A cosa sono dovuti gli spasmi durante il sonno?

Francesca

A cosa sono dovuti gli spasmi durante il sonno? Benessere Gli spasmi durante il sonno, detti anche scatti nel sonno, sono delle manifestazioni molto comuni sperimentate dalla maggior parte delle persone; nel gergo medico si parla più precisamente di mioclonie notturne. Va ricordato a questo proposito che in medicina, il termine mioclonia (anche mioclono) fa riferimento a uno spasmo muscolare involontario, improvviso e di breve durata.

Le mioclonie notturne interessano solitamente gli arti inferiori e quelli superiori e sono tipiche della fase di addormentamento, quando si sta passando dallo stato di veglia e il sonno, e delle prime fasi del sonno.

Classicamente, il sonno viene suddiviso in REM e non-REM (N-REM); REM è un acronimo che sta per Rapid Eye Movements, movimenti oculari rapidi ed è quella fase del sonno in cui si registrano movimenti involontari fra cui quelli oculari rapidi. Il sonno N-REM viene a sua volta suddiviso in 4 fasi, le prime due sono quelle del sonno leggero, le altre due sono quelle del sonno profondo.

Raramente gli scatti nel sonno, soprattutto quelli di leggera entità, sono avvertiti dalla persona (in genere è chi dorme accanto al soggetto interessato che nota gli scatti); a volte può però capitare che il soggetto sperimenti la viva sensazione di cadere nel vuoto seguita da un rapido e involontario scatto del corpo; in quest’ultimo caso, lo scatto potrebbe anche causare il risveglio della persona.

Gli scatti nel sonno nei neonati

Gli scatti nel sonno sono molto comuni anche nei neonati ed è bene precisare che, nella stragrande maggioranza dei casi, come del resto per gli adulti, si tratta di manifestazioni a carattere benigno. Le mioclonie notturne nei neonati compaiono generalmente dopo le prime due o tre settimane di vita ed è piuttosto frequente osservarle nel corso del primo anno; possono coinvolgere gli arti, sia superiori che inferiori, e anche il capo. Per quanto sia comprensibile che un neo-genitore possa essere preoccupato nell’osservare questi movimenti improvvisi (il timore è che si tratti di crisi epilettiche), il fenomeno è del tutto fisiologico e tende a ridursi dopo il decimo mese di vita; in seguito può manifestarsi in maniera molto sporadica e comunque non ha conseguenze di nessun genere sulla salute.

Quali sono le cause degli scatti nel sonno?

Tipicamente le mioclonie notturne sono divise in due grandi categorie: fisiologiche e patologiche; le prime si verificano sporadicamente e in genere la loro intensità è così lieve che non crea particolari problemi; secondo alcuni è una sorta di reazione del cervello che, attraverso questi brevi scatti, cerca di riprendere il controllo dei muscoli; l’ipotesi è affascinante, ma non è provata; è più plausibile che le mioclonie fisiologiche siano causate da fattori esterni come per esempio:

  • stress o ansia, due condizioni che causano iperstimolazione del sistema nervoso (e l’organismo ha più difficoltà a rilassarsi del tutto);
  • eccessiva assunzione di sostanze stimolanti come alcol o caffeina (in particolare quest’ultima);
  • pratica di esercizi fisici di una certa intensità prima del riposo notturno (si ha una marcata attivazione del sistema neuromuscolare).

Per quanto riguarda le mioclonie notturne patologiche, esse sono una delle manifestazioni che possono verificarsi qualora un soggetto sia affetto da determinati disturbi, come per esempio il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer e l’epilessia.

Se gli scatti nel sonno fisiologici sono generalmente sporadici o comunque di intensità tale da non disturbare il normale riposo, le mioclonie notturne patologiche possono essere frequenti, durare più a lungo e manifestarsi anche in forma più pesante.

Come prevenire gli scatti nel sonno?

Quando gli scatti nel sonno non sono legati alla presenza di una malattia e non disturbano la qualità del sonno non c’è alcun bisogno di intervenire; se, pur essendo di natura benigna, sono disturbanti e legati a problematiche come ansia, stress, assunzione eccessiva di sostanze stimolanti (caffeina, alcol, nicotina ecc.) è necessario apportare qualche modifica allo stile di vita, per esempio, praticare tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga, può aiutare a ridurre lo stress e, di conseguenza, gli scatti durante il sonno; nella maggior parte dei casi il problema si risolverà nel giro di breve tempo.

Diverso è invece il caso in cui le mioclonie notturne siano riconducibili a malattie di una certa gravità; gli scatti nel sonno patologici, ovvero dovuti a malattie, non sono sempre eliminabili. Sarà il medico curante a valutare gli interventi più opportuni per limitare l’intensità e la frequenza delle mioclonie in modo da far sì che il riposo non sia eccessivamente disturbato migliorando così la qualità di vita del paziente.