Ametista: tutte le proprietà curative

Redazione

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Ametista: tutte le proprietà curative Benessere

Sotto il profilo mineralogico, l’ametista non è che un biossido di silicio caratterizzato da un sistema a prismi esagonali. Si tratta di un elemento per lo più presente all’interno delle rocce basaltiche e che rientra a pieno titolo nel vasto gruppo dei quarzi; caratterizzata da un acceso colore viola, l’ametista può tuttavia presentarsi anche con delle tonalità talvolta più chiare e talvolta più scure per una presenza scenica che tiene comunque intatta la sua bellezza di fondo. Nella cristalloterapia, in molte branche della “medicina alternativa”, ma soprattutto nelle filosofie orientali, l’ametista assume un ruolo di grande importanza poiché viene eletta come uno degli alleati più efficaci per il genere umano: d’altra parte non è un caso se, nonostante lo scorrere del tempo, questa continui a rimanere una delle pietre più amate, intense e poliedriche di sempre.

Ametista: uno sguardo alla storia

Proprio tale considerazione che si è andata creando intorno all’ametista ci spinge a voler conoscere qualcosa di più specifico in merito a questo minerale. Secondo diverse ricerche i giacimenti più corposi di ametista sarebbero rinvenibili prima di tutto in Brasile e Uruguay, ma anche negli Stati Uniti, in Madagascar, Russia, India, Australia e Sudafrica ci sarebbero ricche quantità di giacimenti.

L’ametista era già nota nell’antico Egitto e in Mesopotamia, laddove veniva utilizzata per dare vita a dei gioielli e dei sigilli; la storia ha peraltro provato che anche greci e romani erano a venuti a conoscenza di questa pietra sfruttandola soprattutto nella lavorazione di coppe pregiate (le stesse che venivano poi utilizzate per servire il vino). Ma non solo popolazioni antiche: l’ametista è entrata a far parte anche delle testimonianze mitologiche della storia, tanto è vero che c’è una famosa leggenda che lega l’ametista a Bacco, dio del vino. Per non parlare poi di tutte quelle filosofie orientali e di quelle culture pagane che ergevano l’ametista a simbolo di purificazione, trasparenza e introspezione e che, proprio per questo significato che le attribuivano, finivano per utilizzarla in un mare di riti spirituali e di incantesimi (questa convinzione radicata nei culti spirituali “minori” si trascina ancora oggi nella branca del “new age” e del neopaganesimo).

Ametista: le proprietà curative

La cristalloterapia afferma che tra le innumerevoli proprietà dell’ametista, una delle più sensazionali sia quela di riuscire a rasserenare il sonno dell’individuo allontanando gli incubi notturni che potrebbero infastidire un riposo sereno e rilassante. Legato a questo suo principio autocalmante, ci sono tutti gli altri benefici che ne conseguono: con un ametista al proprio seguito chiunque potrà vedere rafforzata la propria autostima, l’autocontrollo, la forza interiore e la calma; per queste ragioni l’ametista viene caldamente consigliata a coloro i quali soffrono di emicranie e di tensioni mentali e che, in forza di un disagio conclamato, hanno estremo bisogno di un alleato che sappia “calmare le acque”.

Quando queste tensioni diventano più costanti, durature e intense si rischia di andare incontro a dei veri e propri stati depressivi. Anche in questo caso l’ametista non demorde, agendo tanto sulla sfera emotiva della persona quanto sulla sua capacità di rielaborare dei traumi (quali potrebbero essere una grande perdita o un lutto particolarmente sofferto). Il timore di agire, la convinzione di non farcela, quella perenne e ineffabile insicurezza di fondo sono stadi altamente nemici dell’ametista!

Questa pietra avrebbe peraltro la capacità di intervenire sul sistema endocrino e sul sistema immunitario, rafforzando le naturali difese dell’organismo, purificando il sangue e prevenendo infezioni agli occhi. Ma la sua azione “fisica” non si ferma mica qui: patologie legate ai polmoni, all’ipertensione, alla pelle, alla rigidità, al sistema nervoso e coinvolgenti la flora batterica sono senz’altro prese di mira dalle proprietà curative dell’ametista; ma pure chi soffre di dolori e di tensioni muscolari, così come chi si ritrova a dover fare i conti con ferite e gonfiori possono trovare nell’ametista un rimedio efficace ai loro fastidi.

Ametista: indicazioni per l’uso

Secondo le filosofie sostenitrici di tali proprietà e dell’effetto curativo delle pietre sulla salute umana, l’ametista – così come qualsiasi altra pietra – per funzionare ha bisogno di essere “ricaricata”: lo si può fare tramite dei bagni di sole o di luna, immergendola in un bicchiere di acqua salata per una manciata di ore oppure facendo tesoro di quanto consigliato dal Reiki. Dopodichè, svolto il suo ciclo di vita e concluso il percorso per il quale era stata acquisita dalla persona interessata, la pietrà andrà riportata alla Terra liberandola in mare o in un corso d’acqua ovvero in ambienti a lei particolarmente congeniali.

Per quel che riguarda la modalità di impiego vera e propria, l’ametista la si può utilizzare in tanti modi diversi che cambiano in relazione al tipo di bisogno per la quale viene pensata: o ce la trasciniamo dietro reinventandola a mo’ di collana o bracciale, o la poniamo sotto un cuscino (qualora l’obiettivo dovesse esser quello di rasserenare il sonno), oppure possiamo spargerne dei frammenti lungo tutta la casa per far sì che la positività prenda piede nella nostra abitazione. Se però è la terapia a livello fisico il nostro scopo principale, allora possiamo immergere la pietra in un bicchiere d’acqua per poi porla a contatto con la zona interessata dal malanno o, in alternativa, bevendone l’infuso al mattino in condizioni di digiuno. Infine c’è l’eventualità di utilizzare l’ametista nei trattamenti Reiki che da sempre sono aperti alla cristalloterapia.

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