Pubalgia: cos’è, sintomi e rimedi per liberarsene

Redazione

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La pubalgia è un’infiammazione che va a riguardare la zona pubica e di conseguenza tutti quei muscoli che sono localizzati in quest’area corporea: adduttori, addominali, piramidale e pettineo sono quelli presi di mira da questo status infiammatorio. Si tratta di una condizione che non manca di farsi sentire sotto forma di fastidi localizzati e che in alcuni casi si riverbera persino come dolore cronico, bruciore coinvolgente la zona inguinale e fastidio pronunciato fino all’interno coscia; naturalmente l’aspetto sintomatologico varia di persona in persona a seconda di molteplici fattori, ma è assodato che la pubalgia colpisca con particolare forza coloro i quali praticano con assiduità attività sportiva e più nello specifico calciatori, giocatori di squash e sport che in qualche modo mirano al coinvolgimento degli arti inferiori.

Per questo motivo non è affatto raro che da una semplice pubalgia non curata non possano nascere delle complicazioni ben più serie, come ad esempio un dolore intenso che costringe il soggetto interessato a non potersi più muovere dal letto venendo privato, di fatto, della possibilità di camminare o di compiere una qualsiasi attività fisica.

Pubalgia: riconoscerne i sintomi

I sintomi della pubalgia sono diversi ma al tempo stesso tutti molto simili poiché consistono essenzialmente in una serie di dolori lancinanti che possono affliggere la sinfisi pubica e addominale, le parti interne delle cosce e non di rado anche arrivare a riguardare l’area dello scroto o la sede retropubica. Quando l’infiammazione è ad uno stadio iniziale inizia a farsi sentire come dei dolori fastidiosi ma tutto sommato controllabili; dolori che si ravvisano per lo più al risveglio mattutino o, nel caso di persone dedite alle attività sportive, ogni qualvolta ha inizio il riscaldamento (paradossalmente il dolore svanisce poi con il proseguire dell’allenamento). Sempre per quel che riguarda gli sportivi, quando la pubalgia ha ormai raggiunto una fase di comprovata gravità (magari proprio perchè la si è trascurata un po’ troppo superficialmente), è piuttosto probabile che i dolori comincino a diventare sempre più profondi e continui, di tanto in tanto accentuati da alcune fitte lancinanti capaci di impedire non solo un’attività fisica serena ma anche dei normalissimi movimenti legati al vivere quotidiano.

Pubalgia: dai sintomi alla diagnosi

E’ pure vero, però, che non si possa di certo attribuire alla pubalgia ogni dolore che interessa le zone descritte poc’anzi! Per trasformare dei sintomi in una diagnosi vera e propria occorre rivolgersi al parere di un esperto che possa valutare la situazione e stabilire se ci si trovi effettivamente dinanzi ad almeno una delle tre sindromi da pubalgia:

  • Tendinopatia inserzionale: ha luogo ogni qualvolta dei microtraumi interessano i muscoli addominali e adduttori. Questa condizione finisce per causare del dolore che si manifesta come punto di incontro tra le forze ascendenti e quelle discendenti.
  • Sindrome sifisaria: in questa ipotesi i microtraumi riguardano i soli muscoli adduttori poichè, in fase di allungamento, non appaiono bilanciati su entrambi gli arti e proprio per questo finiscono per creare una sorta di scompenso a livello del bacino.
  • Sindrome della guaina del retto addominale: come dice il nome stesso si tratta di una condizione che riguarda la gran parte dei muscoli centrali e inferiori come ad esempio gli addominali, gli adduttori, il pettineo e il piramidale. E’ questa la cosiddetta “sindrome del calciatore” poichè il dolore che ne consegue ha per lo più luogo ogni qualvolta il giocatore calcia il pallone con una certa forza.

Cause della Pubalgia

Ma cosa dobbiamo questa condizione tanto fastidiosa? Dal momento in cui parliamo di dolori che interessano davvero molti muscoli e peraltro degli agenti che sono molto utilizzati nell’ambito della quotidianità di ciascuno di noi, possiamo parlare di decine e decine di cause diverse pronte a dar vita alla pubalgia (più in particolare si distinguono ben 72 cause diverse che vanno da problematiche muscolari e ossee, fino a condizioni di tipo sistemico, nervoso, cronico e cronico-degenerative).

Tuttavia per semplificare la questione e portarla su una scala un po’ più comprensibile, è bene sapere che la pubalgia può essere distinta tra cause intrinseche e cause estrinseche.

  • Cause intrinseche – Le cause intrinseche chiamano in causa tutte quelle situazioni nell’ambito delle quali a venir coinvolta è la struttura specifica di ciascun individuo come ad esempio una dispalsia dell’anca, una lombalgia, un’iperlordosi, un’assimetria degli arti inferiore, un tono eccessivo degli adduttori, una muscolatura ischiocrurale afflitta da una flebile elasticità o una debolezza riscontrata sulla regione addominale.
  • Cause estrinseche – Le cause estrinseche, invece, fanno riferimento a tutta una serie di fattori esterni che non hanno strettamente a che fare con la condizione fisica della persona. In questo senso possiamo affermare che la pubalgia può nascere come conseguenza di allenamenti svolti in modo scorretto, dell’utilizzo di calzature di scarsa qualità o della frequentazione di terreni poco adatti per ospitare attività motorie di un certo tipo.

Pubalgia: cure e rimedi per liberarsene

La persona che viene colpita da pubalgia deve innanzitutto accettare quella che è una condizione imprescindibile: il riposo. Dopodiché si può abbracciare la crioterapia che dà modo di poter sfiammare la zona dolorante; ma proprio per via della sua azione mirata nei confronti dei muscoli non possiamo certo sminuire il ruolo giocato dalla fisioterapia e dalla massoterapia!

Anche i farmaci, però, assumono un ruolo che in termini di contenimento del dolore possono aiutare non poco: analgesici, miorilassanti, antinfiammatori o terapie omeopatiche possono rivelarsi di grande aiuto quanto meno nel trattamento degli stati dolorosi. E se siamo ben disposti a guardare con serenità anche alle “pratiche alternative”, allora perchè non mettere alla prova rimedi come l’agopuntura e la riflessologia plantare?

Infine esistono degli esercizi che possiamo mettere in pratica non solo per sconfiggere la pubalgia ma anche per prevenirla: in questo senso però il suggerimento è quello di chieder conto ad un esperto che possa dimostrarci in maniera chiara e puntigliosa i migliori esercizi da poter prendere in considerazione (avventurarsi nel fai da te è sconsigliato proprio perchè è a monte dei tanti fenomeni di pubalgia!).

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