Talvolta, dopo un urto particolarmente forte o un trauma parecchio significativo, può sorgere il dubbio di aver rotto un dito del piede. A seconda di quanto accaduto, infatti, possiamo avvertire sensazioni più o meno fastidiose e persistenti che richiedano effettivamente un’occhiata da parte dell’ortopedico.
Non sempre, però, quelli avvertiti all’estremità di un piede, a prescindere o meno dalla presenza di gonfiore e dolore, sono sintomi del dito del piede rotto. Accade spesso, infatti, che come arrivino, tali sintomi se ne vadano nel giro di brevissimo tempo.
Vediamo dunque, di seguito in questo articolo, come fare a riconoscere i veri sintomi di una frattura al dito del piede, come comportarsi per iniziare una terapia e come fare a curarsi definitivamente e senza strascichi futuri.
Quali sono i sintomi del dito del piede rotto
Il dito del piede roto solitamente è molto dolorante, anche alla palpazione, e gonfio. Se c’è stato uno schiacciamento è anche possibile ce sotto l’unghie si raccolga del sangue, mostrando una macchia nero-violacea (ematoma subungueale).
Una frattura o micro frattura all’alluce tende ad essere più grave della rottura di altre dita, il dolore il gonfiore si presentano con un’intensità maggiore, al punto che il soggetto ha anche difficoltà a camminare.
I sintomi della frattura del dito del piede possono essere i seguenti:
- dolore acuto ad una punta dell’arto;
- livido più o meno esteso;
- impossibilità di effettuare movimenti corretti;
- difficoltà nel camminare normalmente;
- strana sensazione di intorpidimento o formicolio;
- gonfiore;
- bruciore particolare;
- sensazione che il dito sia “disarticolato” o si muova fuori sede.
Come premesso, non sempre l’avvertire i suddetti sintomi del dito del piede rotto equivale a una frattura. Bisogna però stare attenti a ciò che si sente e consultare, nel dubbio, un buon ortopedico.
Dito del piede rotto: la diagnosi
Dopo un urto o un trauma che ha coinvolto le dita del piede è sempre bene consultare un ortopedico per valutare la situazione e vedere, o meno, confermata la diagnosi di frattura.
Lo specialista effettua una prima valutazione medica e dal solo esame obiettivo, spesso riesce già a diagnostica l’eventuale frattura del dito del piede. Talvolta potrebbe decidere di procedere con una radiografia, anche se, di norma, non è necessaria, poiché il trattamento è lo stesso, anche se il dito del piede non ha subito alcuna frattura.
Le radiografie possono essere eseguite in diverse posizioni per ciò che riguarda l’alluce o per il dito del piede fuori sede (dislocato) oppure ruotato.
Frattura dita del piede: la terapia
La terapia giusta per i sintomi de dito del piede rotto consiste, generalmente, nella fasciatura (o ingessatura dello stesso, a seconda della gravità) e nell’assunzione di determinati antidolorifici per tenere a bada il dolore.
Nelle situazioni più serie, ovviamente, si dovrebbe poter ricorrere a un intervento chirurgico vero e proprio volto a riallineare i frammenti ossei.
La convalescenza può durare tra i 20 e i 30 giorni, a seconda del caso e del modo in cui essa viene affrontata.
In ogni caso, è consigliato stare quanto più possibile a riposo e non poggiare il peso sul piede fratturato.
Se si raccoglie sangue sotto l’unghia del dito del piede, il medico può decidere di drenarlo e alleviare il dolore facendo un piccolo foro nell’unghia utilizzando un elettrocauterio, una procedura di pochi secondi.
Se la frattura interessa l’alluce, oltre ad evitare di camminare sul piede lesionato, è necessario indossare una calzatura apposita con punta aperta, suola rigida e chiusura in velcro, utilizzata solitamente nel post intervento chirurgico del piede.
Per altre dita fratturate, bisogna indossare calzature comode che proteggono il dito interessato. Si devono scegliere dei modelli ampi e morbidi che non pressano il dito gonfio, e con suola rigida a sostegno della frattura.