Alcune ricerche hanno stabilito che l’inquinamento atmosferico, in particolare i livelli di particolato fine (PM2.5), influisce sulla qualità dello sperma. Sebbene la dimensione dell’effetto sia relativamente piccola in termini clinici, dato il grado di inquinamento atmosferico diffuso, ciò si potrebbe tradurre in infertilità per un numero significativo di coppie.
L’esposizione ambientale alle sostanze chimiche è ritenuta un fattore potenziale nel peggioramento della qualità dello sperma, ma è ancora prematuro affermarlo con certezza assoluta. Per esplorare ulteriormente questa possibilità, un team internazionale di ricercatori ha esaminato l’impatto sulla salute dell’esposizione a breve e lungo termine al particolato fine (PM2.5) di quasi 6.500 uomini con età compresa tra i 15 e i 49 anni.
Questi uomini hanno partecipato ad un programma di esami medici standard tra il 2015 e il 2018, durante il quale è stata valutata la qualità dello sperma (numero totale, forma / dimensione, movimento) come stabilito dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sono stati regolarmente monitorati i livelli di PM2.5 presso la residenza di ciascun uomo per un periodo di tre mesi, tempo necessario per generare sperma, utilizzando un nuovo approccio matematico combinato con i dati satellitari della NASA.
È stata rilevata una forte associazione tra esposizione a PM2.5 e forma anormale dello sperma. Ogni 5 ug / m3 di aumento del particolato fine nella media di 2 anni è stato associato a un calo significativo della forma / dimensione dello sperma normale dell’1,29%. Inoltre, è stato associato un aumento del 26% del rischio di uno sperma inferiore del 10% nella dimensione e nella forma rispetto a quello normale, dopo aver preso in considerazione fattori potenzialmente influenti, come il fumo e il bere, l’età o il sovrappeso.
L’unico dato positivo è l’aumento significativo del numero di spermatozoi, il quale può essere considerato come un meccanismo di compensazione per combattere gli effetti dannosi sulla forma e sulle dimensioni. Risultati praticamente uguali sono emersi ogni tre mesi.
Siccome si tratta di uno studio di pura osservazione, non è possibile quindi trarre conclusioni definitive su causa ed effetto; in più, i ricercatori non erano a conoscenza di eventuali precedenti problemi di fertilità.
Il modo mediante il quale l’inquinamento atmosferico possa compromettere lo sviluppo degli spermatozoi non è chiaro. Ma, in precedenti studi sperimentali, è stato scoperto che molti dei componenti del particolato fine, come i metalli pesanti e gli idrocarburi aromatici policiclici, causano danni allo sperma.
I radicali liberi, associati all’eccessiva esposizioni ad agenti atmosferici inquinanti, sono una minaccia reale e concreta in quanto sono in grado di danneggiare il DNA e alterare i processi cellulari nel corpo. Anche se allo stato attuale le stime degli effetti siano piccole e il significato potrebbe essere trascurabile in ambito clinico, resta comunque una sfida importante per la salute pubblica.