Vi è mai capitato di avvertire del dolore in seguito al brutto tempo, o di avere una nonna che non appena sente il dolore arrivarle alle ginocchia vi dice che “il tempo sta cambiando”? Tutte queste avvisaglie ora trovano un riscontro scientifico: uno studio condotto dall’Università di Manchester dà la prova definitiva del fatto che con la pioggia e il cielo grigio i dolori cronici sono in aumento.
Interrogando 9.000 persone alle prese con i dolori cronici e chiedendo loro di segnalare (tramite un’applicazione dedicata) tutte le volte in cui avvertivano dolore, i ricercatori non hanno potuto fare a meno di notare di come il picco delle “segnalazioni dolorose” avvenisse effettivamente proprio nei giorni più piovosi, in quelli in cui il cielo era più grigio e in cui c’erano minori ore di luce. In questo modo sono giunti alla conclusione che il nesso tra il brutto tempo e il persistere dei dolori, effettivamente, c’è ed è anche piuttosto diffuso.
Ma questo, a dire il vero, non è esattamente l’unico studio che è stato condotto su questa materia (e che ha provato il legame tra il brutto tempo e la condizione dolorosa): già una precedente ricerca condotta dal New England Medical Center di Boston, effettuata su un campione di 200 individui affetti da osteoartrite al ginocchio, aveva provato con dati alla mano come la correlazione tra pioggia e aumento dei dolori articolari fosse quanto più vera.
Una delle ragioni che stanno alla base di questo fenomeno pare sia dovuta al comportamento dei barorecettori, cioè di quei recettori organici della pressione arteriosa che si trovano nella parete dei grossi vasi sanguigni. Ebbene, quando questi recettori intercettano un cambiamento climatico, inviano dei segnali al sistema nervoso centrale che a sua volta ha il compito di regolare la pressione sanguigna. Il problema nasce quando questi recettori si trovano vicini alle articolazioni “deboli” del soggetto interessato: la reazione alle variazioni della pressione atmosferica esterna aggrava gli effetti dell’infiammazione e fa fuoriuscire ancora più dolore del normale.
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