Le cause del prolasso vaginale: perché succede?
Nei casi in cui si assiste al “crollo” di un organo pelvico, o addirittura alla sua fuoriuscita dalla vagina, si suole parlare di prolasso vaginale.
Il prolasso vaginale spaventa non poco la paziente afflitta. In realtà, sebbene sia necessario agire subito e responsabilmente, in Italia ne soffrono circa 5milioni di donne, il ché rileva un problema piuttosto diffuso.
Venendo alle cause, il prolasso vaginale è solitamente determinato da un eccessivo rilassamento del perineo. Lesioni, gravidanze, vecchiaia, menopausa e deficit ormonali sono in genere tra le motivazioni più frequenti del prolasso vaginale, ma anche il forte sovrappeso, una seria condizione di stipsi e una vita priva di adeguata attività fisica possono comportare la comparsa del fenomeno.
A questi, poi, aggiungiamo una certa familiarità col disturbo.
I sintomi del prolasso vaginale: come fare a riconoscerlo
Tra i sintomi più caratteristici del prolasso vaginale troviamo senza dubbio la sensazione di spinta verso il basso che si avverte all’interno dell’utero.
Ovviamente, qualora l’organo prolassato si trovi ad uscire dalla vagina, la sintomatologia del disturbo sarà molto più chiara ed evidente.
In caso contrario, invece, la donna potrebbe non accorgersi di nulla.
Cistite, incontinenza, frequente stimolo alla minzione, dolore e difficoltà a camminare figurano comunque tra gli altri (possibili) sintomi del prolasso vaginale.
Cure e terapia del prolasso vaginale
In caso di prolasso vaginale, il medico potrà consigliare un vero e proprio intervento chirurgico, volto a rimediare ai danni occorsi al pavimento pelvico (a tal proposito, si proverà a riposizionare quanto prolassato ma, se ciò non fosse possibile. si dovrà asportare l’utero).
Talvolta, poi, l’operazione potrebbe non essere necessaria o impossibile da eseguire e, di conseguenza, si procederà all’inserimento di alcune bende di sostegno (ci riferiamo alla recentissima tecnica POPS) o di uno speciale anello capace di contenere il cedimento, oltre che a specifici e ben precisi esercizi rieducativi.
Potrebbe rivelarsi necessaria anche l’assunzione di farmaci, ma tutto dipenderà dalle condizioni della paziente e dal modo in cui si presenterà il suo prolasso vaginale.
Riuscire a prevenire il disturbo, ad ogni modo, è estremamente importante.
Nei dettagli, si consiglia di condurre una vita quanto meno sedentaria possibile, mantenere il peso forma e combattere i fenomeni di stipsi ricorrente.
Molto utile potrebbe rivelarsi anche la ginnastica pelvica: a tal proposito, contraete e rilasciate i muscoli pelvici, più volte al giorno in base ai consigli del ginecologo.
La ginnastica pelvica potrebbe rivelarsi particolarmente utile anche dopo il parto, in modo da prevenire non solo il prolasso vaginale, ma anche il rischio di soffrire di incontinenza urinaria.
Chiedete il parere del vostro medico curante.