Durante i nove mesi di gravidanza la donna deve fare molta attenzione sull’assunzione di determinati farmaci che possono compromettere notevolmente la salute del futuro nascituro. E’ il caso dell’ibuprofene in gravidanza, il classico medicinale antinfiammatorio non steroideo, che appartiene alla famiglia dei FANS (farmaci antidolorifici non steroidei).
La ricerca canadese
Trattandosi già di per sé di un medicinale può essere alquanto rischioso per il feto, ma una recente ricerca canadese ha ancor più confermato come assumere ibuprofene in gravidanza provochi un aborto spontaneo. Solitamente tale medicinale, considerato un antidolorifico, è molto utilizzato dalle donne soprattutto quando si soffre di dolori mestruali, mal di testa, problemi di artrite o semplicemente stati febbrili. Il problema sorge quando l’ibuprofene è assunto anche nel periodo della gravidanza. Attraverso uno studio canaedese effettuato su circa cinquemila donne, è emerso che chi ha assunto l’ibuprofene in gravidanza tra i quindici giorni precedenti il concepimento e la ventesima settimana di gestazione, si è inevitabilmente ritrovata con un aborto spontaneo. In poche parole l’ibuprofene in gravidanza raddoppia il rischio di aborto e si sa come nei primi mesi di gravidanza sia alquanto semplice ritrovarsi in queste condizioni piuttosto rischiose.
Meglio usare il paracetamolo
E’ consigliabile quindi, in caso di dolori in gravidanza, affidarsi al paracetamolo, questo è l’unico analgesico che può essere tranquillamente usato durante il periodo di gestazione. Lo studio canadese effettuato sull’ibuprofene in gravidanza è stato accuratamente dimostrato, per chi quindi ha intenzione di non rischiare troppo è bene non assumere tale antinfiammatorio, i medicinali possono essere quasi tutti rischiosi in gravidanza, ma l’ibuprofene ha una forte incidenza riguardo gli aborti.