Vaccino antitetanica, a cosa serve e quali controindicazioni?

Redazione

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Vaccino antitetanica, a cosa serve e quali controindicazioni? Medicina

Il vaccino antitetanica è considerata una vaccinazione obbligatoria per tutti i nuovi nati in Italia. La sua somministrazione comincia già al terzo mese di vita mediante tre dosi che di norma vengono programmate nel tempo, per poi procedere a suon di richiami previsti ogni 10 anni. Il vaccino antitetanico fa uso di tossine che vengono rese inattive grazie ad una serie di procedimenti chimici che si scatenano all’interno del nostro corpo e che hanno il merito di stimolare la produzione di determinati anticorpi.

Perchè fare la vaccinazione antitetanica

Vaccinarsi contro il tetano serve per proteggersi appunto dal tetano, ossia da una malattia che colpisce i muscoli e i nervi dell’organismo. Si tratta di una patologia piuttosto grave che in genere ha luogo quando una ferita della pelle entra in contatto con un batterio che si trova nel terreno, il Clostridium tetani. Questo batterio, una volta che riesce a penetrare nel corpo grazie alla ferita che funge un po’ come una porta, produce una neurotossina (la tetanospasmina) e inizia a dar luogo a spasmi muscolari; questa tossina può diffondersi a sua volta in tutto il corpo servendosi del flusso sanguigno e del sistema linfatico e, una volta entrata in circolo, interferisce anche con l’attività dei nervi causando tutta una serie di sintomi tra i quali appunto i già citati spasmi.

Oltre a dar luogo a questa condizione che non è di certo serena, il tetano, se non curato, può diventare fatale: chi contrae il batterio all’origine della patologia comincia con l’avvertire spasmi muscolari della mascella accompagnati da difficoltà nella deglutizione, successivamente si avvertono spasmi tesi ad interessare altri muscoli del corpo come la testa, il collo, le spalle, la schiena e gli arti fino ad indurre il soggetto interessato ad assumere una posizione rannicchiata per via della sua incapacità di reazione. Di lì a breve si può persino morire di collasso cardio-respiratorio, ossia per una contrazione della muscolatura che impedisce al soggetto di respirare normalmente.

I sintomi del tetano possono insorgere in un periodo variabile che è compreso da pochi giorni ad alcuni mesi; il periodo di incubazione può infatti durare da due giorni a due mesi, anche se nella gran parte dei casi la malattia è solita uscire allo scoperto entro i 14 giorni. La profilassi antitetanica prevede in questi casi di ricorrere al vaccino anche dopo che si è contratta l’infezione e anche se si risulta già vaccinati.

Vaccino contro il tetano: quando farlo e quanto dura

Come già detto in precedenza, la prima dose della vaccinazione antitetanica viene somministrata al terzo mese di vita, una seconda dose viene imposta al quinto mese e la terza e ultima dose al si inietta al dodicesimo. Dopo di che si è soliti procedere con un richiamo a distanza di 5 anni circa, prima insomma che abbia inizio la scuola primaria. Da quel momento in poi si prosegue coi richiami a cadenza decennale. Questa terapia tanto serrata è prevista come obbligatoria sia perchè è bene che tutti siano protetti dal tetano, sia perchè la vaccinazione permette di prevenire la contrazione della malattia garantendo una protezione del 100%.

Il vaccino contro il tetano risulta essere la migliore arma di difesa per evitare di esporsi al rischio della patologia, tant’è che già a partire dagli anni ’60-’70 la vaccinazione venne data per obbligatoria agli sportivi affiliati al Coni e ad alcune tipologie di lavoratori (come agricoltori allevatori, operai, manovali edili e metalmeccanici). Anche per quel che riguarda i viaggi, la vaccinazione antitetanica rappresenta un valido mezzo di prevenzione: paesi come Africa, Medio Oriente, India e Cina vengono considerati a maggior rischio tetano ed in quanto tali suggeriscono una protezione a monte.

Vaccinazione antitetanica: controindicazioni ed effetti collaterali

Il vaccino antitetanico è controindicato alle persone che soffrono di reazioni allergiche a qualcuna delle sue componenti, mentre a coloro i qali soffrono di una malattia infettiva magari accompagnata da febbre si è soliti consigliare semplicemente il posticipo del vaccino. Particolare occhio di riguardo va poi dato ai soggetti che soffrono di convulsioni, che hanno malattie autoimmuni o che seguono una terapia anticoagulante.

Per quel che riguarda invece gli effetti collaterali, l’antitetanica può tutt’al più comportare rossore e dolore nel punto in cui si esegue l’iniezione. Solo in una minima parte dei casi si avvertono sintomi tipici dell’influenza come febbre, dolori e malessere generale (seppur di moderata entità rispetto al normale).

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