Far precedere l’alimento crudo a quello cotto offre un mare di benefici diversi. Alcuni studi hanno dimostrato che consumare cibi cotti e raffinati induce all’aumento dei leucociti nel sangue, e che invece consumare cibi crudi non inneschi questo meccanismo che come in molti sapranno già non fa di certo bene alla salute. L’aumento del livello dei leucociti, non a caso, è un fenomeno noto come leucocitosi: questa condizione porta a un consumo eccessivo di energie, provocando nella persona un senso di spossatezza generale che le impedisce di condurre una vita normale, attiva e ricca di impegni.
Mangiare crudo prima del pasto aiuta quindi a introdurre diversi benefici per l’organismo perché regola innanzitutto il livello di leucociti nel sangue, ma è stato provato che questa piccola ma sana abitudine si rivela utile anche sul fronte digestivo: i cibi crudi creano una sorta di ambiente gastrico “ideale” e per questo rendono la digeribilità delle sostanze molto più facilitata.
Non a caso molti nutrizionisti si dicono convinti del fatto che ad ogni pasto bisognerebbe aver cura di bilanciare cibi crudi con cibi cotti, e di preferire tendenzialmente i primi ai secondi: diciamo in via estremamente sintetica che ad ogni pasto si dovrebbero consumare il 60-70% di cibi crudi e un rimanente 40-30% di cibi cotti.
Ma quali sono questi cibi crudi che possiamo servire a tavola? In realtà parlare di pietanze crude può destarci un attimo qualche perplessità, ma a pensarci bene i cibi che si mangiano crudi o che si possono mangiare crudi sono davvero tanti e tutti a portata di mano. La frutta e la verdura, ad esempio! Sotto questo punto di vista via libera, dunque, a carote, ravanelli, insalata, spinaci, bietole, rape, cicoria, rucola, radicchio, lattuga, zucchine, barbabietole, cetrioli, pomodori e cavoli (cavolo rapa, verza, cavoletto di Bruxelles, cavolfiore, cavolo nero e cappuccino).
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