Secondo uno studio condotto su 22.811 volontari tra uomini e donne in Italia, chi mangiava regolarmente peperoncini più di quattro volte a settimana aveva il 44% in meno di probabilità di morire di cardiopatia ischemica, come gli attacchi di cuore, rispetto a quelli che non li mangiavano regolarmente. Inoltre, i consumatori abitudinari di peperoncini avevano il 61% in meno di probabilità di morire di malattie cerebrovascolari come gli ictus.
Questi risultati, però, non significano necessariamente che i peperoncini siano diventati il mezzo per curare malattie cardiache e ictus.
Prima di tutto, lo studio era solo osservativo. Ciò significa che i ricercatori hanno semplicemente “osservato” ciò che accadeva nel tempo al gruppo di persone senza cercare di interferire o intervenire in alcun modo. I ricercatori hanno consegnato a ciascun partecipante un questionario che chiedeva informazioni sulle loro abitudini alimentari e seguiva nel tempo ciò che era accaduto alla salute di ciascun partecipante, con un periodo di follow-up medio di 8,2 anni. Dopo la fine del periodo di studio, i ricercatori hanno quindi cercato di determinare se coloro che avevano determinate caratteristiche, tipo mangiare più peperoncini, avessero più o meno probabilità di esiti negativi sulla salute, come la morte.
Come studi osservativi, non sono in grado di dimostrare causa-effetto, ma possono solo mostrare associazioni o correlazioni. Le persone che tendono a mangiare peperoncino più di quattro volte a settimana potrebbero non essere esattamente le stesse di quelle che non lo mangiano. Ad esempio, forse hanno maggiori probabilità di mangiare cibi più freschi, avere una vita meno stressante, essere più socialmente attivi, bere più acqua o fare più esercizio fisico. Qualcuna di queste differenze potrebbe contribuire anche a migliori risultati sulla salute? Forse.
Poi c’è il secondo problema, per l’analisi dello studio: solo un numero relativamente piccolo di persone (1236 partecipanti) è deceduto durante il periodo di studio. È meno del 6% dei partecipanti in totale e meno del 2% muore per cardiopatia ischemica o per malattia cerebrovascolare. Ciò significa che i consumatori abituali di peperoncino avevano solo una riduzione abbastanza piccola (circa l’1,5%) del rischio reale di morte.
Naturalmente, i peperoncini non sono esattamente ricoperti di lardo. Quindi è possibile che mangiarli frequentemente possa conferire alcuni benefici per la salute. Hanno un sacco di vitamine e minerali, come vitamina A, vitamina C, vitamina B6, vitamina K1, potassio e rame. Hanno anche vari antiossidanti, oltre che una capsaicina molto calda. Una meta-analisi ha trovato prove che la capsaicina potrebbe potenzialmente ridurre l’appetito. Poi c’è una diversa meta-analisi, che suggerisce che questo composto potrebbe avere un piccolo effetto nell’aiutare a bruciare i grassi.
Allo stesso tempo, ci si deve chiedere se mangiare troppi cibi piccanti possa avere effetti negativi sulla salute, come problemi gastrointestinali e persino il cancro.
Quindi, prima di provare a mangiare peperoncini piccanti frequentemente, ricordarsi che sono necessari ulteriori studi per poter trarre delle conclusioni sugli effetti che i peperoncini possono realmente avere sulle malattie cardiache e sul rischio di ictus, se presenti.