- Sintomi e cause della connettivite indifferenziata
- Cura e alimentazione della connettivite indifferenziata
La connettivite indifferenziata è una malattia autoimmune di cui ancora non si conoscono le cause scatenanti. Parliamo in sostanza di un gruppo di patologie che nascono in seguito ad una risposta alterata da parte del sistema immunitario, il quale si attiva un po’ contro i tessuti e un po’ contro gli apparati dell’organismo. In casi come questi si concretizza una risposta antinfiammatoria che ha luogo proprio come se fosse in corso un’infezione: l’organismo aumenta la VES e/o la PCR, la febbre comincia a comparire e anche il classico senso di malessere generale comincia a farsi sentire.
Per quale motivo si dice che le connettiviti sono sistemiche? Molto semplicemente perchè sono capaci di attaccare qualunque organo o tessuto facente parte dell’apparato umano, e proprio per questo motivo vengono altresì definite come malattie autoimmuni non-organo specifiche. La connettivite indifferenziata rappresenta il 50% di tutte le connettiviti e tende ad esordire per lo più tra i 20 e i 30 anni, ma non è affatto impossibile riuscire a reperire casi di anziani e bambini afflitti da questa condizione.
Sintomi e cause della connettivite indifferenziata
I sintomi – La gran parte delle manifestazioni cliniche che permettono di formulare una diagnosi di connettivite indifferenziata riconducono al fenomeno di Raynaud, all’artrite non erosiva con dolore e tumefazione (in particolar modo alle articolazioni delle mani e dei polsi), all’edema delle mani, a dolori di tipo articolare e muscolare, alla fotosensibilità, e alla secchezza oculare e orale. Per rendere sempre più certa la trasformazione dei sintomi in una diagnosi vera e propria occorrerebbe poi trovarsi dinanzi ad un esame che accerti la positività degli ANA; nonché dinanzi ad esami bioumorali alterati, ad una riduzione dei globuli bianchi e ad accenni di anemia.
Le cause – Ad oggi non si conoscono ancora le cause che sono all’origine della connettivite indifferenziata né tanto meno sono note le cause che più in generale scatenano qualunque tipo di connettivite. E’ tuttavia probabile che alla radice di questa condizione vi siano diversi fattori che possono in parte essere di tipo ereditario e in parte di tipo ambientale (come ad esempio esposizione ai raggi ultravioletti del sole, contatto con polveri di silicio, esposizione a determinati farmaci e contrazione di alcuni tipi di infezioni virali).
Cura e alimentazione della connettivite indifferenziata
In alcuni casi la connettivite indifferenziata può rimanere ferma al suo stato originario, ma non è da escludere l’ipotesi che questa possa evolvere in altre patologie quali la sclerodermia, la connettivite mista, l’artrite reumatoide o malattie autoimmuni come il lupus. L’evoluzione della connettivite in altre patologie accade su per giù nel 30% dei casi totali ed è solita palesarsi nei primi due anni.
Di cure certe purtroppo non ne esistono ancora, tant’è che oggi come oggi ci ritroviamo a trattare casi di connettivite indifferenziata semplicemente mediante la messa in atto di una terapia per così dire generica. Questa terapia fa solitamente uso di antinfiammatori non steroidi e/o cortisonici a basso dosaggio, di cortisonici toici per manifestazioni cutanee e di altri farmaci sintomatici che possono essere cambiati di volta in volta sulla base dei sintomi avvertiti dal paziente.
E’ bene accompagnare questa terapia farmacologica con una dieta alimentare equilibrata, in particolar modo basata su un abbinamento equilibrato di carboidrati e proteine, nonché fortemente incentrata sul consumo di cereali, frutta, verdura e alimenti ricchi di vitamine. Molto importante è poi evitare di esporsi ai raggi UV che sono pericolosi per la pelle in quanto capaci di riattivare la malattia, mentre praticare attività fisica con regolarità o uno sport può rivelarsi di grande aiuto per stimolare l’organismo alla reazione.
