I crampi alle gambe rappresentano un fenomeno davvero molto diffuso, tanto è vero che finiscono con il colpire sia gli anziani che i più giovani. La loro comparsa è dovuta a un eccessivo sforzo muscolare, ma può anche esser segno di una carenza da sali minerali o fungere da campanello d’allarme di patologie più serie.
Nello specifico, i crampi sono delle contratture involontarie dei muscoli volontari che tendono a provocare dolore e rigidità; solitamente colpiscono le gambe e si avvertono durante la notte, quando la circolazione è più lenta e la temperatura corporea tende a diminuire. Ma i crampi possono riguardare anche persone, periodi e più in generale delle situazioni che saremmo stati certi fossero “al riparo” da questo genere di eventi.
Le principali cause non patologiche dei crampi
Affaticamento muscolare – Quando il muscolo viene sottoposto a uno sforzo eccessivo non riceve dal sangue l’energia di cui ha bisogno per continuare a lavorare come dovrebbe, e per questo finisce per irrigidirsi provocando una immediata sensazione di dolore. In questo caso la contrattura è del tutto fisiologica, tanto è vero che più che di crampi veri e propri, forse sarebbe il caso di parlare di “normale reazione muscolare” dinanzi a episodi di stress eccessivo: è per questa ragione che agli sportivi si è soliti consigliare una fase di riscaldamento dei muscoli prima di avviare l’allenamento vero e proprio.
Carenza di sali minerali – Una delle cause più popolari che stanno all’origine dei crampi alle gambe, è sicuramente la carenza di sali minerali essenziali come il magnesio e il potassio. A questo proposito è importante integrarne la mancanza rivedendo la propria alimentazione oppure facendo uso di appositi integratori, ma dal momento in cui i sali minerali si perdono anche tramite eccessiva sudorazione e contestualmente all’uso di determinati farmaci, forse sarebbe bene attrezzarsi anche sotto questo punto di vista.
Freddo – Durante le stagioni più fredde dell’anno capita che il muscolo riceva un minore apporto di sangue e che per questo sia soggetto a irrigidimento: per togliere di torno il dolore e il “blocco della gamba” bisogna stendere il muscolo, tenere alto il piede e massaggiare la zona interessata fino a che le condizioni non tornano alla normalità.
Pillola anticoncezionale – Questo genere di farmaco libera diverse conseguenze nell’organismo femminile, tra cui c’è anche l’effetto collaterale dei crampi alle gambe e ai piedi. Se notiamo che il fenomeno tende a ripetersi un po’ troppo di frequente faremmo bene a contattare il nostro medico che potrebbe valutare un cambio di pillola.
Crampi muscolari: cause patologiche e rimedi
E se prima abbiamo analizzato le cause non patologiche, in questa fase ci concentriamo su quelle cause che hanno una natura patologica e che in quanto tali andrebbero trattate con molta più cautela.
Ipotiroidismo – Quando la tiroide non funziona come dovrebbe, produce pochi ormoni tiroidei e rallenta il metabolismo. Questa condizione di metabolismo lento fa sì che i muscoli vengano colpiti da gonfiori, rigidità e crampi. Di conseguenza l’ipotiroidismo può essere una delle cause patologiche che danno vita ai crampi muscolari: per risolvere questo genere di problema si è soliti ricorrere all’assunzione dell’ormone tiroideo che mira a curare l’ipotiroidismo e, inevitabilmente, riflette dei benefici anche per quel che riguarda le funzionalità del muscolo.
Anemia – Una persona anemica ha una carenza di emoglobina nel sangue e dal momento in cui proprio l’emoglobina è responsabile del trasporto delle molecole e di ossigeno, è naturale che una sua carenza possa dar vita a fenomeni di cattiva ossigenazione. E la cattiva ossigenazione è motivo, tra le altre cose, anche di crampi muscolari. Il problema si risolve in questo caso mediante l’assunzione di integratori a base di ferro.
Ansia – Ansia generalizzata o casi di vera depressione provocano iperventilazione, ovvero un ritmo della respirazione niente affatto equilibrato che induce a una cattiva ossigenazione del muscolo e a un eccessivo assorbimento di sali minerali. Come abbiamo visto nei punti precedenti, ossigenazione e sali minerali sono alla base del funzionamento muscolare, pertanto quando questi vengono meno hanno origine i tanto fastidiosi crampi.
Diabete – Il diabete di per sé non è causa diretta di crampi, ma dal momento in cui una persona affetta da diabete accusa stanchezza eccessiva, gonfiore ai muscoli e soffre di un ridotto apporto di glucosio, è inevitabile che tutto ciò si ripercuota sull’intorpidimento del muscolo con inevitabili conseguenze anche in fatto di crampi. Per questa ragione, i crampi accusati durante il diabete non vanno curati in quanto tali: la soluzione ideale è tentare di curare il problema che sta a monte ovvero il diabete stesso!
Problemi alla schiena – Problemi di vario genere che possono interessare le articolazioni o le ossa si ripercuotono sui muscoli della schiena e delle gambe. Quando sovraccaricati, questi muscoli iniziano a soffrire di uno sforzo eccessivo e finiscono per rimaner vittime dei crampi. Il rimedio adatto a questo genere di necessità è dato dall’intervento di un posturologo, di un osteopata o di un ortopedico.
Trombosi venosa – La trombosi è un fenomeno che si verifica quando c’è un coagulo di sangue negli arti. Per definizione, dunque, il crampo alle gambe e ai piedi si qualifica quale sintomo principale della trombosi e può di tanto in tanto essere accompagnato da gonfiore, arrossamento, sudorazione e senso di calore nella zona degli arti inferiori. La trombosi è una patologia molto seria che può persino arrivare a compromettere la salute dei polmoni, pertanto è molto importante intervenire subito nel suo trattamento e nella cura mediante l’utilizzo di appositi farmaci.
Patologie neurologiche – Nei casi più seri, i crampi possono avere anche un’origine di tipo neurologica. Ad esempio la sclerosi laterale amiotrofica, che è una malattia notoriamente scatenata da un malfunzionamento del cervello, può esser causa di crampi alle mani, alle gambe, ai piedi e alle pareti addominali. In questa fattispecie i crampi sono più dolorosi del normale e si ripetono anche in un breve lasso di tempo l’uno dall’altro. La cura è data da un trattamento farmacologico, ma anche l’infiltrazione di tossina botulinica nei muscoli pare dare importanti risultati sui quali la comunità scientifica sta ancora oggi sperimentando.