La gammaglobuline alte si verificano in presenza di infezioni o infiammazioni, ma quali sono i valori normali e le cause dell’innalzamento?
Le gammaglobuline o immunoglobuline (IgG) sono tra i principali anticorpi presenti all’interno del sangue ed hanno la funzione di aiutare l’organismo a combattere malattie e infezioni.
Sono proteine prodotte dai linfociti B e dalle plasmacellule, costituite da 4 catene polipeptidiche: 2 catene pesanti e 2 leggere legate dal disolfuro. La loro particolare struttura a Y permette agli anticorpi di legarsi agli antigeni specifici ovvero tossine, virus e batteri.
A cosa servono le gammaglobuline?
Ogni tipo di gammaglobulina, come IgG, IgA, IgM, IgE e IgD, ha funzioni specifiche, ma tutte contribuiscono al riconoscimento e alla neutralizzazione degli agenti estranei. Ad esempio, le IgG sono coinvolte nella risposta immunitaria secondaria, e garantiscono lunga protezione dopo infezioni o vaccinazioni.
Le gammaglobuline sono anche utilizzate a scopo terapeutico in condizioni in cui il sistema immunitario è compromesso, come nei deficit immunitari congeniti o acquisiti, o per trattare alcune malattie autoimmuni.
Somministrate sotto forma di immunoglobuline endovenose o intramuscolari, aiutano a rinforzare o modulare il sistema immunitario, offrendo una protezione temporanea o un supporto mirato.
Valori normali delle gammaglobuline
Ecco i valori normali delle gammaglobuline e delle loro principali componenti (immunoglobuline) negli adulti:
- Gammaglobuline totali: 0,7 – 1,6 g/dL
- IgG: 700 – 1600 mg/dL
- IgA: 70 – 400 mg/dL
- IgM: 40 – 230 mg/dL
- IgE: < 100 UI/mL
- IgD: 0 – 14 mg/dL
Questi valori sono indicativi e possono variare leggermente in base al laboratorio e alla tecnica di analisi utilizzata.
Perché le gammaglobuline sono alte?
Le gammaglobuline leggermente alte o molto alte possono indicare varie condizioni, tra cui:
- Infezioni croniche (epatite, tubercolosi, infezioni batteriche);
- Malattie virali ( epatite B, epatite C, HIV);
- Malattie parassitarie (leishmaniosi, malaria);
- Malattia autoimmuni (artrite reumatoide, tiroidite autoimmune, lupus eritematoso sistemico);
- Malattie del fegato (cirrosi epatica, alcolismo);
- Gammapatie monoclonali (es. mieloma multiplo, macroglobulinemia di Waldenström).
- Gammapatie policlonali (aumento diffuso di varie immunoglobuline, non legato a un clone specifico).
- Linfoma o altre neoplasie linfoproliferative.
- Malattie infiammatorie croniche come morbo di Crohn o colite ulcerosa.
Inoltre, le gammaglobuline alte possono essere provocate da malattie infettive sistemiche, , farmaci, vaccinazioni e reazioni allergiche.
Gammaglobuline, quando preoccuparsi?
Un aumento delle gamma globuline indica, di solito, la presenza di un’infiammazione in corso o di una malattia sottostante. Le gamma globuline possono aumentare insieme oppure, in alcuni casi, singolarmente.
Se la quantità aumenta rispetto ai valori normali, è quindi probabile che ci siano un infezione o un processo infiammatorio in corso. Valori molto alti e persistenti potrebbero essere la spia di una patologia sottostante importante, per cui è necessario recarsi dal proprio medico curante.
Se i livelli di gammaglobuline sono alti, quest’ultimo può richiedere una serie di test tra cui:
- Analisi del sangue complete.
- Elettroforesi sierica: per distinguere un aumento policlonale (diverse immunoglobuline) da un aumento monoclonale (una singola immunoglobulina).
- Dosaggi specifici delle immunoglobuline (IgG, IgA, IgM).
- Esami per malattie autoimmuni o infettive.
- Biopsia midollare (se sospettate malattie ematologiche).
In base alla diagnosi ottenuta, il medico deciderà la terapia farmacologica necessaria per riportare i valori delle gammaglobuline a livelli normali.