Nonostante colpiscano maggiormente le donne, le malattie autoimmuni sistemiche possono riguardare indistintamente persone di qualunque sesso ed età. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma tali disturbi sembrerebbero infiammare in modo persistente gli organi, con conseguente danneggiamento degli stessi. Febbre, stanchezza, inappetenza e malessere diffuso, tumefazioni e dolori articolari, rigidità e dolori muscolari sono i sintomi più comuni delle malattie autoimmuni sistemiche, sintomi ai quali si associano spesso e volentieri disturbi anche gravi che richiedono un tempestivo ricovero.
Come risolvere le malattie autoimmuni sistemiche
Causa principale delle malattie autoimmuni sistemiche sembrerebbe essere un grave problema del sistema immunitario che attiva l’autoimmunità, ovvero delle risposte infiammatorie di diverso grado a livello dei tessuti di uno o più organi del proprio corpo (fonte: www.aots.sanita.fvg.it).
Nonostante la maggior parte delle patologie riguardanti le malattie autoimmuni sistemiche non abbiano evoluzioni particolarmente serie, è bene consultare un medico specialista (o di più medici in collaborazione tra loro) affinché il paziente sia seguito e tenuto sotto controllo e, se necessario, affinché egli abbia una sufficiente terapia farmacologica da seguire. Delle specifiche analisi del sangue sono assolutamente in grado di rivelare il problema.
Complicazioni delle malattie autoimmuni sistemiche
Da www.aots.sanita.fvg.it: Le malattie autoimmuni sistemiche possono talvolta portare alterazioni delle cellule ematiche, comportando anemia e riduzione dei globuli bianchi e delle piastrine circolanti. Frequenti sono anche l’artrite reumatoide e, in maniera minore, il Lupus Eritematoso Sistemico, la Sindrome di Sjogren, la Sclerodermia, la (Dermato)Polimiosite, la Connettivite Mista, la Sindrome da Anticorpi anti-Fosfolipidi e diverse altre forme di “Vasculiti”. La gravidanza può essere un momento da tenere strettamente sotto controllo per i soggetti affetti (per via di abortività precoce ricorrente e di patologia materno-fetale tardiva).
fonte: www.aots.sanita.fvg.it