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Dieta

Come perdere 10 kg in 3 mesi in modo sano

26 Aprile 2012 da Eleonora Teragnoli Lascia un commento

Come perdere 10 kg in 3 mesi in modo sano Dieta

Come abbiamo detto sempre in tutti i nostri precedenti post, perdere i chili in eccesso è importante, sia da un punto estetico che salutistico, ma ancor più importante è dimagrire in modo sano e consapevole, attraverso l’adozione di uno stile di vita equilibrato e l’acquisizione di nuove abitudini alimentari che siano il più corrette possibile.
Abbiamo spesso elencato, infatti, quelli che sono i consigli e i suggerimenti migliori per perdere peso sì rapidamente, ma senza correre rischi relativi alla salute o alla possibilità di riacquistare brevemente nel tempo tutti i chili smaltiti con sacrificio e fatica.
Generalmente, la quantità di peso ideale che la maggior parte delle persone mira a perdere durante una dieta è di 3-4 chili al mese, fino ad arrivare a perdere 10 kg in 3 mesi. Nulla in contrario. L’importante, infatti, è che tale peso sia perso senza colpi di testa, digiuni o sacrifici contrari alla natura dello stile alimentare di cui ha bisogno il nostro organismo.
Vediamo dunque, di seguito, quali sono le modalità più efficaci per perdere 10 kg in 3 mesi e come mantenere i risultati ottenuti costanti nel tempo.

Come perdere 10 kg in 3 mesi con la dieta giusta

Per perdere 10 kg in 3 mesi in modo sano ed equilibrato è assolutamente necessario concordare con un nutrizionista esperto l’alimentazione ideale. In base alle proprie caratteristiche fisiche e ai propri stili di vita, infatti, il dietologo concorderà un regime alimentare assolutamente individuale e personale, che il paziente potrà seguire al fine di ottenere presto i risultati in cui spera.
Detto ciò, possiamo darvi anche noi qualche rapido consiglio al fine di perdere 10 kg in 3 mesi senza poi correre il rischio di riprenderli in seguito (mettersi a dieta, infatti, non significa principalmente dimagrire, quanto più imparare a nutrirsi e a correggere i propri errori).

I consigli per perdere 10 kg in 3 mesi

Ecco, di seguito, i consigli infallibili per perdere 10 kg in 3 mesi:

– Fate vostra questa regola: per perdere 10 kg in 3 mesi non bisogna digiunare. Alla lunga, infatti, tale abitudine potrebbe rivelarsi estremamente dannosa e portare alla situazione opposta. Se non adeguatamente stimolato, il metabolismo si blocca e dimagrire diventa assolutamente impossibile.

– Suddividete la vostra giornata in 5 pasti: 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e 3 spuntini (a metà mattina e a merenda). Meglio mangiare poco, ma spesso, che abbuffarsi durante i pochi pasti che ci si concede.

– Non stravolgete radicalmente il vostro fabbisogno calorico. Per perdere 10 kg in 3 mesi, basta introdurre non più di 300 calorie in meno rispetto a quanto il nostro corpo necessita.

– Non fatevi mancare NULLA. Alternate pasta, patate e pane (o l’uno o l’altro in un unico pasto), non dimenticate di mangiare un secondo proteico e consumate almeno 5 porzioni al giorno di verdure (sia cotte che crude).

– Assumete la frutta lontana dai pasti: è ottimo mangiarla durante gli spuntini.

– Bevete almeno 1,5 litri di acqua al giorno (aiutatevi anche con infusi o tisane).

– Prediligete alimenti integrali e ricchi di fibre: terrete a bada la fame e stimolerete il metabolismo.

– Non dimenticate i legumi pensando che siano calorici: essi vanno consumati 2 volte a settimana.

– Riducete il sale ed evitate i condimenti: sono concessi solo 3 cucchiai di olio al giorno.

– Eliminate i dolci. Nei momenti di difficoltà consumate 20 grammi di cioccolato fondente.

– Per perdere 10 kg in 3 mesi, infine, accompagnate alla dieta la giusta dose di attività fisica.

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Tutto sulla crusca d’avena

26 Marzo 2012 da Eleonora Teragnoli Lascia un commento

Tutto sulla crusca d'avena Dieta

Elemento cardine della dieta Dukan, che ne prevede il consumo giornaliero in una quantità pari a ben due cucchiai, la crusca d’avena veniva fino a pochi anni fa impiegata esclusivamente come cibo per animali.
Date le sue importantissime proprietà, invece, si è assistito nel giro di pochissimo tempo a una rivalutazione di un alimento tanto semplice quanto straordinariamente salutare. In grado in fatto di favorire la peristalsi e regolare il transito intestinale, ridurre il colesterolo e prevenire malattie ostiche quali diabete e cancro al colon-retto, la crusca d’avena è uno dei cereali più importanti tra quelli impiegati all’interno della cucina e dell’alimentazione in generale.
Si ottiene decorticando i chicchi di avena e può essere consumata cruda (nel latte, nello yogurt, negli infusi, nella minestra o nelle insalate) o miscelata alla farina di grano tenero per la preparazione del pane e dei prodotti fornari.

Le proprietà della crusca d’avena

La crusca d’avena è caratterizzata principalmente dalla presenza di fibre in grado di apportare una sensazione di sazietà all’organismo (specialmente durante le diete ipocaloriche) e di avere addirittura un effetto dimagrante. Assorbita dalla saliva e giunta presso lo stomaco, infatti, la crusca d’avena assorbe moltissima acqua (generando sazietà) e, dopo l’attacco dei succhi pancreatici, della bile e dei succhi gastrici, “crea una sorta di fuga calorica nel sistema digestivo che, non solo intrappolerà il colesterolo, ma frenerà la penetrazione degli zuccheri semplici, provocando la perdita di una quantità di calorie che, senza la crusca d’avena, sarebbero state altrimenti assimilate dall’organismo (Pierre Dukan).”

Dimagrire con la giusta crusca d’avena

Come leggiamo sul sito appositamente dedicato alla dieta Dukan, affinché una crusca d’avena sia di ottima qualità e apporti tutti i benefici sopra descritti, è necessario che venga messa in commercio dopo essere stata setacciata 6 volte e con macinazione bis (in modo da avere il miglior contenuto di glucidi ad assorbimento rapido).
Essendo però la crusca d’avena tendenzialmente inodore e insapore, viene la maggior parte delle volte venduta al pubblico con una miscelatura e una setacciatura decisamente superficiali, in modo le sue proprietà gustative siano toccate il meno possibile.

fonte: www.dietadukan.it

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Come calcolare quante calorie assumere al giorno

16 Marzo 2012 da Eleonora Teragnoli Lascia un commento

Come calcolare quante calorie assumere al giorno Dieta

Affinché una dieta abbia successo e il peso forma raggiunto sia quello desiderato, è necessario non solo prestare molta attenzione alla qualità del cibo ingerito, ma anche alla sua quantità. Come diciamo sempre, per fare un esempio, mangiare una mela al giorno fa bene al corpo e alla linea, ma mangiarne cinque fa decisamente ingrassare. Moltiplicando la quantità di un alimento, infatti, non si moltiplicano anche le sue proprietà nutritive, ma esclusivamente il contenuto calorico. E, lo sappiamo bene, troppe calorie equivalgono a un esplicito aumento di peso.
Ma quante calorie assumere al giorno, dunque, per riuscire a dimagrire i chili in eccesso? E quante invece per mantenere il peso forma?
Continuate a leggere per scoprire come calcolare quante calorie assumere al giorno.

Quante calorie assumere al giorno per dimagrire?

Una donna sana e attiva, che pratichi una modesta attività fisica, dovrebbe assumere mediamente tra le 1700 e le 2000 calorie al giorno. Un uomo nelle stesse condizioni, invece, dovrebbe assumere tra le 2000 e le 2400 calorie giornaliere. Tale fabbisogno varia ovviamente in base all’età, allo stile di vita condotto e allo stato generale di salute dell’individuo.
Ridurre l’apporto di calorie assunte durante l’arco della giornata contribuisce a far perdere i chili di troppo, aumentarle a far ingrassare. Mille calorie al giorno più di quelle necessarie, ad esempio, equivalgono a mettere su un chilo a settimana.
Il fabbisogno calorico giornaliero ovviamente andrebbe calcolato da un esperto in dietistica o in nutrizione. Iniziative personali sono assolutamente sconsigliate.
Genericamente, però, possiamo affermare che la regola standard per calcolare quante calorie assumere al giorno prevede l’applicazione della seguente formula: Q= KA^2 dove per Q si intende il fabbisogno calorico, per K il numero fisso 600 per gli uomini e 540 per le donne e per A l’altezza in metri elevata al quadrato. Ovviamente, a questo calcolo, sommario, vanno aggiunte le variabili sopra elencate relative allo stile di vita e allo stato di salute dell’individuo.

Le tabelle per calcolare quante calorie assumere al giorno

Per calcolare quante calorie assumere al giorno pasto dopo pasto, esistono molte tabelle in grado di rilevare il contenuto energico per 100 grammi di tutti gli alimenti della nostra cucina.
Su Calorie.it, ad esempio, potrete usufruire di una tabella dettagliatissima che vi fornisce, oltre al contenuto calorico per 100 grammi dell’alimento anche informazioni relative alle più diffuse quantità di cibo consumate giornalmente.

Per scoprire nel dettaglio quali e quante calorie assumere al giorno rivolgetevi a un esperto o al vostro medico curante. Ricordate, infatti, che stare a dieta è una cosa molto seria e iniziative personali sbagliate possono portare problemi anche molto seri.

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Dieta e alimentazione per le emorroidi

16 Marzo 2012 da Rita Di Franco 1 commento

Dieta e alimentazione per le emorroidi Dieta

L’alimentazione per le emorroidi è basata sull’assunzione di cibi che non alterano la complessa struttura di cui è costituita la zona ano-rettale. Le emorroidi, infatti, sono dei cuscinetti implicati nel mantenimento della continenza fecale; tali cuscinetti sono altamente vascolarizzati, posti nella regione inferiore del retto. Alcuni fattori (costituzionali, familiari e ambientali) possono causare la cosiddetta malattia emorroidaria, ovvero l’alterazione delle emorroidi interne, a sua volta causata da un rilasciamento della mucosa del retto; la conseguenza è che le emorroidi si esteriorizzano e cominciano a sanguinare.

La giusta alimentazione per le emorroidi

Una corretta alimentazione per le emorroidi deve essere caratterizzata da fibre e una notevole quantità di acqua assunta quotidianamente, onde evitare la stitichezza; in questo modo le feci saranno di consistenza “morbida” e il loro passaggio nel canale anale sarà meno doloroso. Quindi, bisogna mangiare molta frutta e verdura, evitando l’uso di lassativi, i quali risultano dannosi per le emorroidi stesse. In una sana alimentazione per le emorroidi devono essere evitati i cibi astringenti (che assorbono acqua) e quelli irritanti. Tra i cibi astringenti ricordiamo carote, patate, riso, frutta secca, banane, formaggi grassi e fermentati, scatolame, crostacei; invece per quanto riguarda quelli irritanti per la mucosa dell’intestino sono caffè, cacao, spezie (senape e pepe), alcol, pomodori e salse piccanti, aceto, bevande gassate, ravanelli, peperoni e tartufi.

Altri consigli oltre ad una corretta alimentazione per le emorroidi

Unitamente ad una corretta alimentazione per le emorroidi, bisogna evitare di compiere sforzi troppo intensi, praticare un moderato movimento per facilitare il transito delle feci, magari facendo lunghe passeggiate, assecondare lo stimolo della defecazione, prestare attenzione alla cura dell’igiene anale; il lavaggio deve essere effettuato con acqua tiepida, in quanto dell’acqua troppo calda potrebbe causare vasodilatazione e quindi sanguinamento.

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Caratteristiche e proprietà dell’aceto di sidro

15 Marzo 2012 da Eleonora Teragnoli Lascia un commento

Caratteristiche e proprietà dell'aceto di sidro Dieta

L’aceto di sidro è uno dei rimedi più conosciuti e utilizzati, tra tutti quelli diffusi dalla cultura popolare, per combattere e sconfiggere tanti piccoli disturbi.
Ricavato da un mix tra il sidro e il mosto della mela, possiede la quantità di 5 grammi di acido acetico per litro e questo gli garantisce proprietà organolettiche eccezionali, oltre che un sapore straordinario e assolutamente perfetto per una grande varietà di ricette appartenenti alla nostra meravigliosa cucina.
Tra le componenti importanti dell’aceto di sidro, non possiamo non citare fosforo, calcio, zolfo, potassio, fluoro, magnesio, ferro, rame, pectina, minerali, vitamine, aminoacidi, enzimi e acidi di frutta.

Le proprietà dell’aceto di sidro per il benessere dell’organismo

Con delle componenti nutrizionali come quelle sopra elencate, è impensabile che l’aceto di sidro non venga impiegato nella quotidianità per quello che è il benessere generale dell’organismo.
Tra le sue proprietà, infatti, spiccano sicuramente una forte azione riequilibrante, mineralizzante, tonificante e battericida. Il calcio contenuto fa bene alle ossa, al cuore e al sistema immunitario, mentre i livelli di colesterolo si abbassano e il sangue risulta più pulito.
Per questo l’aceto di sidro viene generalmente utilizzato per combattere disturbi quali l’anemia, l’insonnia, il mal di gola, l’alitosi, il mal di testa, le punture di insetto, l’emicrania, i disturbi della digestione, le vertigini, i duroni e le gengive sensibili.
Chiedi al tuo erborista come impiegare al meglio l’aceto di sidro per combattere questi e molti altri disturbi.

Dimagrire con l’aceto di sidro

Da moltissime persone, l’aceto di sidro è utilizzato con successo nelle diete e nei regimi alimentari ipocalorici. Sembrerebbe infatti che questo straordinario alimento sia in grado di accelerare il metabolismo e permettere al corpo di bruciare i grassi. La stessa componente di acido acetico permetterebbe infatti di bruciare l’energia contenuta in grassi e glucidi. Usato come condimento per le insalate, ma anche come vero e proprio ingrediente nella preparazione di molte ricette, sembrerebbe essere un valido aiuto per il raggiungimento del peso forma.

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