E’ ora di porre fine alla violenza contro le donne sul posto di lavoro

Gianni

violenza donne

E' ora di porre fine alla violenza contro le donne sul posto di lavoro Salute e benessere

La violenza contro le donne deve fermarsi, senza se o mah. Tuttavia, dopo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le donne continueranno a subirla, sia fisica, psicologica e virtuale, quest’ultima attraverso i “social media”.

Sul posto di lavoro, molte donne subiscono abusi ogni giorno e spesso hanno troppa paura di farsi avanti per denunciare. Adesso i sindacati ne hanno avuto abbastanza. Con una lettera aperta firmata da oltre 50 leader sindacali femminili in tutta l’Unione europea, la Commissione europea viene esortata a prendere provvedimenti più incisivi.

In particolare, l’UE deve persuadere gli Stati membri a ratificare la Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (giugno 2019) sulla violenza e le molestie sul posto di lavoro.

La convenzione riconosce “che la violenza e le molestie nel mondo del lavoro possono costituire una violazione o un abuso dei diritti umani e che, entrambe, rappresentano una minaccia per le pari opportunità. Quindi, è inaccettabile e incompatibile con un lavoro dignitoso”. Inoltre, definisce la violenza e le molestie come comportamenti, pratiche o minacce “che possono provocare danni fisici, psicologici, sessuali o economici”. Ricorda anche agli Stati membri che hanno la responsabilità di promuovere un “ambiente a tolleranza zero”.

La ratifica aumenterebbe in modo significativo gli sforzi dei sindacati, dei datori di lavoro e di altre organizzazioni per combattere la violenza contro le donne e sosterrebbe una più forte attuazione dell’accordo quadro delle parti sociali europee sulle molestie e la violenza sul lavoro.

La lettera è una dimostrazione di solidarietà, un riconoscimento che la violenza di genere colpisce tutte le donne e che, sulla scia del movimento #MeToo, le associazioni non accetteranno più che le donne continuino a vivere sotto la minaccia dell’aggressione maschile. Dimostra anche l’impegno a garantire che l’UE ratifichi e dia piena attuazione alla convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

La violenza fisica e psicologica ha luogo sia a casa che sul lavoro, indipendentemente dal settore, dalla professione o dal livello di istruzione, anche se infermieri, insegnanti, operatori sanitari, addetti alle pulizie, ai trasporti, alla vendita al dettaglio e lavoratori domestici sono particolarmente a rischio. In particolare:

  • Il 63% delle lavoratrici nei trasporti in Europa ha subito almeno un recente atto di violenza.
  • Una lavoratrice su quattro nei Paesi Bassi è stata esposta alla violenza di clienti, studenti o passeggeri.
  • Il 50% degli operatori sanitari in Bulgaria ha subito violenze sul lavoro.
  • Il 50% delle donne nei settori dell’ospitalità in Danimarca e Finlandia ha subito molestie sessuali almeno una volta, l’incidenza più alta tra le giovani donne che lavorano nel ristorante con contratti di lavoro da precari.
  • Ogni anno, nel Regno Unito, oltre il 20% delle donne deve prendersi una pausa dal lavoro a causa di abusi domestici e il 2% perde il lavoro come risultato di ciò.

Alla luce di questo, sindacati e datori di lavoro hanno un ruolo importante nel porre fine agli abusi, da espletare tramite procedure per la segnalazione e la registrazione degli incidenti e il sostegno alle vittime.

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