Pseudomonas Aeruginosa: sintomi, diagnosi e trattamento

Adele Guariglia

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pseudomonas aeruginosa

Lo Pseudomonas aeruginosa è un piccolo bacillo gram-negativo, caratterizzato da semplici richieste nutrizionali, capace di cedere gli equivalenti riducenti ai nitrati e all’arginina, in assenza di ossigeno. È mobile grazie alla presenza di 1-3 flagelli unipolari e non produce spore.

Questo batterio è resistente a molti disinfettanti e antibiotici, ed è in grado di sopravvivere in un intervallo di temperatura tra 4 e 42 °C.

Pseudomonas Aeruginosa: sintomi, diagnosi e trattamento Malattie Medicina

Questo microrganismo è onnipresente, rinvenibile in suoli, acque e ambienti ospedalieri. Rappresenta il 6% della microflora naturale in individui sani, il 38% nei pazienti ricoverati e addirittura il 78% in quelli immunodepressi.

La trasmissione può avvenire tramite portatori persistenti (come il personale sanitario e i pazienti stessi) e attraverso l’ambiente ospedaliero.

In quest’ultimo contesto, la persistenza del Pseudomonas aeruginosa è favorita da serbatoi come disinfettanti, dispositivi respiratori ed emodializzatori, lavandini, servizi igienici e altre superfici.

Fattori di virulenza del Pseudomonas Aeruginosa

Questo microrganismo è un agente patogeno opportunista, capace di sfruttare le debolezze del sistema immunitario.

Presenta diversi fattori di virulenza che contribuiscono alla sua capacità di causare infezioni. Tra questi troviamo:

  • Adesine: queste proteine mediano l’adesione ai tessuti, permettendo al batterio di attaccarsi e colonizzare l’ospite.
  • Capsula: composta da alginato, impedisce la fagocitosi e media l’adesione. Inoltre, intrappola gli aminoglicosidi, impedendo loro di raggiungere il citoplasma.
  • Endotossina: questa sostanza giustifica i quadri infiammatori tissutali, il richiamo dei polimorfonucleati e lo shock settico che si registra in corso di batteriemia.
  • Piocianina: questo pigmento è fortemente chemiotattico nei confronti degli elementi cellulari del sistema immune. Inoltre, ha un’azione tossica diretta poiché catalizza la formazione dei radicali liberi dell’ossigeno.
  • Esotossina A: ha un’azione simile alla tossina del Corynebacterium diphtheriae (blocco della sintesi proteica a livello della trascrizione, ADP-ribosilazione di EF2). Tuttavia, possiede un effetto citotossico minore.
  • Esoenzimi S e T: questi enzimi vengono introdotti nelle cellule tramite un sistema di secrezione di tipo 3. L’attività adenosina difostato-ribosiltransferasi, porta ad una riorganizzazione dell’actina cellulare, con alterazione del citoscheletro, danno tissutale e diffusione del batterio.
  • Elastasi: queste proteasi agiscono distruggendo i tessuti contenenti elastina e collagene. Inoltre, sono in grado di degradare gli anticorpi e i fattori del sistema del complemento.
  • Proteasi alcalina: secreto in abbondanza, questo enzima è in grado di distruggere i tessuti e di inattivare IFN-γ e TNFα.
  • Fosfolipasi C: agendo sulle membrane biologiche, danneggia i tessuti e stimola la risposta infiammatoria.
  • Ramnolipide: questo composto è importante nei quadri di infezione dell’apparato respiratorio, in quanto inibisce la motilità ciliare dell’epitelio bronchiale e stimola la risposta infiammatoria.

Inoltre, lo Pseudomonas aeruginosa produce una β-lattamasi in grado di inattivare le penicilline e le cefalosporine. Riesce a resistere all’azione dei diversi antibiotici, alterando la permeabilità (mutazioni del gene) dei canali di membrana.

Sintomi dell’infezione da Pseudomonas Aeruginosa

I segni e sintomi causati dalla Pseudomonas aeruginosa possono manifestarsi in diverse parti del corpo.

Le infezioni possono dar luogo a complicazioni respiratorie, come la polmonite, la presenza di batteri nel flusso sanguigno, l’endocardite, affezioni al sistema nervoso centrale, quali meningiti o ascessi cerebrali.

Afflizioni all’orecchio come le otiti, problemi oculari come l’endoftalmite o la cheratite batterica, disturbi ossei e articolari come l’osteomielite.

Anche disturbi gastrointestinali come la diarrea, l’enterite e l’enterocolite, affezioni delle vie urinarie, nonché problematiche dermatologiche quali l’ectima gangrenoso.

Diagnosi

La diagnosi di un’infezione da Pseudomonas aeruginosa si basa su vari esami di laboratorio, che comprendono la coltura batterica, la colorazione di Gram, test biochimici, test di biologia molecolare, come la reazione a catena della polimerasi (PCR).

In alcune infezioni specifiche, come la fibrosi cistica, possono essere eseguiti test sierologici per rilevare anticorpi specifici nel sangue.

Trattamento

Il trattamento delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa si basa sull’uso di antibiotici. È molto importante analizzare la sensibilità del virus agli stessi, per scegliere la terapia più adatta.

Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario fare ricorso a una terapia combinata, con l’uso di più antibiotici contemporaneamente, poiché, come sappiamo, il batterio può sviluppare resistenza agli antibiotici.

Nei casi d’infezione cutanea, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia per rimuovere il tessuto infetto o drenare gli ascessi.

Per le infezioni polmonari, una terapia fisica può aiutare a migliorare la funzione respiratoria, ed eliminare il muco dai polmoni.

Infezioni superficiali agli occhi, invece, possono richiedere una terapia topica; mentre le infezioni gastrointestinali, prevendono una maggiore idratazione e la combinazione di due o più antibiotici.