Per gli svariati motivi che accenneremo qui di seguito, è necessario talvolta ricorrere su alcuni pazienti a un vero e proprio intervento alla tiroide.
A seconda dello specifico caso cui il medico si trova davanti, l’intervento alla tiroide può essere effettuato in via diagnostica (qualora la normale strumentazione di cui si dispone non sia sufficiente a delineare il profilo della patologia di cui il paziente soffre), terapeutica (in caso di asportazione di un determinato gozzo o in caso si necessiti di curare l’ipertiroidismo) e preventiva (qualora invece ci sia familiarità con qualcuno che abbia seri problemi alla tiroide).
Generalmente, si usa ricorrere all’intervento alla tiroide in caso di tumori maligni, predisposizione al tumore alla tiroide, nodulo dominante della tiroide, gozzo diffuso, gozzo nodulare, gozzo multinodulare o ipertiroidismo.
fonte: www.wikipedia.org
Vediamo di seguito, ora, come avviene generalmente l’intervento alla tiroide e quali sono tutte le informazioni ad esso relative.
L’intervento alla tiroide
L’intervento alla tiroide avviene senza dubbio sotto effetto di anestesia.
L’anestesia può essere sia generale che locale (anche se normalmente viene effettuata l’anestesia generale). A seconda del caso specifico, il medico potrà decidere poi di procedere all’asportazione totale o parziale della tiroide, che viene effettuata di solito per evitare danni alle corde vocali e alla voce.
L’intervento alla tiroide può essere effettuato secondo varie tecniche: attraverso il tradizione taglio alla base del collo, in endoscopia o attraverso una particolare operazione ascellare effettuata da un robot chirurgico.
A seconda del tipo di intervento cui ci si è sottoposti e del particolare problema di cui si soffriva, i tempi di ripresa sono differenti. Generalmente, però, essi sono davvero brevi. La convalescenza è quasi sempre accompagnata da raucedine e difficoltà a parlare a voce alta, oltre che da un calo fisiologico e temporaneo di calcio nel sangue.
Dopo l’intervento alla tiroide bisogna dunque medicare la zona dell’incisione, evitare sforzi e affaticamento del collo, aspettare almeno un paio di settimane prima di tornare al lavoro o alla guida (anche a causa dell’impossibilità di girare al meglio il collo), mangiare cibi facili da deglutire e farsi controllare periodicamente dal medico.
L’ipotiroidismo come conseguenza dell’intervento alla tiroide
Nonostante l’intervento alla tiroide sia talvolta effettuato per risolvere eventuali problemi di ipertiroidismo, esso può paradossalmente comportare la spiacevole conseguenza dell’ipotiroidismo. L’eventuale parte di tiroide residua, infatti, può non essere in grado di produrre gli ormoni tiroidei necessari.
La cura all’ipotiroidismo consiste purtroppo nella somministrazione a vita dell’ormone levotiroxina. Esso garantisce in genere il totale ristabilimento delle funzionalità compromesse e non deve essere assolutamente sospeso.
Maria dice
Io ho fatta il 8 novembre intervendo della tiroide mi hanno tolto tutto perché avevo i noduli astrumi anche nella tiroide però non mi sendo ancora bene e normale? Quali sono i sindromi dopo del intervendo r a Maria