Morbo di Parkinson a 360°: sintomi, cure e riabilitazione

Redazione

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Morbo di Parkinson a 360°: sintomi, cure e riabilitazione Malattie

Il Morbo di Parkinson è una patologia che si manifesta essenzialmente mediante dei disturbi di movimento: il tremito, la rigidità muscolare, la lentezza nei movimenti e un equilibrio instabile sono tutti fenomeni destinati a peggiorare nel corso del tempo. Non a caso parliamo di una condizione che è cronica e al tempo stesso progressiva, ciò vuol dire che non scompare mai del tutto ma anzi, è destinata ad aggravarsi man mano che passano i giorni.

I sintomi del Morbo di Parkinson

Il Morbo di Parkinson inizia solitamente a manifestarsi mediante dei lievi tremolii, con la difficoltà nel compiere movimenti del tutto normali come l’alzarsi da una sedia, e col sentirsi spesso e volentieri stanchi, irritabili se non persino depressi senza che vi sia una causa ben chiara di fondo. Un altro dei primi sintomi che danno modo di pensare all’insorgere di questa malattia è una comunicazione che da parte del soggetto non riesce più ad esser tale: chi è affetto dal Parkinson, infatti, è solito perdere il filo del discorso quando parla senza neanche sapere il perchè (questa sensazione la si avverte anche a livello mentale, quando la persona pensa tra sé e sé).

Dopo un po’ di tempo il Parkinson progredisce e il tremore, da condizione sicuramente fastidiosa ma non troppo influente, comincia ad interferire con lo svolgimento di una normale attività quotidiana: i tremolii diventano sempre più evidenti e gli scatti degli arti sempre più netti; e compare poi la cosiddetta andatura parkinsoniana, ossia una camminata che si contraddistingue per via della tendenza del soggetto a sporgersi in avanti, per via di una ridotta oscillazione degli arti e anche per via di passi che sono piccoli ma veloci.

In una fase iniziale della patologia, i sintomi interessano una metà del corpo, ma con il tempo è inevitabile che tutti e due i lati diano segno evidente di questa condizione. In sintesi, dunque, i sintomi sono: tremolio, rigidità, instabilità della posizione e bradicinesia; e poi ancora sbalzi d’umore, linguaggio non coerente, difficoltà nella masticazione e nella deglutizione, problemi ad urinare o a defecare, disturbi del sonno, depressione, problemi di tipo cognitivo e crampi muscolari.

Morbo di Parkinson: decorso e stadi della malattia

Come abbiamo già detto, il Morbo di Parkinson è una patologia progressiva che tende a peggiorare nel corso del tempo: il peggioramento delle condizioni, sia sotto un punto di vista della velocità che in termini di gravità, è comunque variabile di soggetto in soggetto tanto che in alcuni casi il Parkinson può essere tenuto sotto controllo anche per molti anni. Una buona terapia unita a una “determinata predisposizione” del soggetto (come l’età e il tipo di Parkinson da cui è affetto) sono determinanti in tutto quanto ciò.

In ogni caso sono cinque gli stadi che contraddistinguono il decorso della malattia. Nel primo di disturbi coinvolgono una sola parte del corpo, nel secondo la malattia arriva ad interessare entrambi i lati, nel terzo viene compromesso l’equilibrio e anche la deambulazione comincia a non essere più tanto normale, nel quarto sia l’equilibrio che la deambulazione da “semplicemente alterati” iniziano a venire compromessi nel vero senso del termine tanto da necessitare assistenza, mentre nel quinto il soggetto si ritrova ad essere quasi del tutto immobile.

Cure e riabilitazione per il Morbo di Parkinson

Per quel che riguarda le cure, il Morbo di Parkinson purtroppo non può ancora fare affidamento ad una terapia che si possa dire in grado di portare alla guarigione. I farmaci che vengono utilizzati non risolvono la condizione, ma mirano soltanto ad attenuarne i sintomi e a tenere per così dire sotto controllo la malattia. Nelle forme più lievi il ricorso ai farmaci può persino essere evitato, mentre quando i sintomi cominciano a fari sentire viene fatto ricorso alla levodopa, agente che permette di ristabilire nel cervello gli equilibri di dopamina (il Parkinson è infatti causato da una netta diminuzione di dopamina, neurotrasmettitore che è fondamentale per il controllo dei movimenti corporei).

Durante il Parkinson, inoltre, è molto importante il discorso della riabilitazione. Sotto questo punto di vista il trattamento si avvale di tutta una serie di terapie riabilitative che lavorino sul rilassamento e sull’allungamento muscolare, dedicando particolare attenzione ad una corretta postura e alla mobilizzazione attiva e passiva. Utili, a questo proposito, sono gli esercizi di respirazione, gli stimoli sensoriali e il controllo della tensione emotiva, tanto è vero che la ginnastica respiratoria unita agli stimoli sia acustici che visivi può dare ottimi risultati nel contenimento della bradicinesia. Di riguardo, infine, può rivelarsi un trattamento logoterapico volto a migliorare l’espressione verbale del paziente.

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