La felicità? Passa anche dalla pelle: non ci sono dubbi. Proteggere la cute è fondamentale sia per la salute che per il benessere psico-fisico.
Un discorso che interessa in particolare la necessità di tutelarsi da un agente atmosferico, il sole, complice la situazione di inquinamento e cambiamento climatico al centro della quale ci troviamo tutti da ormai diversi anni.
Una delle malattie per la quale è bene non sottovalutare l’azione dei raggi solari è la psoriasi. Essa si caratterizza per la presenza di chiazze spesse sulla pelle dall’aspetto arrossato e desquamato, questo a causa di un accumulo di cellule morte. Come alleviare il prurito da psoriasi?
Se da un lato è vero che la luce del sole e l’abitudine di andare al mare rappresentano condizioni in grado di lenire nella maggior parte dei casi i disagi provocati dalla patologia, compreso il prurito, altrettanto valido risulta il pensiero secondo cui è necessario adottare alcune accortezze.
In questo articolo analizziamo più approfonditamente il rapporto complesso che intercorre tra esposizione al sole e psoriasi
Ricordiamo che per la diagnosi è necessario rivolgersi a un dermatologo, il quale potrà valutare di effettuare un esame semplice e indolore, capace di non lasciare dubbi al riguardo: una semplice biopsia. Precisiamo che le nostre considerazioni sono generiche e puramente informative, senza nulla togliere al confronto con il medico in presenza.
Psoriasi: di cosa parliamo?
Partiamo dal definire cos’è la psoriasi. Si tratta di un disordine che interessa l’attività di alcune cellule, i cheratinociti, i quali sono particolarmente “vivaci”. La loro crescita abnorme porta alla formazione di placche che hanno un colore rosso e presentano uno strato squamoso come rivestimento.
Il disturbo interessa lo strato dell’epidermide, quello più superficiale della cute, ed è piuttosto comune e diffuso. Può comparire in vari punti del corpo, comprese le unghie.
L’incidenza è stimata attualmente tra l’1 e il 3% della popolazione. Nella maggior parte delle persone c’è una familiarità genetica e la prima comparsa della patologia avviene già durante l’età infantile e adolescenziale.
Non essendoci una cura specifica e trattandosi di una condizione tendente alla cronicizzazione appare necessario impararla a gestire e a conviverci. La psoriasi è una malattia piuttosto fastidiosa, come abbiamo avuto modo di accennare all’inizio, proprio per via del prurito.
Le forme in cui si manifesta la psoriasi
La patologia può infatti manifestarsi in varie forme, la cui conoscenza è importante per capire come agire in maniera mirata. Le tipologie più comuni sono:
- Psoriasi a placche. È quella più diffusa. Si caratterizza per placche che denotano confini ben definiti e che possono avere un diametro differente, fino a confluire l’una con l’altra creando un unico strato. Più è impattante la desquamazione, più attiva è la psoriasi.
- Psoriasi guttata. È tipica delle persone giovani, nelle quali si manifesta soprattutto in seguito a infezione da streptococco. Nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente.
- Psoriasi pustolosa. Può essere sia generalizzata sia localizzata. È tra le forme più violente e non va mai presa alla leggera, in particolare in quella generalizzata, piuttosto rara.
- Psoriasi eritrodermica. Una delle forme più aggressive, a fronte della necessità per il paziente di ricovero. Le cause principali sono stress, farmaci e concomitanza di altre patologie.
- Psoriasi seborroica. Nota anche come seboriasi o sebopsoriasi, presenta lesioni non dissimili da quelle della dermatite seborroica. È quindi di non facile diagnosi.
- Psoriasi amiantacea. Una psoriasi che interessa soltanto il cuoio capelluto. Si manifesta per lo più nelle persone giovani, raramente negli anziani. Coinvolge il cuoio capelluto nella sua totalità.
- Artrite psoriasica. Simile all’artrite reumatoide, si trova a sua volta declinata in versioni differenti a seconda dell’età del paziente. A essere coinvolte sono in genere più articolazioni, su tutte quelle di mani e piedi. Una malattia piuttosto invalidante, spesso di non semplice diagnosi.
- Onicopatia psoriasica. La psoriasi tende a coinvolgere di frequente le unghie, tanto da avere una manifestazione specifica in tale parte del corpo. Questo non significa che il disturbo non possa interessare anche altre zone dell’epidermide, quanto piuttosto il contrario: l’onicopatia psoriasica è infatti non di rado posta a conferma della diagnosi.
Sole e psoriasi
Abbiamo proposto una breve carrellata delle tipologie in cui può manifestarsi la psoriasi per due motivi in particolare: per portare maggiore consapevolezza sulla malattia e per mostrare come la diagnosi non sia sempre semplice.
Come per tutte le patologie, vanno assolutamente evitate le soluzioni fai da te e le auto-diagnosi. L’unico soggetto in grado di fare chiarezza e dare consigli è un medico dermatologo.
Per quanto riguarda l’argomento di questo articolo, ovvero l’esposizione solare e il rapporto con il prurito da psoriasi, proponiamo le seguenti riflessioni, a prova proprio di dermatologo:
- Il sole tende a far bene alla psoriasi, ma è essenziale proteggere la pelle adeguatamente in maniera tale da prevenire eventuali scottature. La protezione è necessario sia non inferiore al fattore 30, anche se ricordiamo che ogni persona è differente: meglio quindi farsi consigliare dal medico.
- Da evitare di sospendere, a fronte di un sollievo dal prurito anche importante, eventuali terapie senza consultare con lo specialista.
- La psoriasi tende ad attenuare i suoi sintomi d’estate o persino a scomparire perché la combinazione tra sole e mare va in direzione di un miglioramento.
- Ci sono casi in cui può capitare un peggioramento. Ciò accade in particolare nelle forme pustolosa ed eritrodermica.
Proteggersi dal sole è fondamentale per avere risultati certi quando si soffre di psoriasi ed evitare di andare incontro a un peggioramento. A essere pericolosa è l’azione dei raggi UV, sia UVA che UVB.
Bisogna applicare le protezioni solari minimo 30 minuti prima dell’esposizione. La procedura va ripetuta più volte nel caso di bagni in acqua e considerando il tempo di esposizione diretta.
Quanto detto vale sia per il periodo estivo sia per quello invernale. Il sole non va mai in vacanza e la sua azione non è mai mai da sottovalutare. Soprattutto se la psoriasi interessa parti del corpo a contatto più stretto quali volto e mani.