Lo studio quantitativo delle proteine sieriche e/o plasmatiche può utilizzare metodi fisici e chimici, e può fornire indicazioni di tipo semi-quantitativo delle principali componenti sieriche mediante la c.d. elettroforesi delle proteine, o protidogramma.
Ma che cos’è il protidogramma? Cerchiamo di saperne di più, condividendo in termini pratici l’oggetto del nostro approfondimento odierno, precisando che – in ogni caso – ciò che a noi interessa è soprattutto il metodo elettroforetico, che si fonda sulla capacità delle proteine di migrare in un campo elettrico e, quindi, di separarsi in base alla propria carica elettrica in base al loro peso molecolare. Tale metodica ne favorisce anche una valutazione semiqualitativa.
Protidogramma o elettroforesi delle proteine
Prendendo spunto da quanto sopra, introduciamo come il protidogramma sia una particolare tecnica analitica che si fonda proprio sulla differente rapidità con cui le particelle cariche elettricamente, e disperse in una soluzione gelificata di agarosio, riescono a migrare “spinte” in un campo elettrico che viene applicato al sistema mediante una coppia di elettrodi. Ma perché?
Protidogramma a cosa serve
Le proteine sono sostanze organiche costituite da una successione di aminoacidi legati tra loro con legami peptidici. Non tutti sanno che le proteine sono state le prime sostanze ad essere dosate in maniera sempre più specifica e sensibile, considerato che rappresentano dei formidabili indicatori biochimici dello stato di salute dell’organismo.
In altri termini, una variazione dei livelli di proteine può consentire l’acquisizione di informazioni utili circa l’eventuale danno o alterazione del sistema organico.
Chiarito ciò, con il protidogramma si ottengono 5 frazioni proteiche:
- albumina,
- alfa1-globuline,
- alfa2-globuline,
- beta-globuline,
- gamma-globuline.
L’obiettivo medico del protidogramma è proprio quello di analizzare le proteine presenti in un mezzo liquido, come il sangue, il siero del sangue o l’urina, consentendo così di quantificare la loro presenza anche in relazione alle altre compenti proteiche.
Sul protidogramma normale si ritroveranno diversi picchi e curve: il primo, più alto e stretto è quello dell’albumina, seguito da quello molto basso di alfa1 globuline, e da quelli di alfa2 e beta globuline; al termine del grafico si vanno a posizionare le gamma globuline con una curva bassa e larga.
Protidogramma alfa-2, beta-2, gamma
Molte proteine vengono prodotte dal fegato, altre sono rilasciate nel sangue dal sistema immunitario.
Ad esempio, assumendo in considerazione l’albumina, la sua concentrazione è diminuita nelle neoplasie, in molte malattie infettive, ma soprattutto nel caso di epatopatie e nelle infiammazioni del rene.
Al gruppo delle alfa1-globoline appartengono numerose proteine: un quadro con diminuzione della quantità o della percentuale di tale gruppo può fornire uno scarso significato clinico, se non che il fegato, per una qualche ragione, non riesce più a produrre questa categoria di proteine. Di contro, se c’è un incremento rispetto ai valori fisiologici, significa che all’interno dell’organismo è in corso un processo infiammatorio.
Numerose sono altresì le proteine del gruppo delle alfa2-globluine, a cui appartengono ad esempio le aptoglobine. Anche in questo caso il riscontro di valori inferiori a quelli fisiologici non può permettere di ricondurre lo stato a una malattia precisa, ma indica la presenza di emolisi. La comparsa di un incremento indica invece la presenza di un quadro infiammatorio o infettivo acuto.
Passando alle beta globuline, qui troviamo ad esempio le angiostatine e la transferrina. La diminuzione di tali parametri non ha significato patologico, ma il calo grave può essere spia di malnutrizione, di malattia neoplastica o di malattie autoimmuni. Valori molto alti possono manifestare la presenza di anemia in corso.
Ultimo gruppo è quello delle immunoglobuline, che vengono prodotte dal nostro organismo per poter rispondere a processi infiammatori di varia natura. Il riscontro di valori inferiori a quelli fisiologici indica una riduzione della produzione di anticorpi, mentre le gammaglobuline alte potrebbero essere legati a numerose cause tendenzialmente patologiche.