Con l’influenza spagnola si intende solitamente ricordare una pandemia gravissima che ebbe luogo tra il 1917 e il 1919, costando la vita a circa 100 milioni di persone. Ne fu coinvolta l’intera Europa e si poterono contare due picchi ben distinti, ma legati tra loro dal diffondersi dello stesso virus: il primo, nell’autunno del 1918 e il secondo nella primavera dell’anno successivo. I sintomi dell’influenza spagnola furono molto particolari e purtroppo letali, paragonati dagli scienziati a quelli ben più noti delle influenze aviarie e suine che tutti abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni appena trascorsi. Dolori lombari, tosse e febbre risultavano infatti essere i primissimi sintomi dell’influenza spagnola. Ben presto, poi, il corpo reagiva riempiendo i polmoni di sangue e ciò, purtroppo, significava per l’ammalato una morte inderogabile e repentina.
Ad aggravare il diffondersi dei sintomi dell’influenza spagnola, del resto, fu la guerra mondiale (e il successivo dopoguerra), che l’Europa attraversò nel periodo sopra descritto. L’impegno al fronte e la censura della stampa nella maggior parte delle nazioni in guerra fece sì che la notizia della malattia non avesse la diffusione che meritava, cogliendo impreparati coloro che infine entravano a contatto col virus.
Da dove nacquero i sintomi dell’influenza spagnola
Nonostante il nome della malattia, i sintomi dell’influenza spagnola non ebbero affatto origine dalla penisola iberica, bensì dagli Stati Uniti d’America. Il motivo per cui la pandemia venne detta “spagnola”, del resto, risiedono nel fatto che la Spagna, non trovandosi coinvolta nel primo e importantissimo conflitto mondiale, non fosse costretta alla censura della stampa, risultando come l’unico Paese informato sulle caratteristiche della malattia. I sintomi dell’influenza spagnola, purtroppo, non risparmiarono neanche personaggi al tempo illustri quali ad esempio il conte di Salemi Umberto di Savoia-Aosta, l’attrice americana Myrtle Gonzales, il regista John Hancock Collins, i pittor Egon Schiele, Dante Conte, Augusto Mussini, Aroldo Bonzagni e Umberto Moggioli, i poeti Guillaume Apollinaire ed Edmond Rostand, i politici Francisco De Paula Rodrigues Alves, Mark Sykes, Jakov Michajlovic Sverdlov e Louis Botha, il principe Sigismondo Bandini Giustiniani, la scrittrice Margit Kaffka, l’economista e filosofo Max Weber, il musicista Henry Ragas e i veggenti di Fatima Francisco e Giacinta Marta.
Le cure ai sintomi dell’influenza spagnola
A quel tempo, gli antibiotici non c’erano (non erano ancora stati scoperti), perciò si poté fare davvero ben poco per curare i sintomi dell’influenza spagnola. Il modo in cui poi la malattia non venne capita, e il fatto che al virus si sommarono infezioni contratte a causa delle basse difese immunitarie del fisico ammalato, fecero sì che l’influenza colpisse oltre 1 miliardo di persone uccidendone tra i 50 e 100 milioni.