Pavor nocturnus (terrore notturno): come distinguirlo dall’incubo

Francesca

Pavor nocturnus (terrore notturno): come distinguirlo dall'incubo Figli

Il bambino si sveglia nel bel mezzo della notte in preda a un pianto disperato. Come si fa a capire se si sia trattato di un fenomeno isolato, magari dovuto a un brutto sogno, o se la cosa sia stata dovuta a un pavor nocturnus? In primo luogo bisogna imparare a capire i segnali tipici di questa condizione e sapere che parliamo di un disturbo che può comunque risolversi con la crescita, e che interessa in misura maggiore i bambini di età compresa tra i 2 e i 10-12 anni.

Il pavor nocturnus, altrimenti detto terrore notturno, solitamente prende il sopravvento nella prima parte della notte, proprio quando il sonno è più profondo. Non si manifesta così di frequente, anzi, parliamo di un fenomeno che generalmente si registra un paio di volte al mese, ma i sintomi sono comunque chiari e fastidiosi. Il pavor nocturnus fa sì che il bambino si svegli urlando e piangendo e manifestando i sintomi tipici del pavor: appare quindi agitato e confuso, ha un battito cardiaco accelerato e non riesce a tranquillizzarsi neanche coi genitori al suo fianco.

Ma come si fa a distinguere un brutto sogno dal pavor nocturnus? Spesso è sufficiente osservare bene il bambino: se appare in preda al disorientamento dopo l’arrivo dei genitori, allora con ogni probabilità siamo di fronte al pavor.

In situazioni di questo tipo sarebbe preferibile evitare di toccare il bimbo: molto meglio parlargli con dolcezza e rassicurarlo fino a quando il sonno non torna a predominare. Al mattino seguente il bimbo non ricorderà nulla, per cui evitiamo di fargli domande sulla notte o su quanto ha vissuto poche ore prima.

Ad oggi non si conoscono le cause precise che scatenano il terrore notturno, anche se alcune ricerche lo associano a un aumento del sonno profondo.

A differenza del pavor, il semplice incubo si manifesta molto più di frequente e lo fa nell’ultima parte del sonno, cioè nella cosiddetta fase REM. In questo caso il bimbo si sveglia in preda al pianto ma riconosce i suoi genitori e accoglie ben volentieri le loro coccole e le loro rassicurazioni. L’incubo, inoltre, può essere determinato da cause molto più chiare rispetto a quelle del pavor: è probabile che il sogno brutto sia stato causato da eventi che nel corso della giornata hanno spaventato il bambino.

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