E’ difficile dare una certa chiarificazione in materia e le regole non soddisfano ancora. Ci si è ritornati di recente perché si ritiene che vi sia un’ingiustificata “mole” di interessi sul campo ma questo chiaramente è un argomento che non sarà condiviso da tutti.
Le attuali regole sul certificato medico uso sportivo
In ogni caso, informazioni oggettive a portata di mano, al momento è stato stabilito che:
- i medici generici o i pediatri possono rilasciare il certificato medico uso sportivo per iscriversi in palestra o per altre attività sportive non agonistiche ma solo agli assistiti. Ciò suona alquanto anomalo ma la motivazione per la quale è stato stabilito ciò è che si presume che essi siano a conoscenza dello stato di salute dell’assistito. Cosa forse non sempre vera dato che il certificato medico uso sportivo viene redatto “blandamente”, in certi casi, senza alcun controllo di specifica
- i medici specialisti in medicina della sport
- i medici non specialisti che sono iscritti alla Federazione Medici Sportivi
Come fa un medico ad iscriversi, a questo punto, alla Federazione Medici Sportivi? E qui sorge il disappunto dato che si è costretti a seguire un corso di formazione a pagamento come già avviene per altre categorie professionali (ad es. giornalismo di professione come pre-requisito per il sostenimento dell’esame all’albo). E questi corsi suonano sgraditi per le persone, magari di elevata competenza, che li devono seguire, sorbendosi 30 ore di nozioni che molto probabilmente sono già in grado di maturare, visto che l’idoneità sportiva non agonistica richiede le conoscenze mediche di tutti i giorni, nulla di più. Inoltre, a fine corso bisognerà sostenere il relativo esame all’albo ed annualmente ciò costerà qualcosa a chi ha ottenuto l’abilitazione. Chiaramente, potrà rilasciare a pagamento il certificato a privati non assistiti. Ma a qual pro se l’assistito può rivolgersi gratuitamente al medico di fiducia? Quindi, pochi gli incentivi ad ottenere un’abilitazione a pagamento. D’altronde i corsi non sono diffusi su tutto il territorio e le sedi di formazione sono presenti solo in Lombardia e Piemonte.
Insomma, forse qualche perplessità e polemica la suscita l’attuale disciplina del certificato medico uso sportivo.
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