Meditazione, yoga e tai chi, così come ritiri spirituali vari e forme di intervento che mirano al benessere del corpo e della mente, sono tutte pratiche che l’Occidente sta via via riscoprendo e rivalutando. D’altronde parliamo di attività semplici ed economiche, ma al tempo stesso estremamente rilassanti, che lasciano una traccia importante nel nostro organismo.
Proprio così: le discipline orientali favoriscono il lavoro di alcuni geni protettivi e tendono a far diminuire l’attività di quelli che invece possono rivelarsi dannosi. In pratica, svolgendo anche solo una di queste attività si può diminuire il rischio di incorrere in infiammazioni croniche e quindi in malattie gravi tra cui cancro e depressione. Si può agire di prevenzione, ma anche di cura, tanto che ormai sempre più medici, psicologi, psicoterapeuti e psichiatri sono soliti consigliare ai loro pazienti l’abbinamento di una di queste attività a una terapia, magari già in essere, di tipo farmacologico.
A rivelarlo è una ricerca condotta dalle Università di Coventry e Radboud, pubblicata anche sulle pagine di Frontiers in Immunology. Questa però non è certo la prima volta che si parla del beneficio prodotto sull’organismo da tali discipline. Quello in questione, però, è il primo lavoro che basandosi su 18 studi precedentemente pubblicati e su un totale di 846 partecipanti, ha di fatto svolto un lavoro esaustivo su questo fronte.
Per giungere alla conclusione che le discipline orientali e le pratiche meditative aiutano molto il nostro benessere, gli esperti hanno esaminato varie tipologie di intervento e constatato che tutte, chi meno e chi più, sono associate a una riduzione dell’attività dei geni cattivi. Di quei geni che sono implicati nella produzione di proteine infiammatorie, come ad esempio le citochine. Nello specifico, yoga e tai chi ridurrebbero il gene NF-kB, che ha un ruolo nello stress cronico.
E’ quindi un bene che queste attività, originariamente nate in Oriente, si stiano diffondendo anche in Occidente, soprattutto oggi giorno, periodo che come sappiamo è contraddistinto da sempre più casi di persone affette da stress cronico, ansia e depressione.
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