Secondo alcuni ricercatori, gli individui che hanno contratto un’infezione da Staphylococcus aureus stanno sviluppando una certa resistenza al trattamento antibiotico. Questo tipo d’infezione è di origine batterica. Lo stafilococco aureo fa parte della normale flora presente sulla pelle degli esseri umani e degli animali. Ci sono varianti innocue, che causano solo sintomi lievi o completamente assenti, ma nei casi più gravi, l’agente patogeno può entrare nel flusso sanguigno e persino causare endocardite e sepsi.
Parliamo di antibiotici
Il batterio Staphylococcus aureus è un patogeno comune e può potenzialmente causare sepsi. Il nuovo antibiotico dalbavancina è molto efficace contro molti agenti patogeni batterici; tuttavia, è stato osservato che la resistenza a questo antibiotico si sviluppa durante il trattamento a lungo termine di un paziente che ha avuto un’infezione causata da un dispositivo cardiaco impiantato.
Un team di ricercatori della MedUni Vienna, in Austria, ha descritto per la prima volta il meccanismo fenotipico e genotipico dello sviluppo della resistenza. Esistono forme multi-resistenti di Staphylococcus aureus, che non necessariamente causano gravi malattie in persone sane. Tuttavia, in pazienti indeboliti o in cui la barriera cutanea naturale è danneggiata, l’infezione può causare complicazioni.
Al giorno d’oggi, la dalbavancina, antibiotico di ultima generazione, è uno dei farmaci usati con successo per trattare i batteri multi-resistenti. Uno dei vantaggi di questo farmaco è la sua lunghissima emivita che dura circa nove giorni, in modo che il trattamento endovenoso possa essere somministrato in regime ambulatoriale. Tuttavia, clinicamente è stato dimostrato che, prima o poi, la resistenza si sviluppa per qualsiasi uso terapeutico di nuovi antibiotici; quindi, era solo una questione di tempo che accadesse con questo.
Infezione da Staphylococcus aureus
Una “infezione protesica” con stafilococco aureo è stata diagnosticata nel sangue di un paziente con cardiopatia complessa, che era stato dotato di un pacemaker cardiaco. Tali infezioni possono verificarsi dopo l’impianto di questo dispositivo, ma è anche possibile che i batteri trovino modi alternativi per entrare nel sangue e depositarsi su una protesi.
A seguito del trattamento in regime di ricovero, a questo paziente è stata somministrata la dalbavancina per coprire il tempo necessario alla rimozione della sonda del pacemaker. Tuttavia, dopo un iniziale miglioramento, le sue condizioni cliniche sono peggiorate. Lo Staphylococcus aureus era stato rilevato nel sangue utilizzando un emocoltura ed ora risulta essere resistente al farmaco.
L’analisi genetica dello Staphylococcus aureus
I ricercatori Manuel Kussmann e Heimo Lagler, della Divisione malattie infettive e medicina tropicale presso il MedUni, hanno condotto uno studio microbiologico complesso. Raccogliendo e utilizzando le ultime tecniche su base interdisciplinare, è stato possibile rilevare un significativo aumento dello spessore delle pareti delle cellule batteriche e un cambiamento nella divisione delle stesse mediante microscopia elettronica. L’analisi genetica dell’intero genoma del batterio ha mostrato che le mutazioni si sono verificate in specifici segmenti dei geni.