La medicazione a piatto di una ferita

Adele Guariglia

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medicazione a piatto

La medicazione semplice è chiamata anche medicazione a piatto ed è utilizzata per la cura delle ulcere e delle ferite che interessano la pelle.

Viene eseguita sostanzialmente in tre passaggi e il suo scopo è quello di favorire la riparazione del tessuto e la guarigione della lesione, isolandola dall’ambiente esterno in modo da prevenire eventuale infezione.

La ferita deve essere trattata con disinfettante, cicatrizzante e materiali sterili, è importante non saltare nessun passaggio, ed è preferibile che la medicazione venga sempre effettuata da personale medico qualificato.

Quando si usano le medicazioni a piatto?

Le medicazioni a piatto consistono in interventi superficiali, che interessano lo strato prettamente cutaneo o quello direttamente sottostante.

Non estendendosi ai tessuti più interni (e lasciando ovviamente intoccati gli organi) non richiedono grandi pratiche, al di fuori della pulizia e della disinfezione della ferita.

Tali medicazioni sono definite “semplici” perché avvengono su ferite pulite, asettiche e non interessate da drenaggi, con contorni poco distanti tra loro, che non danno luogo a secrezioni, come:

  • Lesioni da pressione di I e II grado;
  • Lesioni cutanee superficiali ( escoriazioni o abrasioni);
  • Micosi;
  • Eritemi;
  • Flebiti venose;
  • Ferita chirurgica.

Come si effettua la medicazione a piatto di una ferita

Come prima cosa, bisogna lavare con cura le mani e indossare i guanti sterili per ridurre il rischio di infezione. Successivamente, si esegue la detersione della ferita utilizzando una soluzione fisiologica o un disinfettante delicato, rimuovendo eventuali residui, essudato o croste.

Bisogna essere molto delicati sulla ferita e tamponare con garze sterili. La medicazione a piatto prevede l’applicazione diretta delle garze sterili sulla superficie della ferita, senza esercitare pressione, in modo che il materiale aderisca lievemente intorno alla pelle circostante.

Le garze impregnate o troppo aderenti possono danneggiare il tessuto in fase di guarigione al momento della rimozione. La medicazione deve essere fissata con cerotti, bende o fasce, in modo da coprire la zona ma senza comprimerla.

La ferita va controllata con una certa regolarità e la medicazione sostituita ogni volta che è sporca o in base alle indicazioni del medico. Solo così, mantenendo un ambiente pulito e protetto, e limitando il rischio di complicanze infettive, la pelle potrà cicatrizzare nel modo corretto.

Ecco i passaggi sintetizzati:

  • Lavare le mani e indossare guanti sterili.
  • Pulire la ferita con soluzione fisiologica o disinfettante delicato.
  • Rimuovere residui, essudato o croste con delicatezza.
  • Asciugare tamponando con garze sterili.
  • Applicare garze sterili direttamente sulla ferita (medicazione “a piatto”).
  • Fissare la medicazione con cerotti, bende o fasce non compressive.
  • Controllare regolarmente la ferita e cambiare la medicazione quando necessario.

Come rimuovere la medicazione a piatto

Per evitare errori vediamo come si rimuove la medicazione a piatto: dopo aver lavato le mani e indossato i guanti, si ispezione la ferita per vedere se sotto il cerotto ci sono sangue o vesciche.

Se non ce ne sono, si procede con la rimozione prendendo un lembo del cerotto e lo si fa scivolare lentamente, mantenendo con la mano la pelle libera, in modo da non provocare alcun trauma.

Tolto il cerotto, si procede con la disinfezione, utilizzando un disinfettante che non brucia e che è ben tollerato dalla pelle. Si procede imbevendo una garza o un batuffolo di ovatta con il disinfettante, e poi si tampona la ferita con delicatezza, evitando di premere troppo.

Prima di posizionare una nuova medicazione, se prescritto dal medico, si applica una pomata topica da coprire con una retina sterile.

In ultimo, la fase più delicata: l’applicazione del nuovo cerotto, che non deve contenere materiali plastici ed essere traspirante. Se sono presenti vesciche o ferite da strappo è utile applicare medicazioni con idrocolloidi, da cambiare con maggior frequenza in base alle secrezioni della vescica.

Inoltre, la medicazione deve essere adatta alla forma della ferita, per cui, se necessario, si dovranno apportare dei tagli al cerotto per adeguarlo.

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