- Come capire se si ha una costola incrinata
- Cosa fare nell’immediato quando ci si accorge di avere una costola incrinata
- Costola incrinata: ecco come risolvere il problema
- Costola incrinata: consigli di prevenzione
- Costola incrinata: cosa fare dopo la guarigione
Avere una costola incrinata significa trovarsi davanti a una condizione non gravissima, ma comunque da non sottovalutare. La costola incrinata, come dice la parola stessa, non è rotta, ma è solamente oggetto di un danno. Ecco qualche indicazione utile a riconoscere la situazione e a risolverla.
Come capire se si ha una costola incrinata
Come si fa a capire se si ha una costola incrinata? Quali sono i principali sintomi di cui tenere conto? Prima di tutto è bene ricordare che se si avverte dolore costale mentre si starnutisce o si tossisce, ma anche quando si compiono movimenti di rotazione del torace fisicamente non impegnativi, è molto probabile che si abbia una costola incrinata.
Se questa situazione persiste in mancanza di infreddature o di problemi legati ad attività fisiche (per esempio strappi muscolari o indolenzimenti) è molto probabile che vi sia una costola incrinata. Come abbiamo ricordato poco fa, questa condizione è molto meno grave rispetto alle costole rotte, in quanto l’osso non è uscito dalla sua sede originaria e non rischia di perforare il polmone.
Nonostante questo risulta comunque utile mettere in atto delle manovre di trattamento immediato, in modo da scongiurare qualsiasi rischio di peggioramento. Vediamo assieme quali sono.
Cosa fare nell’immediato quando ci si accorge di avere una costola incrinata
Se la sintomatologia appena ricordata fa sospettare la presenza di una costola incrinata, è bene mettersi subito all’opera per capire dove è localizzata. Come fare? Basta passare la mano sulla gabbia toracica e cercare la zona che risulta maggiormente gonfia e che con ogni probabilità corrisponde a quella della costola incrinata.
Una soluzione molto valida per far fronte al dolore nei momenti successivi all’infortunio può essere quella della borsa del ghiaccio, che deve essere lasciata sulla gabbia toracica fino a quando non si comincia ad avvertire un po’ di sollievo.
Se proprio il tempo non è dalla vostra parte e il sollievo dal dolore non si fa sentire nonostante il ghiaccio, un’idea utile può essere quella di assumere antidolorifici. Opportuno è ricordare che non bastano e che deve essere messo in atto un preciso programma di rieducazione. Ecco qualche consiglio al proposito.
Costola incrinata: ecco come risolvere il problema
Risolvere il problema derivante da una costola incrinata, che può essere la diretta conseguenza di un trauma sportivo o di un incidente stradale, significa agire all’origine del problema, senza limitarsi a eliminare il dolore. Come procedere? Prima di tutto è bene contattare il proprio medico di fiducia, soprattutto se ci si accorge che il dolore persiste nonostante l’apposizione del ghiaccio e il ricorso agli antidolorifici.
In casi come questi solitamente prima d’iniziare il trattamento vero e proprio si procede con degli esami diagnostici, come per esempio la risonanza magnetica. Gli esami sono il passo effettivo per capire se davvero ci si trova davanti a una costola incrinata o se il dolore è legato a una percezione psicosomatica.
Una volta superato questo step si può mettere a punto un vero e proprio programma di trattamento. Esistono diverse soluzioni al proposito, la più frequente delle quali è il riposo fino a completo recupero, che può verificarsi anche dopo 40 giorni dal trauma.
Al paziente viene ricordato che la scomparsa del dolore costituisce il primo segnale della guarigione della costola incrinata. In alcuni casi possono essere consigliate delle sedute di osteopatia, fisioterapia o tecarterapia, un approccio che si basa sul trasferimento di energia biocompatibile ai tessuti danneggiati.
Sempre meno frequente è il ricorso a bendaggi attorno alla gabbia toracica, che riescono molto spesso a peggiorare il problema invece che a risolverlo. Ecco invece cosa si deve fare per prevenire in generale la situazione.
Costola incrinata: consigli di prevenzione
Quando dopo un trauma s’incrina una costola spesso alla base può esserci un errore nell’esecuzione di un esercizio o di una posizione legata a una disciplina sportiva. Situazioni come questa si evitano facendo in modo di non improvvisare mai e di dedicarsi a una determinata attività unicamente sotto supervisione di un istruttore oppure in seguito all’acquisizione di tutte le conoscenze tecniche utili a non sbagliare.
Altro consiglio da non sottovalutare se si ha intenzione di prevenire la condizione di costole incrinate è legato all’alimentazione. Le persone sottopeso sono maggiormente a rischio, soprattutto se praticano attività sportive particolarmente faticose. Cosa fare invece dopo la guarigione? Ecco qualche rapida indicazione in merito.
Costola incrinata: cosa fare dopo la guarigione
Cosa si deve fare dopo la guarigione da una costola incrinata? Prima di tutto è bene evitare di fumare, in quanto le sostanze presenti nella sigaretta aumentano il rischio d’infezione (può essere una buona occasione per smettere definitivamente e per fare un regalo impareggiabile alla propria salute!), poi è molto utile cominciare a respirare in maniera consapevole, facendo in modo di non accelerare eccessivamente il ritmo del respiro, il che può solo stressare la gabbia toracica e aumentare il dolore anche quando ci si trova in presenza di un semplice dolore intercostale. A tal proposito può risultare particolarmente utile seguire dei corsi di yoga o meditazione guidata, in modo da acquisire una padronanza completa delle tecniche di respirazione.
Altro consiglio è quello di aumentare l’apporto di calcio, che è un vero e proprio toccasana quando si parla di resistenza ossea, fondamentale per prevenire problemi anche alle costole. Ultimo ma non meno importante suggerimento riguarda il mantenimento di una posizione corretta soprattutto se si sta seduti per gran parte della giornata (consigliabile è fare delle pause ogni trenta minuti di lavoro per sgranchirsi) e si mantiene in posizione rigida la zona che si è appena ripresa dal trauma.