Infezione vaginale: cause, sintomi e rimedi naturali

Redazione

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Infezione vaginale: cause, sintomi e rimedi naturali Malattie

Il bruciore vaginale è una sensazione fastidiosa che una donna può arrivare a percepire in concomitanza con vampate di calore e disagio generalizzato. In genere questo disturbo include la vulva, le labbra e la vagina stessa ed è per ovvie ragioni uno dei più temuti dal gentil sesso. Sono molte le cause che possono indurre al bruciore vulvare, molte delle quali del tutto evitabili se si abbraccia uno stile di vita almeno un po’ sano ed equilibrato; ma dal momento in cui non solo le cause ma anche i sintomi e i rimedi non sono per così dire “univoci” il consiglio è quello di rivolgersi sempre a un medico per avere una diagnosi precisa e un trattamento altrettanto mirato.

Le cause del bruciore vaginale

Abbiamo detto che questa patologia può essere scatenata da diversi fattori. Tra i principali troviamo la menopausa, le infezioni da lievito, le sepsi batteriche, le malattie sessualmente trasmissibili, sostanze chimiche irritanti, diabete, farmaci specifici e arteripatia periferica.

Affrontiamo un po’ più da vicino ogni singolo caso. Per quel che riguarda la menopausa c’è da dire che la colpa dell’infezione è da attribuire al calo della produzione di estrogeni che di norma si avverte verso la fine del periodo fertile. In questa circostanza le pareti vaginali diventano così sottili e secche da risultare inclini al bruciore vaginale, al prurito e all’irritazione.

Per quanto attiene le infezioni da lievito, invece, il problema è dovuto al fatto che la donna avverte un forte prurito e di conseguenza è spinta a grattarsi causando il bruciore. Abbiamo poi parlato di malattie sessualmente trasmissibili perchè il bruciore può anche essere dato da casi di clamidia, gonorrea e trichomonas (quest’ultima rappresenta un’infezione parassitaria meno nota ma non per questo meno spiacevole); ma all’origine dell’infezione può esservi il diabete a causa del fatto che il lievito colpevole del fenomeno si ciba di zuccheri che come noto proliferano in un organismo affetto da tale patologia.

L’arteriopatia periferica è altresì candidata a dar luogo al bruciore vaginale, al disagio generalizzato e anche alla comparsa del raffreddore; mentre in ultima battuta andrebbero evitate sostanze chimiche irritanti che hanno la capacità di causare reazioni allergiche dando come sintomo più evidente proprio il bruciore vaginale.

Infezione vaginale: sintomi e diagnosi medica

Come si può riuscire a riconoscere un caso di infezione vaginale? I sintomi sono principalmente sette: tramite aumento o cambiamento delle perdite vaginali (tra cui compaiono escrezioni gialle, grigie o verdi), tramite arrossamento o gonfiore della zona genitale, tramite prurito vaginale o genitale, ma anche per mezzo di una sensazione di dolore in queste aree tanto delicate, per via di un odore che non riconosciamo più come nostro, o anche tramite bruciore durante la minzione e dolore o persino sanguinamento nel bel mezzo dei rapporti sessuali.

Questi sono essenzialmente i fenomeni che inducono una donna a sospettare di avere contratto una infezione, e sono gli stessi sintomi che vengono peraltro utilizzati dal professionista per gettare nero su bianco una diagnosi quanto più precisa. In genere sono sufficienti uno o più di questi casi per inquadrare un bruciore vulvare, anche se non è escluso che il medico non possa consigliare determinati esami tesi a rendere la diagnosi ancor più affidabile.

I rimedi naturali per trattare l’infezione vaginale

Per quanto il ricorso dal medico sia a dir poco opportuno, c’è comunque un trattamento del bruciore vulvare che può avvenire per mezzo di rimedi del tutto naturali. In genere sul fronte dei rimedi naturali va particolarmente forte lo yogrut: se l’infezione è causata da lievito, una maggiore assunzione di yogurt nella dieta alimentare può riuscire a contenere il disturbo (sono sufficienti un paio di vasetti di yogurt bianco o alla frutta per iniziare a toccare con mano i primi risultati concreti). Se la patologia è causata dai lieviti possiamo però utilizzare anche l’aglio ed in particolar modo applicarlo esternamente nella vagina lasciandolo agire per un po’ (magari facendosi aiutare da un panno che faccia da intermediario): l’aglio ha potenti proprietà antisettiche e anti-fungine!

Se la patologia è stata scatenata da infezioni batteriche, però, difficilmente potremmo ricorrere ad altri metodi che non riguardino la farmacologia vera e propria. Sotto questo aspetto il medico è solito prescrivere antibiotici e creme anti-fungine.

L’acedo di sidro mele è poi un altro ottimo rimedio per trattare il bruciore vulvare: per farne uso è sufficiente mischiare un cucchiacio di questo liquido con due gocce di acqua e aglio e procedere poi col tamponare il composto ottenuto nella zona interessata. E se l’aceto non ci sta simpatico, ecco che l’olio dell’albero di tè si propone quale sua valida alternativa: per vedersi ridurre il bruciore non bisogna far altro che versare due gocce di liquido su un tampone ed applicarlo poi sulla vagina. Ancora una volta un altro aiuto efficace è rappresentato dalle erbe: echinacea, goldenseal e cardo mariano sono particolarmente consigliate per trattare con successo il disturbo.

Tuttavia non possiamo ritenere sufficienti né i rimedi medici né quelli naturali se a questi non si accompagna uno stile di vita corretto. In primo luogo è importante mantenere una oculata igiene che tenga sempre ben pulita la zona vaginale, ed in secondo luogo è determinante proiettarsi verso uno stile di vita poco promiscuo (il cambio continuo di partner sessuale aumenta il rischio di contrarre malattie), improntato su una dieta alimentare ricca di buoni principi attivi e non esente da un uso costante dell’attività fisica.

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