Sindrome del Tunnel Carpale: cause, sintomi e rimedi naturali

Redazione

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Sindrome del Tunnel Carpale: cause, sintomi e rimedi naturali Malattie

Non di rado può capitare di avvertire una specie di formicolio, di indebolimento e di dolore localizzato nella zona della mano e del polso. Si tratta di sintomi che spesso e volentieri sono associati alla Sindrome del Tunnel Carpale. Ma di cosa si tratta un po’ più nello specifico? Quali sono le cause e soprattutto c’è una soluzione efficace? Procediamo con ordine.

Cos’è la Sindrome del Tunnel Carpale

La Sindrome del Tunnel Carpale (STC) ha luogo quando il tunnel carpale, ovvero un canale molto stretto sito nel polso, finisce per assottigliarsi sempre più costringendo il nervo a non funzionare più come di norma. Proprio l’assottigliamento del diametro del tunnel carpale è causa di “malfunzionamenti” della mano, nonché dei sintomi che abbiamo descritto poc’anzi (e che vedremo più approfonditamente tra non molto). Il tunnel carpale rappresenta un agente tanto importante per la mobilità della nostra mano che ogni qualvolta viene compromesso finisce per provocare non solo intorpidimento, ma anche del dolore e alla lunga persino un danno muscolare permanente traducibile in una sorta di paralisi della mano.

Sindrome del Tunnel Carpale: cause e sintomi

Le Cause – In primo luogo sono le persone costrette a muovere le mani in maniera meccanica e ripetitiva le più soggette a questa condizione, ma anche quanti utilizzano spesso strumenti manuali che vibrano (come il martello pneumatico) possono finire per esser coinvolte dalla sindrome. Pure scrivere per diverse ore al computer, utilizzare il mouse, suonare assiduamente uno strumento o praticare determinate tipologie di sport sono altresì ritenute attività a rischio. Ma ci sono tante altre cause all’origine di un’infiammazione del tunnel carpale come ad esempio la contrazione di fratture ripetute, di artrite al polso, di un tumore o di una cisti nella zona del polso, di artrite reumatoide, di diabete mellito, di ipotiroidismo, obesità e alcolismo, ritenzione idrica durante la gravidanza o la menopausa e di amiloidosi.

I Sintomi – Alcuni dei principali sintomi della Sindrome del Tunnel Carpale li abbiamo già descritti, ma onde evitare dei vuoti vediamo di dar loro un’occhiata in maniera quanto più completa! Ecco dunque che i sintomi più noti di questa condizione sono: incapacità di afferrare oggetti con le dita o con il palmo in maniera decisa, intorpidimento o formicolio nelle dita, formicolio onnipresente nel palmo della mano, difficoltà nell’afferrare o nel trascinarsi dietro le borse, dolore localizzato dal gomito fino alla mano, debolezza di una o di ambedue le mani, atrofia del muscolo posto sotto il pollice e problemi a coordinare correttamente il movimento delle dita.

Sindrome del Tunnel Carpale: risolverla coi rimedi naturali

Fortunatamente ci sono innumerevoli modi tramite i quali poter risolvere la STC senza dover ricorrere a metodi invasivi (che si renderebbero comunque opportuni laddove i trattamenti naturali non dovessero dare benefici).

Ginnastica – Come prima cosa faremmo bene a fare pause di almeno 30 minuti ogni tot ore di lavoro (specialmente se la nostra attività ci induce a scrivere spesso al computer o a fare determinati tipi di lavoro per i quali la mano viene posta sotto stress). Appoggiare il polso al tavolo o alla tastiera e utilizzare tappetini da mouse ergonomici (senza lasciare i polsi sospesi in sostanza) è condizione fondamentale per prevenire la sindrome del tunnel carpale, ma anche far roteare spesso il polso sia in senso orario sia in senso antiorario in maniera costante può essere di grande sollievo! In alternativa stringere una pallina antistress o aprire la mano con le dita bene aperte e distanti tra loro per una decina di minuti circa, sono attività che danno modo di allontanare il rischio che l’infiammazione possa prendersi gioco di noi.

Agopuntura e agropressione – Nata in Oriente ma ormai ampiamente utilizzata anche qui da noi, questa disciplina mira ad inserire dei piccoli aghi in diverse aree del corpo a seconda del fastidio che affligge la persona: per quanto parliamo di scienze alternative e per questo non dimostrabili in via ufficiale, opinione comune è che l’agopuntura sia in grado di stimolare la produzione di sostanze antidolorifiche e antinfiammatorie attenuando di molto il fastidio percepito. L’agropressione prevede invece che tramite mani o altri oggetti si faccia pressione su determinate parti del corpo per stimolare la circolazione sanguigna e la vasodilatazione donando come di conseguenza un sollievo generalizzato: nel caso della STC l’agropressione viene prevedibilmente diretta su gomito, avambraccio, polso, mano e polpastrelli.

Integratori – Secondo alcuni pareri ci sarebbero elementi capaci di sostenere l’auto-guarigione del dolore e che, qualora mancanti nell’organismo umano, potrebbero venire opportunamente integrati per mezzo di quelli che, per l’appunto, conosciamo come integratori. In questo senso possono rivelarsi di aiuto integratori a base di vitamina B6 e C nonché di flavonoidi, anche se potremmo evitare il ricorso a questa tipologia di prodotti semplicemente rivedendo la nostra dieta alimentare.

Erbe – In natura esistono molte piante capaci di aiutare, tra le altre cose, anche quelle persone che dovessero esser finite nel raggio della Sindrome da Tunnel Carpale. Cipolla e aglio sono ad esempio dei potenti antinfiammatori al 100% naturali, la curcuma riduce invece il dolore, il ginko ha proprietà non solo energizzanti ma anche anti-gonfiore, mentre zenzero, betulla nera, e resina di boswellia producono altrettanti effetti benefici. In questo senso ci sentiamo di consigliare un infuso a base di Erba di San Giovanni: a questo proposito facciamo bollire 3 foglie della pianta per un lasso di tempo non inferiore ai 10 minuti; una volta bevuto l’infuso noteremo come il dolore e il formicolio si attenueranno di lì a breve.

Se tutti questi rimedi naturali non dovessero apportare grandi benefici e quindi nell’ipotesi in cui la sindrome dovesse aver preso una forma particolarmente seria, il ricorso alla medicina e alla chirurgia sarebbe pressoché inevitabile: a tal proposito ci vedremo costretti ad assumere antinfiammatori non steroidei o corticosteroidi da iniettare. Nell’ipotesi di ricorso alla chirurgia, invece, il medico chirurgo non farà altro che tagliare il legamento che sta facendo pressione sul nervo garantendo una percentuale di successo davvero molto alta oltre che un sollievo immediato.

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