Monociti bassi

Luigi

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Monociti bassi Malattie

Quando si effettuano le analisi del sangue, può capitare di riscontrare anomalie riguardo ad alcuni valori. In queste situazioni rientrano i casi in cui vengono individuati i monociti bassi. I monociti sono cellule importantissime: prodotte dal midollo osseo, rimangono nel circolo ematico per qualche ora, prima di effettuare una migrazione verso i tessuti dove è richiesta la loro presenza. Sono i globuli bianchi di più grande dimensione (12-18 μm), e costituiscono circa l’8% dell’intera popolazione leucocitaria. Ecco tutto quello che c’è da sapere quando si parla di monociti bassi.

Monociti bassi: quali sono i valori normali?

Il controllo della concentrazione dei monociti è utile ogni volta che si effettua l’esame del sangue. Riscontrare una quantità eccessivamente bassa di questi globuli bianchi è abbastanza infrequente, ma proprio per questo la situazione non deve essere trascurata, dal momento che può essere spia di una condizione clinica non sana. Quali sono i valori normali relativi alla quantità di monociti nel sangue? In condizioni caratterizzate da normalità, questi globuli bianchi “spazzini” sono circa 0,2/0,8 miliardi/litro di sangue.

Può capitare che la loro quantità diminuisca in maniera acuta, generando una situazione che non deve destare preoccupazioni per la salute. Quando la contingenza diventa cronica è però il caso di procedere a degli accertamenti, in quanto la funzione dei monociti è utilissima, dal momento che svolgono l’importante ruolo di macrofagi, eliminando dal sangue virus e batteri potenzialmente dannosi per l’organismo. Quali sono le cause dei valori troppo bassi dei monociti? Vediamole assieme.

Monociti bassi: le cause

Dalle analisi del sangue è possibile comprendere numerose situazioni cliniche, che a volte si manifestano unicamente attraverso valori anomali a livello ematico. Quando si riscontrano i monociti bassi, una situazione che capita con frequenza decisamente minore rispetto a quella dei monociti alti (in questi casi l’aumento può essere dovuto a fattori causali molto diversi, come per esempio le infezioni batteriche), è fondamentale fermarsi per accertamenti, al fine d’individuare quella che può essere la causa scatenante.

Ecco uno schema utile per chi vuole sapere qualcosa di più sulle cause dei monociti bassi, situazione che può essere legata a:

  • Anemie
  • Infezioni acute
  • Leucemia
  • Aplasia midollare (condizione caratterizzata da una riduzione importante del tessuto emopoietico midollare)
  • Generale ridotta funzionalità del midollo osseo

Monociti bassi: fattori di rischio

Esistono dei fattori di rischio che possono determinare un aumento di frequenza relativo a problemi di monocitopenia (così viene chiamata la condizione che vede gli esami del sangue con monociti troppo bassi)? La risposta è affermativa! Ecco un breve elenco utile al proposito.

  • Chemioterapia
  • Terapia cortisonica
  • Terapia farmacologica immunosoppressiva

La conta dei monociti costituisce chiaramente il primo segnale di una loro quantità troppo bassa. Esistono anche dei sintomi correlati che possono mettere in allarme e spingere a effettuare gli appositi controlli? Ecco qualche informazione al proposito.

Monociti bassi: i sintomi correlati

I sintomi correlati della monocitopenia sono difficili da riconoscere ma ci sono. Nella maggior parte dei casi si parla di segnali che rappresentano la prima manifestazione di un’infezione generale (p.e. raffreddore, tosse, febbre, naso che cola). Trascurare i monociti bassi è gravissimo, in quanto la loro carenza può determinare l’insorgenza di numerose infezioni, soprattutto quelle causate da forme batteriche che si trovano sull’epidermide, oppure nella zona dell’apparato urinario. Come si deve procedere quando si riscontra una situazione di monocitopenia? Ecco qualche indicazione utile al proposito.

Monociti bassi: indicazioni per il trattamento

I monociti troppo bassi per lungo tempo sono un problema, palese segno di una situazione che deve essere trattato. In che modo? Prima di tutto è fondamentale ricordare che qualsiasi processo curativo dipende dall’effettiva gravità della situazione.

Esistono diverse opzioni che possono essere utili per far fronte alla carenza di monociti. Le principali sono:

  • Somministrazione di fattori di crescita
  • Terapia farmacologica a base di corticosteroidi
  • Immunoglobine per via endovenosa

Monociti bassi: come prevenire la situazione con l’alimentazione

Quando la carenza di monociti causa infezioni, risulta chiaramente fondamentale intervenire con antibiotici  e farmaci antifungini. Esistono dei consigli da seguire per quanto riguarda l’alimentazione e lo stile di vita in generale? Assolutamente sì! Ecco i principali.

Quello che mettiamo ogni giorno nel piatto è fondamentale per la nostra salute, e anche per il sistema immunitario, di cui i monociti sono una parte molto importante. Tra gli alimenti più utili al proposito possiamo ricordare i funghi, la propoli, i cibi ricchi di vitamina D e vitamina C. Risulta molto importante ridurre le quantità di alcol e zucchero, in quanto si tratta di opzioni che diminuiscono non poco l’efficienza dei globuli bianchi.

Lo zucchero in particolare costituisce un fattore causale in grado d’inficiare la funzionalità dei globuli bianchi, con effetti già pochi minuti dopo la sua assunzione. Ottimizzare la funzionalità del sistema immunitario vuol dire anche, in caso di sovrappeso, mettersi a dieta e abbracciare un regime alimentare sano.

Monociti bassi: cosa fare in caso d’infezione

Quando i monociti bassi hanno come condizione associata la presenza di uno stato d’infezione, è fondamentale seguire alcune regole legate allo stile di vita. Prima di tutto è fondamentale lavarsi le mani in maniera completa con acqua e sapone, poi evitare la permanenza in luoghi eccessivamente affollati per troppo tempo. Se si deve condividere il bagno con altre persone, è buona norma evitare di scambiare gli asciugamani. Stessa regola vale per i bicchieri e le posate.

 

Effettuare periodicamente gli esami del sangue è molto utile per tenere sotto controllo la salute. La conta dei monociti costituisce uno step indispensabile in questo iter. Il paziente che si presenta all’esame non deve per forza essere a digiuno: il processo prevede la raccolta di una quantità di sangue pari a 7 ml, durante la quale è consigliabile che il laccio emostatico non permanga nella medesima posizione per più di 60 secondi. Dopo il test può essere utile effettuare una leggera pressione sulla zona bucata, al fine di controllare lo stato di sanguinamento. In caso di diagnosi tumorale è fondamentale contattare tempestivamente il proprio oncologo di fiducia prima di procedere all’assunzione di qualsiasi farmaco.

 

 

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