I sintomi del dito del piede rotto

Eleonora Teragnoli

I sintomi del dito del piede rotto Medicina

Talvolta, dopo un urto particolarmente forte o un trauma parecchio significativo, può sorgere il dubbio di aver rotto un dito del piede. A seconda di quanto accaduto, infatti, possiamo avvertire sensazioni più o meno fastidiose e persistenti che richiedano effettivamente un’occhiata da parte dell’ortopedico. Non sempre, però, quelli avvertiti all’estremità di un piede, a prescindere o meno dalla presenza di gonfiore e dolore, sono sintomi del dito del piede rotto.
Accade spesso, infatti, che come arrivino, tali sintomi se ne vadano nel giro di brevissimo tempo.

Vediamo dunque, di seguito in questo articolo, come fare a riconoscere i veri sintomi del dito del piede rotto, come comportarsi per iniziare una terapia e come fare a curarsi definitivamente e senza strascichi futuri.

Quali sono i sintomi del dito del piede rotto

I sintomi del dito del piede rotto risultano, di solito, essere i seguenti:

– dolore acuto ad una punta dell’arto
– livido più o meno esteso
– impossibilità di effettuare movimenti corretti
– difficoltà nel camminare normalmente
– strana sensazione di intorpidimento o formicolio
– gonfiore
– bruciore particolare
– sensazione che il dito sia “disarticolato” o si muova fuori sede

Come premesso, non sempre l’avvertire i suddetti sintomi del dito del piede rotto equivale a una frattura. E’ bene però stare attenti a ciò che si sente e consultare, nel dubbio, un buon ortopedico.

I sintomi del dito del piede rotto e la giusta terapia

Se una volta riferiti i vostri sintomi del dito del piede rotto all’ortopedico ed effettuato la visita medica relativa (con radiografia annessa), doveste veder confermata la diagnosi di frattura, è bene intervenire quanto prima affinché tutto torni nella norma. La terapia giusta per i sintomi de dito del piede rotto consiste, generalmente, nella fasciatura (o ingessatura dello stesso, a seconda della gravità) e nell’assunzione di determinati antidolorifici per tenere a bada il dolore. Nelle situazioni più serie, ovviamente, si dovrebbe poter ricorrere a un intervento chirurgico vero e proprio (ma decisamente semplice) volto a riallineare i frammenti ossei. La convalescenza può durare tra i 20 e i 30 giorni, a seconda del caso e del modo in cui essa viene affrontata. E’ consigliabile, questo è certo, stare quanto più possibile a riposo e non poggiare il peso sulla gamba fratturata. In caso, ovviamente, di sintomi del dito del piede rotto persistenti che non accennano a guarire oltre i tempi stabiliti dal medico, è consigliabile tornare dallo specialista e valutare con lui la giusta risoluzione del problema. Come per ogni frattura ossea, infatti, anche quella dell’alluce o dei vari metatarsi non va trascurata.

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