Efferalgan: indicazioni, posologia e interazioni

Redazione

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Efferalgan: indicazioni, posologia e interazioni Farmaco

L’Efferalgan è un farmaco sempre più utilizzato dagli individui di oggi giorno poiché fa suo un raggio d’azione davvero ampio e versatile. Si tratta di un medicinale studiato appositamente per trattare i sintomi dolorosi di lieve e moderata entità, gli stati febbrili di pazienti con età superiore ai 15 anni e il dolore artrosico che colpisce spesso i più grandi. Il suo principio attivo è comunque il paracetamolo, una sostanza dai mille usi che è rinvenibile tanto nell’Efferalgan quanto in molti altri farmaci a lui simili.

Efferalgan: posologia e modalità d’uso

Il consiglio è quello di utilizzare Efferalgan modulandone la posologia a seconda delle fasce di età. Più in particolare per gli adulti (ovvero per i pazienti con oltre 15 anni di età) è suggeribile assumere 1 compressa per un massimo di 4 volte al giorno, anche se nei casi più gravi si può aumentare il dosaggio a 2 compresse a volta per un numero massimo di 3 trattamenti giornalieri. I bambini con età compresa tra i 13 e i 15 anni possono assumere 1 compressa per 1-3 volte al giorno, mentre invece i più piccoli ovvero quanti hanno un’età compresa tra i 7 e i 13 anni dovrebbero assumere non più di 1/2 compressa per 1-3 volte al dì.

Efferalgan: controindicazioni e precauzioni per l’uso

Tra le principali controindicazioni del paracetamolo cloridrato e degli altri eccipienti inseriti all’interno dell’Efferalgan troviamo in primo luogo l’ipersensibilità al principio attivo. I prodotti a base di paracetamolo sono però altrettanto controindicati a quanti sono affetti da anemia emolitica, insufficienza epatocellulare, patologia epatica in fase attiva o che paventano intolleranza al fruttosio.

Non parliamo invece di controindicazioni vere e proprie, quanto più correttamente di precauzioni per l’uso, nei casi che seguono. Innanzitutto è consigliato evitare l’Efferalgan nel momento stesso in cui si è in cura con farmaci che possono determinare l’induzione delle monoossigenasi. Può assumere paracetamolo ma farlo con tutte le precauzioni possibili, invece, la persona affetta da insufficienza renale, insufficienza epatica o che dovesse rilevare la comparsa di reazioni allergiche già durante i primi periodi di trattamento.

Anche chi abusa di alcool – laddove l’abuso viene rilevato oltre le 3 bevande alcoliche giornaliere – dovrebbe utilizzare con cautela l’Efferalgan. Stesso comportamento inoltre, dovrebbero tenerlo i pazienti affetti da anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica, ipovolemia, disidratazione o carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Infine è caldamente consigliato rivolgersi al proprio medico curante nel caso in cui l’Efferalgan dovesse venire assunto in concomitanza con farmaci che contengono il suo stesso principio attivo (parliamo di una cautela da mettere in atto proprio per evitare il sovraddosaggio da paracetamolo).

Efferalgan: interazioni con altri farmaci

Il paracetamolo può dar vita ad una serie di effetti indesiderati qualora somministrato in via contemporanea con altri farmaci. Nello specifico le interazioni di maggior rilievo sono le seguenti:

  • Farmaci induttori delle monoossigenasi: riporre particolare attenzione ad utilizzare Efferalgan in concomitanza con farmaci che possono indurre alle monoossigenasi epatiche e farlo con altrettanta prudenza laddove si stessero utilizzando sostanze che potrebbero provocare questo stesso effetto (rifampicina, cimetidina, antiepilettici, fenobarbital, carbamazepina).
  • Fenitoina: anche la somministrazione contemporanea con fenitoina può indurre a effetti indesiderati quali ad esempio la riduzione dell’efficacia del paracetamolo. Il paziente che sta assumendo fenitoina deve evitare di assumere dosi elevate o croniche di paracetamolo anche per evitare di incorrere nel rischio di epatotossicità.
  • Probenecid: anche questa sostanza riduce la clearance del paracetamolo agendo sull’inibizione del contatto con acido glucuronico.
  • Salicilamide: quest’ultima ipotesi può infine prolungare l’emivita di eliminazione del paracetamolo.

Efferalgan: gli effetti indesiderati

L’uso eccessivo del paracetamolo oppure il suo utilizzo non rispondente ai parametri dettati dal libretto illustrativo, può naturalmente dar vita ad una serie di effetti indesiderati. Tra questi segnaliamo reazioni cutanee di vario genere come eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Reazioni di ipersensibilità ulteriori possono essere angioedema, edema della laringe, shock anafilattico, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica, trombocitopenia, leucopenia, alterazioni renali (come insufficienza, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.

Agire di prevenzione: come allontanare febbre e dolori?

Ma ci sono dei modi tramite i quali sia possibile prevenire i malanni di stagione come febbre e dolori vari e, proprio per questo, vale la pena dedicar loro un capitolo a parte. D’altro canto il detto secondo cui “prevenire sia meglio che curare” continua a rimanere più valido che mai!

A tal proposito, proprio per agire di prevenzione nei confronti dei malanni di stagione, il consiglio è quello di coprirsi sempre molto bene ogni qualvolta usciamo di casa avventurandoci in temperature particolarmente basse: tenere caldo il corpo vuol dire alleggerire il carico di lavoro che il sistema immunitario si ritroverà a dover affrontare e, di conseguenza, tenersi proprie delle riserve che altrimenti verrebbero sprecate. Dopodichè vediamo di fare in modo che questo calore (nei limiti del normale e senza mai esagerare) tenga botta anche in casa, magari impostando il riscaldamento domestico a una temperatura compresa tra i 19 e i 22°C; è infatti importante che l’ambiente nel quale viviamo sia non solo sufficientemente caldo ma anche un po’ umido!

Ma per prevenire la febbre è altrettanto importante – se non addirittura determinante – l’alimentazione: ok alle pietanze che danno energia, ma non confondiamo questa regola con un’abbuffata reiterata e sregolata di dolci! Benvenute sono invece frutta e verdura che apportano grandi quantità di vitamine (tra cui quella C che è la protagonista indiscussa in quanto ad agente anti-febbrile). Alcolici e superalcolici ridotti allo stretto indispensabile, carne rossa preferibilmente da non consumare in eccesso, mentre pesce e pasta vanno visti come validi alleati sotto un punto di vista della prevenzione.

Infine, la classica regola data dal buon medico di famiglia: cerchiamo di non restare in contatto con gente che ha già contratto i virus poiché le particelle infette potrebbero circolare nell’aria e raggiungere le nostre vie respiratorie. E, per lo stesso motivo, prestiamo cura nel lavarci spesso le mani evitando di portarle nella zona di bocca, naso e occhi.

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