Azotemia bassa

Luigi

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Azotemia bassa Malattie

Quando si eseguono gli esami del sangue può capitare di riscontrare una situazione di azotemia bassa. Conoscere e interpretare i principali valori delle analisi ematiche è molto importante, e nelle prossime righe forniremo qualche indicazione in merito parlando di azotemia bassa, e cercando di capire di cosa si tratta.

Azotemia bassa: di cosa parliamo?

Di cosa stiamo parlando quando inquadriamo l’azotemia bassa? Di una scarsa quantità di azoto non proteico nel sangue. Questo valore indica il livello di funzionalità renale del soggetto, ed è direttamente associata alla quantità di urea a livello ematico.

In letteratura medica si è iniziato a parlare di azotemia nel 1903, utilizzando in maniera non totalmente corretta un termine che designa più specificatamente, come già ricordato, quelle che sono le concentrazioni di urea nel sangue. L’eccessiva presenza di questa sostanza a livello ematico è segno di una ridotta funzionalità renale, in quanto, in condizioni normali, essa è al centro di un processo di eliminazione che si espleta attraverso la minzione. Quando si riscontrano livelli eccessivi livelli di azoto non proteico nel sangue è possibile parlare di iperazotemia, una condizione che deve mettere in allarme per via della tossicità dell’urea.

L’azotemia bassa non deve sempre mettere in allarme, dal momento che può essere spia anche di condizioni non legate a problemi di salute. Cominciamo a capire perché parlando dei valori normali dell’azotemia nel sangue.

Azotemia bassa: quali sono i valori normali?

Quando si può parlare di azotemia bassa? Quali sono i valori normali a questo proposito? Vediamoli assieme. Quando si parla di persone adulte sane, i valori dell’azotemia si aggirano tra i 22 e i 45 mg/dl. Questi valori possono però mutare in base ai criteri utilizzati dall’equipe che gestisce il laboratorio. In alcuni casi viene infatti preso come riferimento l’azoto ureico, e i valori possono quindi variare da 10,3 a 21,4 mg/dl. Quando si esegue il test per l’azotemia, è fondamentale fare attenzione ad alcune indicazioni. Tra le più importanti è possibile ricordare la necessità di presentarsi presso il laboratorio di analisi dopo 10 ore di digiuno e senza aver fatto attività fisica eccessiva. Come abbiamo già avuto modo di ricordare, l’azotemia bassa può essere segno di diverse condizioni fisiche. Ecco qualche indicazione al proposito.

Azotemia bassa: le cause

Quali sono le cause dell’azotemia bassa? Quando si riscontrano valori bassi di azoto non proteico nel sangue, alla base possono esserci diversi fattori causali. Ecco quali sono quelli più importanti.

  • Dieta ipoproteica: le diete ipoproteiche rappresentano una delle principali cause di carenza di azoto non proteico nel sangue.
  • Iperidratazione: questo fattore causale dell’azotemia bassa viene riscontrato spesso quando al centro del processo diagnostico vi sono i dati di pazienti abituati ad attività fisica intensa.
  • Insufficienza epatica grave.

Azotemia bassa: quando i sintomi correlati devono preoccupare

Come abbiamo già ricordato, non sempre l’azotemia bassa deve preoccupare, dal momento che può essere segno di condizioni fisiche transitorie non per forza patologiche. Esistono però dei sintomi correlati che devono mettere in allarme se sono associati a livelli scarsi di azoto non proteico nel sangue.

Essi sono:

  • Dolori muscolari
  • Febbre
  • Diminuzione della libido
  • Perdita di appetito
  • Palese perdita di peso
  • Ittero
  • Espulsione di urina scura
  • Nausea
  • Vomito
  • Diarrea

In questi casi risulta particolarmente urgente procedere a un controllo medico, in quanto è molto probabile che vi sia un’insufficienza a livello epatico.

Azotemia bassa: come porre rimedio

Quando si parla di rimedi all’azotemia bassa è possibile inquadrare una casistica estremamente ampia. A differenza del caso dell’azotemia alta, non è possibile parlare di vera e propria condizione patologica. Parlare di rimedi all’azotemia bassa significa prima di tutto individuare la necessità di una dieta più completa, caratterizzata non solo dalla presenza di vitamine, carboidrati e lipidi, ma anche da proteine.

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, l’azotemia bassa può essere anche segno di eccessiva idratazione. Questa circostanza è legata in particolare a chi svolge un’attività fisica intensa. Come ovviare al problema? Facendo in modo di evitare un eccessivo apporto d’acqua durante l’allenamento, risultato che può essere ottenuto per esempio attraverso una scheda dettagliata stilata da un professionista.

Parlando a livello pratico, come deve essere una dieta utile contro l’azotemia bassa? Si può parlare di un regime alimentare efficace al proposito solamente se non si dimentica l’apporto di proteine, che possono essere assunte anche attraverso legumi, se proprio non si ha intenzione d’includere la carne nella propria dieta quotidiana.

Azotemia bassa: i casi particolari

Esistono delle situazioni particolari in cui è possibile riscontrare dei valori di azotemia più bassi del normale. Anche in questi casi è opportuno evitare di preoccuparsi, dal momento che si tratta della gravidanza e degli anni dell’età infantile, situazioni della vita in cui, per diversi motivi, aumenta il fabbisogno proteico. Nonostante l’importanza di non preoccuparsi e di non lasciarsi andare ad allarmismi, risulta comunque fondamentale tenere sotto controllo i livelli di azotemia e in generale tutti i valori del sangue.

Azotemia bassa: i test correlati

Quando viene eseguito il test dell’azotemia, ossia quando vengono riscontrati i sintomi di cui abbiamo parlato nelle righe precedenti, molto spesso al paziente viene richiesto di sottoporsi anche ad altri accertamenti diagnostici. Essi sono:

  • Esame delle urine
  • Esame dell’acido urico urinario
  • Uricemia
  • Clearance della creatinina (con questo termine si designa un processo di purificazione del materiale ematico da tale sostanza)

 

Effettuare spesso accertamenti relativi ai valori ematici è, come già ricordato, importantissimo. Soprattutto se ci si trova in condizioni cliniche particolari come la gravidanza risulta importante controllare i livelli di azoto nel sangue. L’urea, al quale questo elemento è legato, è infatti un prodotto di rifiuto, che non deve in alcun modo essere presente in maniera eccessiva a livello ematico.

L’azotemia bassa è una circostanza che può essere senza dubbio frutto di un quadro clinico complesso, ma che non deve quasi mai mettere in allarme, dal momento che è segno di una generale pulizia del flusso ematico rispetto a sostanze che normalmente vengono espulse attraverso le urine, concretizzando il processo di funzionalità dei reni.

 

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