A partire dal nuovo anno, anche nel nostro Paese come negli altri nei Paesi membri dell’Unione Europea, entrerà in vigore la nuova legge sui Novel Food, che prevede l’introduzione nel settore del commercio e della vendita alimentare di insetti o di alimenti che li contengono. Dall’anno prossimo si organizzeranno allevamenti di libellule, bruchi e cavallette, che dovranno essere controllati per evitare contaminazioni ed assicurarsi che siano sicuri per i consumatori.
Nello specifico, secondo quanto stabilito dal nuovo regolamento europeo che entrerà ufficialmente in vigore a partire da gennaio 2018, sono inclusi nei Novel Food insetti come il grillo, la tarma, la locusta, il tenebrione, il buffalo worm ed il baco da seta. Gli insetti, oltre ad avere un basso impatto ambientale, sono ricchi di proteine, acidi grassi e minerali, quindi rappresentano un importante risorsa alimentare che già in ben 113 Paesi al mondo sono regolarmente consumati. Gli insetti rappresentano le risorse del futuro, dato che nel 2050 saremo più di 9 miliardi, inoltre si tratta di cibi poco costosi e poco impattanti.
Già in paesi come l’Olanda, la Svizzera ed il Belgio si consumano abitualmente farine, alimenti secchi o barrette energetiche contenenti insetti in polvere. A proposito del consumo di insetti, va detto che secondo quanto ha dichiarato di recente la FAO, in media in maniera del tutto inconsapevole si consumano circa 300-500 grammi di insetti a testa ogni anno, in quanto contenuti in altri alimenti come per esempio la frutta, la verdura o il cioccolato. I dati rivelano inoltre che esistono nel mondo quasi 2000 specie di insetti commestibili che vengono consumati da circa 2 miliardi di persone.
Da tempo l’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura o FAO, sta studiando e valutando come promuovere l’entomofagia, ossia la diffusa paura di mangiare insetti. Occorre considerare che diversi alimenti contengono parti di insetti, oltre frutta e verdura, sono presenti nei prodotti in scatola, nel caffè, nella pasta, nelle passate di pomodoro e in alcune farine.
In base ad un recente studio Fao, è stato reso noto che gli insetti possono essere raccolti in natura, allevati e poi venduti dai membri più poveri della società, dunque offrono interessanti opportunità lavorative sia nelle economie sviluppate, che in quelle di transizione e in via di sviluppo.
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