Gli esperti ritengono che il COVID-19 si diffonda principalmente da persona a persona attraverso le goccioline respiratorie rilasciate quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. È anche possibile contrarre il virus se le mani entrano in contatto con la bocca, il naso o gli occhi dopo aver toccato una superficie contaminata.
Ma può diffondersi nell’aria che respiriamo? Un nuovo studio ha trovato le prove della presenza nell’aria del virus intorno a due ospedali a Wuhan, in Cina.
Alcuni ricercatori hanno misurato la concentrazione di materiale genetico, noto come RNA, del nuovo coronavirus in campioni raccolti a febbraio e marzo intorno a due ospedali a Wuhan. Un ospedale era dedicato al trattamento di pazienti che presentavano sintomi gravi, mentre l’altro era un ospedale da campo improvvisato utilizzato per mettere in quarantena e curare le persone con sintomi lievi.
Gli investigatori hanno trovato concentrazioni più elevate di materiale proveniente dal virus in campioni raccolti in aree soggette ad affollamento, alcune unità di terapia intensiva e luoghi con scarso flusso d’aria, come i bagni.
Le aree in cui il personale medico rimuovevano l’abbigliamento protettivo sono risultate avere concentrazioni elevate di materiale virale, il che potrebbe indicare che il COVID-19 può essere risospeso nell’aria quando il personale si sveste.
È stato scoperto che i siti rigorosamente sterilizzati, ben ventilati e non affollati avevano concentrazioni basse o non rilevabili di RNA virale nei campioni di aerosol.
Si può contrarre il virus dall’aria?
Un rapporto scientifico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità datato 29 marzo ha affermato che non c’erano notizie di trasmissione aerea del nuovo coronavirus. Nonostante la recente scoperta, risultati indicano la necessità di ulteriori ricerche sulla possibilità di contrarre il nuovo coronavirus dall’aria contaminata da materiale virale.
Se si pensa alla trasmissione dell’aerosol in medicina, la varicella può essere trasmessa solo da chi è stato in una stanza in cui qualcuno (con il virus) ha respirato prima di manifestare sintomi. Il virus del raffreddore non viene trasmesso in questo modo.
La dimensione delle particelle può fare la differenza. Le goccioline respiratorie che si ritiene diffondano il COVID-19 sono circa 5 micron, mentre quello aerosolizzato nello studio era piccolo quanto un quarto di micron.
Il problema con le particelle aerosol è che sono piccolissime. Quante particelle ci vogliono per infettare qualcuno? Nessuno sa ancora la risposta. Indossare una mascherina può aiutare ad evitare di inalare le goccioline infette e rilasciarle in aria se si è infetti. I respiratori N95, che sono riservati agli operatori sanitari, filtrano particelle piccole fino a 0,1 micron.
Il tessuto di cotone, spesso usato per le mascherine di stoffa fai-da-te, ha pori dalle dimensioni comprese tra i 50 ed i 100 micron. Il consiglio è di indossare mascherine realizzate con almeno due strati di tessuto e di inserire un filtro da caffè tra loro per una maggiore protezione.