La sindrome metabolica, chiamata anche sindrome X, è il nome di un gruppo di fattori di rischio correlati a malattie cardiache e diabete di tipo 2. Molti dei fattori di rischio sono direttamente correlati alla dieta giornaliera. La sindrome metabolica viene definita tale per la presenza di tre dei seguenti cinque fattori di rischio:
- Obesità centrale (eccesso di peso attorno allo stomaco). Il limite raccomandato nella circonferenza della vita è diverso per le persone a seconda della loro etnia. Per gli uomini caucasici, una circonferenza della vita che va oltre i 102 cm e superiore agli 88 cm per le donne caucasiche presenta un alto rischio per la salute.
- Trigliceridi alti (grassi) nel sangue.
- Bassi livelli di colesterolo sano (HDL) nel sangue.
- Alta pressione sanguigna.
- Insulino-resistenza.
La sindrome metabolica può essere in parte genetica, ma molti sintomi si riferiscono anche a fattori collegati allo stile di vita come la dieta e l’esercizio fisico. I corpi di alcune persone mostrano segni di sindrome metabolica durante l’adolescenza; invece, in altri non appare fino alla mezza età o successivamente dopo. L’obesità, in particolare quella addominale, sembra essere il segno precoce, seguito dalla insulino-resistenza.
Una persona con sindrome metabolica ha un elevato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, le malattie cardiache e l’ictus.
Cambiamenti nello stile di vita, come quelli indicati nella maggior parte delle linee guida dietetiche, sono efficaci per le persone in sovrappeso, con trigliceridi elevati e ipertensione. Vari studi dimostrano anche che perdendo il 5-10% del peso corporeo e aumentando l’attività fisica, il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 può essere significativamente ridotto.
Vi sono alcune prove che il tipo di carboidrato consumato possa influenzare il fabbisogno di insulina del corpo. Gli alimenti che hanno un basso indice glicemico (IG), come cereali integrali, latticini, legumi e frutta, sono scelte migliori rispetto a quelli con un indice glicemico elevato, come pane bianco, torte e biscotti. Gli alimenti a elevato indice glicemico hanno bisogno di più insulina per eliminare il glucosio dal flusso sanguigno e mantenere i livelli di glucosio nel sangue nell’intervallo normale. Ciò può causare stress al corpo e avere un impatto deleterio nel tempo.
Studi recenti mostrano che, in particolare per gli adulti di età superiore ai 60 anni, un maggiore apporto di cereali integrali (tre o più porzioni al giorno) può essere associato a un ridotto rischio di sindrome metabolica e mortalità a causa di malattie cardiovascolari.
Per ridurre il rischio di sindrome metabolica bisogna:
- Sviluppare un piano alimentare salutare.
- Mantenere un peso corporeo sano.
- Essere fisicamente attivi.
- Non fumare.