Alcuni ricercatori hanno stabilito che esiste una chiara connessione tra la “Malattia infiammatoria intestinale” (IBD) e la celiachia. Secondo questo nuovo studio, i celiaci hanno nove volte in più di probabilità di avere la malattia infiammatoria intestinale, una grave condizione autoimmune innescata dal consumo di alimenti contenente glutine.
La condizione è cronica e tende ad iniziare nella prima età adulta, ma le cause di IBD e celiachia sono ancora sconosciute. Molti ricercatori hanno sempre sospettato che esistesse questa connessione ma, tuttavia, una chiara associazione non è mai stata stabilita.
Lo studio ha valutato ricerche precedenti, includendone ben 65 studi, con oltre 13 milioni di controlli, 43 mila celiaci, 166 mila che vivono con IBD e 3.000 con “colite indeterminata”. Quarantatré di questi studi sono stati condotti su adulti, 12 su bambini e 9 per tutte le età. La maggior parte erano europei, ma includevano anche ricerche in Nord America e Asia.
Cosa ci dicono i risultati?
Secondo i ricercatori, lo studio condotto conferma che esiste una forte associazione tra IBD e celiachia. Il risultato raggiunto è importante perché la mancata diagnosi dell’una o dell’altra condizione potrebbe compromettere la risposta adeguata ai trattamenti disponibili.
Questo significa che i medici potrebbero prendere in considerazione il test per la celiachia in un paziente con IBD che rimane sintomatico nonostante viene risolta la colite (infiammazione dell’intestino crasso).
Inoltre, una valutazione per l’IBD potrebbe essere presa in considerazione anche per i pazienti con celiachia che hanno sintomi persistenti e che non rispondono bene a una dieta priva di glutine, nonostante il rigoroso rispetto di questa dieta che è attualmente l’unico modo per gestire la malattia.
Tuttavia, in questo momento non è chiaro se lo screening dell’IBD debba essere eseguito nella celiachia e viceversa. Saranno necessari ulteriori studi sull’associazione tra IBD e celiachia e, in tal senso, lo studio incoraggia nuove ricerche in questo settore.
Diete che possono alleviare i sintomi dell’IBD
In un altro studio, gli scienziati hanno scoperto che una dieta povera di oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e carboidrati polioli (basso FODMAP) può migliorare alcuni sintomi intestinali nelle persone che vivono con IBD. Una dieta a basso contenuto di FODMAP è utile per sintomi come gas, gonfiore e diarrea.
Inoltre, ci sono altre diete che potrebbero essere provare per gestire al meglio i sintomi di IBD:
- Dieta specifica di carboidrati.
- Dieta con protocollo autoimmune.
- Dieta mediterranea.
Tuttavia, nessuna di queste diete ha dimostrato di essere una più efficace dell’altra.
In conclusione, non esistono attualmente diete che hanno il predomino nel controllo dei sintomi, e certamente nessuna dieta ha dimostrato di essere efficace nel controllo della malattia infiammatoria intestinale e dell’infiammazione ad essa associata.