- Analisi a tutto tondo sul bergamotto
- Guida alle proprietà del bergamotto
- Controindicazioni del bergamotto
Il bergamotto è un agrume davvero molto ricco di proprietà, utilizzato per questo motivo tanto in campo alimentare, quanto nella fitoterapia e nell’ambito cosmetico. Ma conosciamo un po’ più da vicino questa pianta e le ragioni per cui è divenuta tanto famosa!
Analisi a tutto tondo sul bergamotto
Il bergamotto è un agrume che nasce nelle regioni più calde d’Europa come la Grecia, la Spagna e l’Italia. I fiori del suo albero, bianchi e molto profumati, ricordano inequivocabilmente quelli dell’arancio. Il frutto del bergamotto ha però delle dimensioni che sono superiori rispetto a quelle di una comune arancia, e si presenta leggermente schiacciato ai poli e con una buccia molto liscia di colore giallo chiaro.
Il suo sapore è aspro e amaro (è pur sempre un agrume…), e proprio per via di questo gusto tanto particolare è difficile che il bergamotto venga consumato come frutto: è ben più probabile semmai trovarlo sotto forma di succo, magari combinato a quello estratto da altri agrumi per favorire un sapore meno aspro e più piacevole. Ma del bergamotto non si butta via niente, per cui se il frutto viene utilizzato come bevanda, la buccia viene invece utilizzata per ottenere l’olio essenziale di cui si compongono le essenze usate per profumare casa.
Per quel che riguarda i valori nutrizionali, il bergamotto ha innanzitutto un apporto calorico davvero molto contenuto: 100 grammi di prodotti contengono solo 35 Kcal e una grossa quantità di acido citrico, di vitamina C, potassio, magnesio e calcio.
Guida alle proprietà del bergamotto
Data l’elevata presenza di antiossidanti tra cui la vitamina C, ma anche per via della concentrazione di polifenoli e terpeni (che sempre antiossidanti sono), il bergamotto vanta un mare di diverse proprietà benefiche che proviamo a riassumere qui di seguito.
Proprietà antiossidanti: i polifenoli e la vitamina C sono dei potenti antiossidanti, cioè delle molecole che bloccando l’azione dei radicali liberi permettono al corpo di beneficiarne sotto diversi punti di vista. Per esempio proteggendosi dal deterioramento delle cellule nervose che potrebbe altrimenti tradursi nell’insorgenza di patologie molto serie quali il Parkinson e l’Alzheimer. Ma permettendogli anche di tutelarsi dall’invecchiamento delle cellule della pelle, prevenendo quindi l’invecchiamento cutaneo. Un’azione antiossidante, in sostanza, è fondamentale per mettersi al riparo dall’insorgere di patologie neuro-degenerative, di tumori e dal progredire dell’invecchiamento estetico.
Proprietà antitumorali: proprio come accennato un attimo fa, gli antiossidanti hanno un’azione diretta nella prevenzione dei tumori. Nei modelli animali sono stati condotti alcuni esperimenti che hanno provato come l’estratto di bergamotto non solo prevenga la comparsa dei tumori, ma come sia persino capace di rallentarne la progressione. La comunità medico-scientifica è tuttora impegnata per chiarire al meglio questi meccanismi.
Azione sul colesterolo: la capacità di abbassare il colesterolo nel sangue è forse la caratteristica più nota del bergamotto. All’interno di questo frutto troviamo infatti dei polifenoli – l’esperetina e la naringenina – che legano e bloccano l’enzima responsabile della sintesi del colesterolo agendo, di fatto, esattamente come agiscono i farmaci per la cura del colesterolo cattivo.
Proprietà antibatteriche e antivirali: un po’ l’acido citrico e un po’ la vitamina C, essendo entrambi dei potenti battericidi, vantano un’azione antivirale. Ecco quindi che l’uso topico del bergamotto o del suo olio essenziale può tornare molto utile per fronteggiare batteri di ogni tipo, con un effetto benefico nel caso di una febbre causata da virus, nel caso di un herpes, o di qualunque altro fastidio insorto in seguito ad un’azione o battericida o virale.
Controindicazioni del bergamotto
Che si tratti del frutto, che si tratti del succo o che si tratti dell’olio essenziale, il bergamotto dispone sicuramente di tante proprietà benefiche, ma ci sono alcune controindicazioni che per dovere di cronaca (e di completezza) bisogna valutare.
Esposizione al sole: l’uso topico dell’olio essenziale di bergamotto può diventare pericoloso se ci si espone al sole con una certa frequenza. Il motivo? Molto semplicemente perchè l’olio essenziale contiene i psoraleni, delle molecole fototossiche che una volta attivate dai raggi ultravioletti reagiscono danneggiando le cellule e provocando scottature e formazioni che hanno anche del potenziale canceroso.
Gastrite: il succo e il frutto del bergamotto contengono intorno ai 66 grammi di acido citrico per prodotto, per cui un’acidità persino superiore a quella fatta propria dal limone. Per questo motivo consigliamo di evitare il consumo di bergamotto nel caso in cui si soffra già di infiammazione della mucosa gastrica o di affezioni a carico dello stomaco.