trauma cranico quando un forte colpo subito nella zona della testa comporta determinati danni cerebrali. Nello specifico, poi, ci si riferisce a un trauma cranico commotivo quando, a seguito dell’urto, nel paziente si riscontra la perdita della coscienza.
Ad essere lievemente danneggiati durante un trauma cranico commotivo risultano nella maggior parte dei casi il cervelletto, gli emisferi cerebrali e il midollo spinale.
Relativamente agli effetti, invece, quando si è colpiti da un trauma cranico commotivo, si avverte in genere una sintomatologia caratterizzata soprattutto da stato di incoscienza o intontimento, ma anche cefalea, sonnolenza, sensazione di leggerezza alla testa, confusione, problemi alla vista e all’udito, difficoltà ad assaporare i cibi e a distinguere i sapori, disturbi del sonno e dell’umore, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, attacchi di vomito, nausea, crisi epilettiche, paralisi delle pupille, formicolio delle braccia e delle gambe, agitazione, perdita della forza negli arti e difficoltà a parlare.
Ovviamente, i sintomi descritti possono variare in base a un trauma cranico commotivo più o meno grave.

Le conseguenze del trauma cranico commotivo

Il trauma cranico commotivo è generalmente una delle tipologie meno gravi di trauma cranico e, come premesso, comporta di solito soltanto una lieve perdita di coscienza (che non dura mai oltre l’ora) con conseguente stato di intontimento (che perdura invece per qualche giorno).
A causare il trauma cranico commotivo, infatti, non è nello specifico una lesione, quanto più lo “scuotimento” subito dal cervello. I pazienti colpiti da trauma cranico commotivo, difatti, tendono a ristabilirsi in un tempo abbastanza breve e, spesso, dimenticano gran parte di quanto è accaduto.

Alcune conseguenza del trauma cranico commotivo

Nella maggior parte dei casi, il trauma cranico commotivo non comporta alcuna conseguenza spiacevole. In alcuni casi, però, il trauma cranico può risultare più grave del previsto e, di conseguenza, possono insorgere alcune complicanze.
Tra queste citiamo indubbiamente gli attacchi epilettici (che si manifestano entro le prime 24 ore dalla lesione), le perdite di fluido cerebrospinale, l’allargamento post-traumatico dei ventricoli cerebrali (proprio a seguito dell’accumulo del fluido cerebrospinale, infezioni varie (ascessi o meningiti), ictus ischemici, ictus emorragici, disfunzione cardiovascolare (se al trauma cranico commotivo si accompagna anche un urto subito all’altezza del torace), squilibri ormonali, disfunzione polmonare, lesioni nervose, eccessiva coagulazione del sangue, trombosi, sindrome di secrezione inappropriata dell’ormone antidiuretico, ipotiroidismo, problemi della cognizione, intorpidimento dei sensi, depressione, ansia, sbalzi improvvisi d’umore, aggressività, sindrome postconcussiva, perdita di alcune capacità mentali superiori, amnesia, problemi di linguaggio e comunicazione, disartria, afasia motoria e, a lungo termine, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer e varie tipologie di demenza.

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