Terapia e cura per la scabbia nelle cocorite

Adele Guariglia

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La scabbia delle cocorite è chiamata anche rogna ed è un’infezione provocata da acari e batteri che attaccano la pelle dell’animale dall’interno, provocando ferite e screpolature molto fastidiose e pruriginose.

Colpisce soprattutto il becco e le zampe, ed è facile riconoscerla perché si manifesta con croste molto evidenti e zone rugose di colore giallo.

È importante intervenire tempestivamente con le cure, altrimenti la malattia può avanzare e attaccare anche testa e zona oculare, fino a penetrare completamente nell’organismo e causare la morte della cocorita.

Cos’è la scabbia delle cocorite

La scabbia delle cocorite, conosciuta anche come acariasi, è causata da un acaro chiamato Knemidokoptes pilae.

Questo acaro scava sotto la pelle delle zampe e del becco e, occasionalmente, attorno agli occhi degli uccelli, causando una proliferazione eccessiva delle cellule della pelle.

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Come conseguenza si ha la formazione di croste spesse, screpolature e deformazioni, note anche come “zampa di scabbia”.

Le cause della scabbia sono legate soprattutto alle cattive condizioni igienico-sanitarie in cui il pappagallo viene allevato, ma la malattia può presentarsi anche in seguito ad eventi particolarmente stressanti o per predisposizione genetica.

Il becco delle cocorite

Per le cocorite, il becco è tanto importante quanto per noi lo sono le mani. Grazie a questa protuberanza, infatti, i pappagalli sono in grado di fare praticamente di tutto: mangiano, comunicano, puliscono con cura le piume e si difendono da eventuali attacchi.

Per tali ragioni, dunque, è di estrema importanza che il becco sia tenuto in salute e in buone condizioni igieniche.

Per quanto riguarda la cura per la scabbia nelle cocorite, è di vitale importanza agire nel minor tempo possibile in modo da non provocare danni più gravi, a volte, anche difficili da trattare.

Terapia e cura per la scabbia nelle cocorite

La cura per la scabbia nelle cocorite non prevede nulla di faticoso, né di difficile. Ovviamente, lo ripetiamo, è molto importante prenderla dai primi sintomi, per evitare complicanze.

Per curare la scabbia nelle cocorite bisogna spennellare sul becco una goccia di olio di paraffina, un paio di volte al giorno per circa dieci giorni. Questo dovrebbe bastare, perché la paraffina soffoca gli acari e la consistenza dell’olio rende più semplice la rimozione delle croste.

Naturalmente, anche la gabbia e gli oggetti con cui normalmente il pappagallo entra in contatto dovranno essere accuratamente sterilizzati con un acaricida.

Se l’infestazione da acaro è più estesa è possibile utilizzare soluzioni come l’ivermectina o la moxidectina, che vengono applicate direttamente sulla pelle o mescolate con l’olio e spalmate sulle zone infestate.

Se il pappagallino non tollera bene le applicazioni topiche, il veterinario può anche decidere di prescrivere degli acaricidi sotto forma di iniezioni o trattamenti orali.

In qualunque caso, se noti la presenza di crosticine, deformazioni, zone secche, recati subito dal veterinario per avere una diagnosi precoce e la cura adatta.

Come prevenire la scabbia nelle cocorite

Oltre la cura, è importante la prevenzione per evitare che la cocorita riprenda la malattia o la passi ad altri uccelli.

Se il pappagallino condivide la gabbia con altri esemplari, bisogna sterilizzare la gabbia e isolarlo fino a quando il trattamento non sarà completato e la guarigione confermata.

È consigliato utilizzare un anti-acaro per prevenire, in futuro, l’eventuale ricomparsa del problema e somministrate al pappagallo un multivitaminico (prevalentemente a base di Vitamina A) che rafforzi il suo sistema immunitario.

Infatti, come succede all’essere umano, alcune malattie (per le cocorite, la rogna del becco) si presentano quando le difese sono troppo basse.

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