I bambini nati prematuri che vengono allattati al seno durante il primo mese di vita, saranno tendenzialmente più intelligenti rispetto a quelli che vengono nutriti con il latte artificiale. E’ questo l’interessante risultato a cui è giunta una ricerca resa nota dalla rivista The Journal of Pediatrics.
I ricercatori che hanno preso parte allo studio hanno seguito le vicende di 180 bambini nati prematuri, tenendoli d’occhio dal momento della nascita fino al compimento del settimo anno di vita. Gli studiosi hanno analizzato il cervello dei bambini al momento della nascita ed hanno condotto poi una nuova analisi approfondita non appena compiuti i sette anni di età; dopo di che sono state effettuate analisi sulle loro capacità cognitive, e sono stati condotti anche dei test capaci di misurarne il quoziente intellettivo (si trattava di test basati sulla lettura, sui calcoli matematici, sulla memorizzazione, sulla percezione visiva e sulle capacità di linguaggio).
Cosa è emerso da tutte queste analisi? Semplicemente che i bambini che sono stati allattati al seno per almeno una metà del loro fabbisogno, a sette anni hanno dimostrato delle performance migliori su tutti i fronti, dalla memoria alla capacità di effettuare dei calcoli, dall’appropriatezza del linguaggio fino ai risultati nei test cognitivi.
Tra l’altro questa non è la prima ricerca che dimostra come il latte materno sia fondamentale per garantire al piccolo un quoziente intellettivo più alto. E’ quindi inoppugnabile che il latte materno faccia bene anche sotto il profilo delle performance cerebrali, ma gli esperti hanno comunque affermato che ci sono anche altri fattori che possono essere coinvolti nella determinazione di un buon quoziente intellettivo: le condizioni sociali e ambientali, per esempio, sono determinanti in tutto quanto ciò.
Alla luce di quanto emerso, la ricercatrice Mandy Brown Belfort spiega che la ricerca deve ora cercare di garantire a tutte le madri la possibilità di allattare autonomamente i loro piccoli: “Molte madri hanno difficoltà ad allattare prima della scadenza naturale, ma dobbiamo lavorare duramente per assicurare loro di poterlo riuscire a fare”. “I nostri dati – aggiunge la Belfort – supportano la raccomandazione di usare il latte materno nei bambini nati prematuri”.
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