I sintomi della clamidia: come riconoscerla e come curarla

Eleonora Teragnoli

I sintomi della clamidia: come riconoscerla e come curarla Malattie

Per una diagnosi quanto più precoce possibile: i sintomi della clamidia

Per quanto le conseguenze di una clamidia mal curata possano essere così importanti da provocare, in taluni casi, l’infertilità, i sintomi della clamidia sono spesso assenti, difficili da percepire, sia negli uomini che nelle donne affette.

Tra le malattie sessualmente trasmissibili più temute, la clamidia può essere scoperta ricorrendo periodicamente al test per le MTS. Infatti, una volta che l’infezione è stata per tempo diagnosticata, basterà sottoporsi alla giusta terapia antibiotica (a tal proposito, chiedete consiglio al vostro medico curante).

Eventualmente (ma tale modalità di diagnosi non permette al 100% l’identificazione dell’infezione), si può prestare molta attenzione a quelli che sono i cambiamenti, anche minimi, del proprio corpo e cercare di individuare i seguenti sintomi della clamidia.

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Quali sono i sintomi della clamidia?

Per quanto silenziosi, tra i sintomi della clamidia troviamo:

– dolore a livello addominale
– dolore pelvico
– dolore alla schiena
– perdite vaginali (o uretrali)
– mucorrea
– prurito
– irritazione
– urine opache e maleodoranti
– sangue nelle feci e nelle urine
– bruciore nel fare la pipì
– gonfiore dei testicoli
– dolore durante i rapporti sessuali
– nausea
– febbre

Sebbene importanti, i sintomi della clamidia non sono sempre riscontrabili nella persona che ha contratto l’infezione e, soprattutto durante il periodo di incubazione (che potrebbe arrivare a raggiungere anche i 10 giorni), possono non essere affatto presenti.
Non è escluso, ovviamente, che tale sintomatologia venga confusa con qualche altra problematica. Del resto, come spesso accade per altre patologie, anche i sintomi della clamidia possono differire da caso a caso e da paziente a paziente.

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I sintomi della clamidia e le terapie da seguire una volta che l’infezione è stata diagnosticata

A prescindere da quelli che si rivelano essere i più comuni sintomi della clamidia, una volta diagnosticata la malattia è bene sottoporsi quanto prima alla giusta terapia.

In questo caso, la cura farmacologica che il medico curante provvederà a prescrivere consisterà nella somministrazione degli antibiotici più indicati.

Nonostante ciò, è bene prevenire quanto più possibile la malattia e stare particolarmente attenti in caso di sesso promiscuo.

A tal proposito, se non siete riusciti a evitare rapporti con persone infette prima che esse siano state curate, il preservativo vi ha probabilmente protetto dal contagio (anche in questo caso, ovviamente, un margine di rischio è possibile).

Detto ciò, se temete di non riconoscere per tempo i sintomi della clamidia, o sapete di aver avuto un rapporto sessuale “pericoloso”, sottoponetevi quanto prima al test e, sotto consiglio del medico, avviate subito la cura antibiotica.

 

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