Batteri nelle urine: cause, sintomi e rimedi

Adele Guariglia

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batteri nelle urine

Quando in un referto compaiono i batteri nelle urine ci si preoccupa ma, in realtà, non sempre si tratta di qualcosa di grave. A volte, la presenza di batteri deriva semplicemente da una contaminazione del campione, cioè da microrganismi entrati nel contenitore durante la raccolta. In altri casi, invece, indica un’infezione delle vie urinarie vera e propria.

Batteri nelle urine: cause, sintomi e rimedi Malattie

In condizioni normali, l’urina è sterile, ma se i batteri riescono a risalire attraverso l’uretra, possono colonizzare la vescica e moltiplicarsi. I più comuni sono Escherichia coli, Klebsiella, Enterococcus e Proteus, batteri normalmente presenti nell’intestino.

L’esame delle urine rileva la cosiddetta flora batterica. Se i batteri sono pochi, può trattarsi di contaminazione. Quando invece il numero supera le 100.000 UFC/ml, si parla di batteriuria significativa, segno di infezione. In questi casi è fondamentale fare un’urinocoltura per identificare il batterio e, se necessario, iniziare una terapia antibiotica mirata.

Batteri alti nelle urine: le cause più frequenti

La presenza di batteri nelle urine può avere molte cause e le più frequenti riguardano cattiva igiene, rapporti sessuali non protetti, uso di cateteri o semplice abbassamento delle difese immunitarie.
Ma i fattori cambiano in base alla persona:

  • Donne: uretra corta e vicina all’ano: maggiore esposizione a batteri intestinali.
  • Uomini: problemi prostatici o ostruzioni urinarie.
  • Bambini: scarsa idratazione o igiene insufficiente.
  • Anziani: ritenzione urinaria e difese ridotte.

Ci sono poi situazioni che favoriscono la comparsa di batteri senza sintomi, come la batteriuria asintomatica. Succede soprattutto negli anziani o in chi soffre di malattie croniche, come il diabete. In questi casi, i batteri vengono trovati casualmente durante un esame di routine. Inoltre, anche lo stato ormonale può incidere, ad esempio, nelle donne in gravidanza, l’aumento dei livelli di progesterone e la pressione dell’utero sulla vescica rendono più difficile lo svuotamento completo e favoriscono la moltiplicazione batteria.

Batteri nelle urine in gravidanza: perché succede e cosa fare

Durante la gravidanza, la comparsa di batteri nelle urine è piuttosto comune e non sempre accompagnata da sintomi. I cambiamenti ormonali rilassano i muscoli delle vie urinarie e rallentano il flusso, creando un ambiente favorevole ai batteri.

Spesso si tratta di batteriuria asintomatica, ma va comunque trattata, perché può evolvere in cistite o, nei casi più seri, in infezioni renali (pielonefrite). Per questo motivo, nelle visite prenatali è previsto un esame urine periodico.

Se viene confermata la presenza di batteri, il medico può prescrivere antibiotici sicuri per la gravidanza. È importante non assumere farmaci di propria iniziativa e seguire scrupolosamente le indicazioni del ginecologo.

Bere molta acqua, urinare spesso e mantenere una buona igiene intima aiuta a ridurre il rischio di recidive. Anche una corretta alimentazione, ricca di fibre e povera di zuccheri raffinati, sostiene il naturale equilibrio della flora batterica.

Quali sintomi osservare?

Nella maggior parte dei casi, un’infezione urinaria si manifesta con bruciore durante la minzione, bisogno frequente di urinare e dolore al basso ventre. A volte, però, l’unico segnale può essere l’odore forte o la torbidità delle urine.

Altri sintomi comuni sono:

  • sensazione di pesantezza o fastidio nella zona pelvica;
  • urine torbide o dal colore insolito;
  • febbricola o brividi;
  • dolore lombare, nei casi di infezione renale.

In molti casi, soprattutto in gravidanza o negli anziani, la presenza di batteri nelle urine senza sintomi è un fenomeno silenzioso, ed è per questo che è fondamentale effettuare controlli periodici, anche in assenza di disturbi evidenti.

Diagnosi e valori di riferimento delle urine

Per accertare la presenza di batteri nelle urine si effettua un esame delle urine completo. Se il risultato mostra batteri alti, leucociti o nitriti positivi, il medico prescrive un’urinocoltura con antibiogramma, utile a individuare l’antibiotico più efficace.

Nel referto, i valori normali indicano assenza di batteri o una carica inferiore a 10.000 UFC/ml, che rientra nei limiti fisiologici. Superate le 100.000 UFC/ml, si parla invece di infezione.

È importante raccogliere il campione in modo corretto, quindi, lavarsi bene, usare un contenitore sterile e raccogliere solo il flusso intermedio. In questo modo si evita la contaminazione con batteri provenienti dalla pelle o dalla zona genitale.

Curare e prevenire i batteri alti nelle urine

Il trattamento dipende dalla causa, se la carica batterica è bassa e non ci sono sintomi, spesso basta aumentare l’idratazione e favorire la diuresi per eliminare i batteri naturalmente.

Se invece si tratta di un’infezione, il medico prescrive un antibiotico mirato in base all’antibiogramma. È essenziale completare la terapia e non interromperla appena scompaiono i sintomi.

Accanto alle cure farmacologiche, alcune abitudini aiutano a prevenire le recidive:

  • bere almeno 1,5-2 litri d’acqua al giorno;
  • urinare subito quando se ne sente lo stimolo;
  • curare l’igiene intima con detergenti delicati;
  • preferire biancheria in cotone e abiti non sintetici;
  • urinare dopo i rapporti sessuali.

Integratori a base di mirtillo rosso o D-mannosio possono ridurre l’adesione dei batteri alle pareti vescicali, mentre i probiotici vaginali o orali aiutano a riequilibrare la flora batterica.

Faq – Domande utili

  • Avere batteri nelle urine è sempre un’infezione?
    No, può essere anche una contaminazione o una forma asintomatica.

  • Quali sono i valori normali di batteri nelle urine?
    Meno di 10.000 UFC/ml. Oltre i 100.000 indica un’infezione.

  • In gravidanza è pericoloso?
    Può esserlo se trascurato. Va sempre trattato sotto controllo medico.

  • Serve sempre l’antibiotico?
    Solo se confermata la batteriuria significativa o in gravidanza.

  • Come si previene?
    Idratazione, igiene e controlli regolari sono le armi migliori.

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