Iperattività e difficoltà sociali raccontano più di quanto crediamo:
Quante volte sentiamo frasi del tipo: “È solo distratto”, “È troppo vivace”, oppure “Fa fatica a relazionarsi con gli altri”? Spesso, dietro comportamenti apparentemente semplici da catalogare, si nascondono condizioni complesse come il DDAI (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) e forme dello spettro autistico.
Non si tratta di etichette da applicare frettolosamente, ma di realtà neurodiverse che meritano attenzione. Il DDAI e l’autismo condividono molti tratti comportamentali e cognitivi, eppure il loro legame resta spesso sottovalutato, generando confusione sia nei contesti scolastici che familiari.
Questo articolo esplora come questi due mondi si intrecciano, quali segnali osservare, e come affrontare le sfide quotidiane senza banalizzare l’esperienza di chi vive queste condizioni. Per un inquadramento scientifico aggiornato sull’ADHD, puoi consultare anche le risorse del National Institute of Mental Health (NIMH, USA), autorevole ente pubblico statunitense.